Ricorso per Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Interlocutoria
L’ordinanza interlocutoria emessa dalla Corte di Cassazione offre uno spunto prezioso per comprendere le fasi procedurali che caratterizzano il giudizio di legittimità. Sebbene non decida nel merito, questo tipo di provvedimento è fondamentale per il corretto svolgimento dell’iter processuale. Il caso in esame riguarda un ricorso per cassazione promosso da un cittadino contro una sentenza del Tribunale, che a sua volta aveva giudicato un appello avverso una decisione del Giudice di Pace. Approfondiamo la vicenda e il significato di questo atto giudiziario.
I Fatti del Caso
Un cittadino, dopo aver visto respinte le proprie ragioni prima dal Giudice di Pace di Roma e successivamente in appello dal Tribunale della stessa città, ha deciso di proseguire la sua battaglia legale presentando un ricorso per cassazione. L’appello è stato articolato in sette distinti motivi e diretto contro diverse amministrazioni pubbliche, tra cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e vari Uffici Territoriali del Governo.
Il percorso legale è quindi giunto al terzo e ultimo grado di giudizio, quello di legittimità, dove la Corte Suprema non riesamina i fatti, ma si limita a verificare la corretta applicazione delle norme di diritto da parte dei giudici dei gradi precedenti.
L’Ordinanza della Corte di Cassazione
Il documento analizzato è un’ordinanza interlocutoria. Questa tipologia di atto non entra nel vivo della disputa, ma svolge una funzione preparatoria e organizzativa. In questo caso specifico, l’ordinanza attesta che la causa è stata chiamata in adunanza camerale e che il Consigliere relatore ha esposto i fatti di causa.
In sostanza, la Corte prende formalmente atto del ricorso presentato e segnala che il processo sta avanzando. Si tratta di un passaggio tecnico ma essenziale, che precede la discussione e la successiva decisione sui sette motivi di ricorso sollevati dal cittadino.
Il ruolo del ricorso per cassazione nel procedimento
Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultima via di impugnazione ordinaria nel nostro ordinamento. La sua funzione è quella di assicurare l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale (funzione nomofilattica) e di garantire il rispetto delle norme sul procedimento. L’ordinanza interlocutoria, quindi, si inserisce come un tassello in questo complesso meccanismo, confermando che il ricorso è stato ricevuto e il procedimento è stato avviato.
Le Motivazioni
L’ordinanza in esame non contiene motivazioni relative al merito della controversia, poiché la sua natura è puramente procedurale. La motivazione implicita dell’atto risiede nella necessità di dare corso al procedimento, registrando che la relazione sulla causa è stata svolta nell’adunanza camerale. La Corte, in questa fase, non esprime alcuna valutazione sui motivi di ricorso; si limita a certificare l’avanzamento dell’iter giudiziario, ponendo le basi per la futura trattazione e decisione.
Conclusioni
In conclusione, l’ordinanza interlocutoria rappresenta un atto fondamentale ma intermedio nel giudizio di cassazione. Per le parti coinvolte, essa significa che il loro caso è ufficialmente pendente dinanzi alla Suprema Corte e che si attende la decisione finale. Per gli osservatori esterni, è un esempio chiaro di come funziona la macchina della giustizia nei suoi passaggi formali. L’esito del ricorso dipenderà dall’analisi che la Corte effettuerà sui sette motivi proposti, ma questo provvedimento conferma che il processo è attivo e procede secondo le regole.
Che cos’è un’ordinanza interlocutoria in questo contesto?
È un atto procedurale della Corte di Cassazione che non decide il merito della causa, ma certifica che il ricorso è stato esaminato in una fase preliminare (l’adunanza camerale) e che il processo prosegue verso la decisione finale.
Chi sono le parti coinvolte nel ricorso?
Le parti sono un cittadino, in qualità di ricorrente, e diverse amministrazioni pubbliche, tra cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e vari Uffici Territoriali del Governo, in qualità di intimati.
Qual è l’oggetto del contendere davanti alla Corte di Cassazione?
L’oggetto è un ricorso basato su sette motivi contro una sentenza del Tribunale di Roma, che a sua volta aveva deciso su un appello contro una sentenza del Giudice di Pace. La Corte dovrà valutare se i giudici precedenti abbiano applicato correttamente la legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 2243 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 3 Num. 2243 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data pubblicazione: 22/01/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso N. 4439/2022 R.G. proposto da:
NOME , elettivamente domiciliato in Roma, INDIRIZZO, presso lo studio del l’AVV_NOTAIO, come da procura a margine del ricorso
-ricorrente – contro
RAGIONE_SOCIALE, ROMA CAPITALE, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI ROMA, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI PADOVA, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI BOLOGNA, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI CASERTA, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI FROSINONE, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI LATINA
-intimati – avverso la sentenza n. 18070/2021 del Tribunale di Roma, depositata il
udita la relazione della causa svolta nell ‘ adunanza camerale del 29.11.2023 dal AVV_NOTAIO relatore AVV_NOTAIO COGNOME.
FATTO E DIRITTO
Rilevato che:
NOME COGNOME ha proposto ricorso per cassazione, basato su sette motivi, avverso la sentenza del Tribunale di Roma indicata in epigrafe, che -sul gravame proposto dal NOME avverso la sentenza del Giudice di pace di Roma,