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Rifiuto prestazione lavorativa: quando è licenziamento

Un autista viene licenziato per giusta causa dopo essersi rifiutato per due volte di effettuare viaggi comandati dal superiore, sostenendo che si trattasse di lavoro straordinario non retribuito. La Corte d’Appello conferma la legittimità del licenziamento, qualificando il comportamento del lavoratore come grave insubordinazione. Secondo i giudici, il rifiuto della prestazione lavorativa è ingiustificato se l’inadempimento del datore di lavoro non è totale e grave, specialmente in un contesto di presunto mancato pagamento di straordinari. La sanzione espulsiva è stata ritenuta proporzionata alla condotta del dipendente.

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Pubblicato il 1 luglio 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Un lavoratore può rifiutarsi di svolgere lavoro straordinario se ritiene di non essere pagato correttamente?
No, secondo questa sentenza, il rifiuto non è legittimo. Una controversia sulla retribuzione degli straordinari non giustifica un’insubordinazione. Il lavoratore deve eseguire la prestazione richiesta e contestualmente agire in sede legale per ottenere il corretto pagamento.

Qual è la differenza tra un legittimo rifiuto di lavorare e l’insubordinazione?
Il rifiuto è legittimo solo in caso di inadempimento totale e grave del datore di lavoro che comprometta beni fondamentali del lavoratore (es. sicurezza, salute). In tutti gli altri casi, come una disputa economica, il rifiuto di obbedire a un ordine legittimo è considerato insubordinazione, una grave violazione disciplinare.

Il licenziamento è stato considerato proporzionato in questo caso? E perché?
Sì, la Corte ha ritenuto il licenziamento proporzionato. Le ragioni principali sono state la ripetizione del rifiuto in due occasioni ravvicinate, l’atteggiamento di sfida del lavoratore, la mancanza di motivazioni immediate e il disservizio creato all’organizzazione aziendale. Questi elementi hanno leso in modo irrimediabile il vincolo di fiducia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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