LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte dei ricorrenti e della successiva accettazione da parte della controparte, un’azienda sanitaria. La decisione si fonda sull’applicazione degli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile. Data l’accettazione, la Corte ha stabilito che nulla è dovuto per le spese legali del giudizio di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 agosto 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Come e Perché si Estingue un Giudizio in Cassazione

Nel complesso mondo del diritto processuale, esistono meccanismi che permettono di concludere una controversia prima di arrivare a una sentenza definitiva. Uno di questi è la rinuncia al ricorso, un istituto fondamentale che consente alla parte che ha promosso un’impugnazione di porvi fine volontariamente. Un recente decreto della Corte di Cassazione illustra perfettamente il funzionamento e le conseguenze di questa procedura.

I Fatti del Caso: Dall’Appello alla Rinuncia

La vicenda processuale ha inizio quando due cittadini decidono di impugnare una sentenza emessa dalla Corte d’Appello, presentando un ricorso presso la Corte di Cassazione contro un’Azienda Sanitaria. Tuttavia, in un momento successivo, gli stessi ricorrenti manifestano la volontà di non proseguire con il giudizio, formalizzando un atto di rinuncia al ricorso.

Questo atto è stato quindi notificato alla controparte, l’Azienda Sanitaria, la quale ha formalmente accettato la rinuncia. L’accettazione è stata confermata dalla firma digitale del suo avvocato difensore sul documento, un passaggio cruciale per gli sviluppi successivi.

La Decisione della Corte di Cassazione: Estinzione per Rinuncia al Ricorso

Preso atto della rinuncia dei ricorrenti e della contestuale accettazione della controricorrente, la Corte di Cassazione ha emesso un decreto con cui ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La Corte ha verificato che la procedura seguita rispettasse tutti i requisiti formali previsti dalla legge, in particolare dagli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile.

Di conseguenza, il processo si è concluso definitivamente senza che la Corte entrasse nel merito delle questioni sollevate nel ricorso originario. Un aspetto fondamentale della decisione riguarda le spese legali: la Corte ha stabilito che nulla dovesse essere disposto in merito, proprio in virtù dell’accettazione della rinuncia da parte dell’Azienda Sanitaria.

Le Motivazioni

La decisione della Corte si fonda su una precisa base normativa. L’articolo 390 c.p.c. disciplina il diritto della parte di rinunciare al ricorso, mentre l’articolo 391 c.p.c., come modificato da recenti riforme, stabilisce le conseguenze di tale atto. La Corte ha ritenuto che la rinuncia presentata avesse tutti i requisiti richiesti. In particolare, la legge prevede che, a seguito di una rinuncia accettata, il giudizio si estingua e, salvo diverso accordo, il rinunciante debba pagare le spese. Tuttavia, l’accettazione della controparte senza riserve sulle spese porta la Corte a non dover statuire su di esse. La procedura semplificata del decreto, prevista dall’art. 391 c.p.c., è stata utilizzata proprio perché la situazione era chiara e non richiedeva una camera di consiglio o una pubblica udienza, rendendo il processo di chiusura del giudizio più rapido ed efficiente.

Le Conclusioni

Questo decreto evidenzia l’importanza della collaborazione tra le parti anche nella fase terminale di un contenzioso. La rinuncia al ricorso, se accettata, rappresenta uno strumento efficace per porre fine a una lite in modo consensuale, evitando i tempi e i costi di un giudizio di Cassazione. La scelta di non pronunciarsi sulle spese legali, conseguenza diretta dell’accordo tra le parti, sottolinea come la gestione concordata della fine di un processo possa portare benefici a entrambi i contendenti, chiudendo definitivamente la controversia e alleggerendo il carico di lavoro degli uffici giudiziari.

Cosa succede quando una parte rinuncia a un ricorso in Cassazione?
Il giudizio si estingue, ovvero si chiude definitivamente senza che la Corte di Cassazione decida nel merito della questione. L’estinzione viene dichiarata con un decreto se la rinuncia è formalmente valida.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
Generalmente, le spese sono a carico di chi rinuncia. Tuttavia, se la controparte accetta la rinuncia senza chiedere il rimborso delle spese, la Corte non emette alcuna condanna al pagamento, come avvenuto in questo caso.

Perché la Corte ha usato un decreto invece di una sentenza?
L’articolo 391 del Codice di Procedura Civile, a seguito di riforme normative, consente alla Corte di dichiarare l’estinzione del giudizio con un decreto, una forma più snella e rapida, quando vi è una rinuncia ritualmente formalizzata e accettata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati