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Ricusazione giudice: no incompatibilità per proposta

La Corte di Cassazione ha respinto un’istanza di ricusazione giudice. La parte ricorrente sosteneva che il magistrato, avendo redatto la proposta di definizione accelerata del giudizio, non potesse far parte del collegio giudicante. Citando una recente sentenza delle Sezioni Unite, la Corte ha stabilito che tale attività non costituisce motivo di incompatibilità, poiché la proposta non è una decisione definitiva e non pregiudica l’imparzialità del giudice.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ricusazione Giudice e Proposta Accelerata: La Cassazione Fa Chiarezza

L’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale del nostro ordinamento giuridico. Ma cosa accade quando una delle parti dubita di questa imparzialità? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un’interessante questione sulla ricusazione giudice, legata al nuovo procedimento di definizione accelerata dei ricorsi. La decisione chiarisce se il magistrato che redige la proposta preliminare possa poi far parte del collegio che decide il caso.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Ricusazione Giudice

Una cittadina, parte ricorrente in un giudizio civile, si è trovata di fronte a una proposta di definizione accelerata del proprio ricorso, come previsto dall’articolo 380-bis del codice di procedura civile. Non condividendo la proposta, ha richiesto che il suo caso venisse discusso in camera di consiglio.

Successivamente, la stessa parte ha presentato un’istanza di ricusazione giudice, chiedendo la sostituzione del magistrato che aveva redatto la proposta. Secondo la ricorrente, il fatto di aver già formulato una valutazione preliminare sul caso rendeva il giudice incompatibile e non più imparziale per la decisione finale.

La Questione Rimessa alle Sezioni Unite

Data la novità e l’importanza della questione, che tocca un istituto centrale della recente riforma del processo civile, la Seconda Sezione della Cassazione ha ritenuto opportuno attendere il parere delle Sezioni Unite. La domanda chiave era la seguente: può un consigliere che ha redatto una proposta di decisione accelerata, poi opposta dalla parte, far parte del collegio giudicante con la funzione di relatore?

Le Sezioni Unite sono state chiamate a bilanciare l’esigenza di efficienza processuale con il principio sacro dell’imparzialità del giudice.

La Decisione della Corte: Il Principio sulla Ricusazione Giudice

Facendo proprio il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 9611 del 2024, la Corte ha rigettato l’istanza di ricusazione. È stato stabilito che non sussiste alcuna incompatibilità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che la proposta di definizione accelerata non è un atto decisorio. Non ha il valore di una pronuncia definitiva e non vincola in alcun modo il collegio. Si tratta, piuttosto, di una valutazione preliminare volta a favorire l’efficienza e la rapidità del giudizio, in linea con i principi del giusto processo.

Inoltre, il procedimento che segue all’opposizione della parte non è una fase separata o un ‘riesame’ della proposta stessa. È, a tutti gli effetti, la prosecuzione del medesimo giudizio di cassazione. Pertanto, il giudice che ha formulato la proposta non si trova in una situazione di ‘pre-giudizio’ che ne possa minare l’imparzialità. La sua partecipazione al collegio finale è pienamente legittima, anche in qualità di relatore.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un importante principio relativo alla nuova procedura accelerata in Cassazione. Si chiarisce che l’efficienza processuale, perseguita attraverso strumenti come la proposta ex art. 380-bis c.p.c., non entra in conflitto con la garanzia di imparzialità del giudice. Per gli avvocati e le parti, ciò significa che non è possibile fondare un’istanza di ricusazione sul semplice fatto che un giudice abbia redatto la proposta preliminare. La decisione finale resta pienamente affidata alla valutazione collegiale, che avviene con autonomia e senza condizionamenti derivanti dalla proposta iniziale. La Corte, tuttavia, riconoscendo la novità della questione, ha disposto la compensazione delle spese legali.

Un giudice che redige una proposta di definizione accelerata del ricorso può essere ricusato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, richiamando una sentenza delle Sezioni Unite, il giudice che formula la proposta di definizione accelerata può far parte del collegio che decide il giudizio, anche come relatore, perché non si trova in una situazione di incompatibilità.

Perché la proposta di definizione accelerata non è considerata un atto che compromette l’imparzialità del giudice?
Perché tale proposta non rivela una funzione decisoria e non è suscettibile di assumere valore di pronuncia definitiva. La decisione successiva del collegio non si configura come una fase distinta di riesame della proposta, ma come la naturale prosecuzione del medesimo giudizio di cassazione.

Qual è stata la decisione finale della Corte riguardo all’istanza di ricusazione in questo caso?
La Corte ha rigettato l’istanza di ricusazione. Tuttavia, ha compensato le spese del giudizio data la novità dell’istituto processuale e della questione giuridica, che ha richiesto l’intervento delle Sezioni Unite.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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