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Ricorso in Cassazione inammissibile: i termini

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa del mancato rispetto dei termini processuali. Il ricorrente non ha depositato la copia notificata della sentenza impugnata né ha notificato il ricorso entro 60 giorni dalla pubblicazione della stessa, rendendo il ricorso in Cassazione inammissibile. La Corte rileva anche la tardività del controricorso, decidendo di non pronunciarsi sulle spese.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Il Rischio dei Termini Perentori

Un ricorso in Cassazione inammissibile rappresenta uno degli esiti più severi per chi cerca giustizia davanti alla Suprema Corte. Una recente ordinanza evidenzia come un errore procedurale, apparentemente piccolo, possa compromettere irrimediabilmente l’intero percorso giudiziario. Il mancato rispetto dei termini perentori stabiliti dal codice di procedura civile non lascia spazio a interpretazioni: la conseguenza è la chiusura definitiva del caso senza nemmeno un esame nel merito. Analizziamo questa vicenda per comprendere l’importanza cruciale della diligenza processuale.

I Fatti del Caso

La controversia ha origine da un’opposizione a un decreto ingiuntivo per un importo superiore ai 7 milioni di euro. Tale somma era stata richiesta a una società agricola in qualità di garante (tramite una fideiussione omnibus) per i debiti di un’altra azienda. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato torto alla società garante, confermando la validità della richiesta di pagamento.

Non soddisfatta della decisione, la società ha proposto ricorso davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, la sua iniziativa si è scontrata con un ostacolo puramente procedurale che si è rivelato insormontabile.

La Questione Procedurale: Un Errore Fatale

Il cuore della decisione della Cassazione non riguarda il merito della fideiussione, ma un vizio formale legato alla presentazione del ricorso. La legge (art. 369 c.p.c.) impone al ricorrente di depositare, a pena di inammissibilità, una copia autentica della sentenza impugnata con la relata di notifica, se questa è avvenuta.

Nel caso specifico, la società ricorrente sosteneva che la sentenza d’appello le fosse stata notificata in una certa data, ma non ha mai depositato tale copia notificata. La giurisprudenza costante ammette una possibilità per “sanare” questa mancanza: la notifica del ricorso in Cassazione deve avvenire entro il termine breve di 60 giorni, che decorre non dalla notifica (non provata) ma dalla data di pubblicazione della sentenza stessa.

Le Motivazioni della Corte: un Ricorso in Cassazione Inammissibile

La Corte di Cassazione ha applicato questo principio in modo rigoroso. La sentenza della Corte d’Appello era stata pubblicata il 22 novembre 2022. Pertanto, per sanare il mancato deposito della copia notificata, il ricorso avrebbe dovuto essere notificato alla controparte entro e non oltre il 23 gennaio 2023 (60 giorni dopo).

Invece, la notifica del ricorso è avvenuta solo il 30 gennaio 2023, una settimana dopo la scadenza del termine perentorio. Questo ritardo ha reso il ricorso in Cassazione inammissibile, precludendo alla Corte qualsiasi valutazione sulle ragioni di merito sollevate dalla società.

Un ulteriore dettaglio procedurale ha riguardato il controricorso delle società resistenti. Anche questo atto è risultato tardivo, essendo stato depositato oltre i 40 giorni concessi dalla legge. Proprio in virtù di questa tardività reciproca, la Corte ha deciso di non pronunciarsi sulla condanna alle spese legali.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito fondamentale per tutti gli operatori del diritto. Nel giudizio di Cassazione, la forma è sostanza. Il rispetto meticoloso dei termini e degli adempimenti procedurali non è un mero formalismo, ma una condizione essenziale per poter accedere a un giudizio di merito. Un ritardo di pochi giorni può vanificare anni di battaglie legali e precludere definitivamente la tutela di un diritto. La decisione sottolinea che la diligenza e la precisione sono qualità imprescindibili per chiunque intraprenda la via del ricorso davanti alla Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente non ha depositato la copia notificata della sentenza d’appello e, inoltre, ha notificato il ricorso stesso oltre il termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione della sentenza, termine che avrebbe potuto sanare la precedente omissione.

Cosa succede se non si deposita la copia notificata della sentenza impugnata insieme al ricorso in Cassazione?
Il ricorso è considerato inammissibile. L’unico modo per evitare questa conseguenza è dimostrare che il ricorso è stato notificato alla controparte entro il termine breve di 60 giorni, calcolato dalla data di pubblicazione della sentenza stessa.

Qual è stata la conseguenza della tardività del controricorso?
A causa del deposito tardivo del controricorso da parte delle società resistenti, la Corte di Cassazione, pur dichiarando inammissibile il ricorso principale, ha deciso di non emettere una pronuncia sulle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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