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Ricorso improcedibile: attestazione di conformità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso improcedibile a causa di un vizio formale. Il ricorrente, dopo aver notificato telematicamente il ricorso come atto nativo digitale, ha depositato in cancelleria una copia cartacea senza la necessaria attestazione di conformità del difensore. Poiché la controparte non si è costituita in giudizio sanando il difetto, la mancanza di questa certificazione ha reso l’impugnazione inammissibile, ribadendo l’importanza cruciale del rispetto delle formalità procedurali nell’era del processo telematico.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ricorso Improcedibile: la Mancata Attestazione di Conformità è Fatale

Nel complesso mondo della giustizia, a volte non è la sostanza della disputa a decidere l’esito di una causa, ma il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un caso recente deciso dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 9388/2024 ci offre un esempio lampante di come un’omissione formale possa portare a un ricorso improcedibile. L’analisi di questa decisione evidenzia l’importanza cruciale, nell’era del processo telematico, dell’attestazione di conformità per le copie cartacee di atti nati digitalmente.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’opposizione a un’esecuzione forzata. Un professionista, per recuperare i propri compensi professionali, aveva avviato una procedura di pignoramento contro un suo ex cliente. Quest’ultimo si opponeva, sostenendo la nullità delle notifiche del titolo esecutivo e degli atti successivi. A suo dire, il creditore aveva notificato gli atti a un indirizzo di residenza anagrafica obsoleto, pur essendo a conoscenza del suo effettivo domicilio, con l’intento doloso di impedirgli di difendersi.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto l’opposizione del debitore. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, ritenendo valide le notifiche e legittima l’azione esecutiva. Contro questa sentenza, il debitore proponeva ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica: Il Ricorso Improcedibile per Vizio Formale

Il cuore della decisione della Cassazione non riguarda il merito della controversia (la validità delle notifiche), ma un aspetto puramente procedurale. Il ricorso era stato notificato alla controparte in formato digitale, tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), come “documento nativo digitale”. Successivamente, il difensore del ricorrente aveva depositato presso la cancelleria della Corte una copia cartacea (analogica) di tale ricorso.

Il problema è sorto qui: la copia cartacea depositata era priva dell'”attestazione di conformità”, ovvero quella dichiarazione, sottoscritta dal difensore, che certifica la perfetta corrispondenza della copia cartacea all’originale digitale notificato. Questo adempimento è fondamentale per garantire l’autenticità e l’integrità degli atti processuali nel passaggio dal mondo digitale a quello cartaceo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema, nel dichiarare il ricorso improcedibile, ha richiamato un principio consolidato, espresso dalle Sezioni Unite (sent. n. 22438/2018). Secondo tale orientamento, il deposito di una copia cartacea non autenticata di un ricorso notificato via PEC non comporta automaticamente l’improcedibilità solo a due condizioni:

1. Che la controparte si costituisca in giudizio e depositi a sua volta una copia autenticata del ricorso che ha ricevuto.
2. Che la controparte, pur costituendosi, non contesti la conformità della copia informale depositata dal ricorrente.

Nel caso di specie, però, la controparte (il creditore) non si è costituita in giudizio, rimanendo “intimato”. Di conseguenza, nessuna delle due condizioni che avrebbero potuto “sanare” il difetto si è verificata. L’onere di dimostrare la conformità dell’atto depositato rispetto a quello notificato rimaneva interamente a carico del ricorrente. Poiché il difensore non ha mai provveduto a depositare l’attestazione di conformità, nemmeno in un momento successivo prima dell’udienza, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’improcedibilità del ricorso.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per tutti gli operatori del diritto: nel processo telematico, la forma è sostanza. L’omissione di un adempimento apparentemente secondario come l’attestazione di conformità può avere conseguenze definitive, precludendo l’accesso al giudizio di merito. La decisione sottolinea che la transizione al digitale non ha diminuito il rigore formale, ma ha semplicemente spostato l’attenzione su nuovi tipi di adempimenti. Per gli avvocati, la lezione è chiara: è necessaria la massima diligenza nel gestire la relazione tra documenti digitali e copie cartacee, poiché un errore può costare l’intera causa, indipendentemente dalla fondatezza delle proprie ragioni.

Quando un ricorso per cassazione notificato digitalmente è dichiarato improcedibile?
Un ricorso notificato digitalmente viene dichiarato improcedibile se la copia cartacea depositata in cancelleria è priva dell’attestazione di conformità del difensore all’originale digitale, e la controparte, non costituendosi, non sana tale difetto.

Cos’è l’attestazione di conformità e perché è fondamentale?
È una dichiarazione con cui l’avvocato certifica che la copia cartacea di un atto è identica al suo originale digitale. È fondamentale perché garantisce l’autenticità e la certezza giuridica dell’atto depositato in tribunale; la sua assenza è un vizio procedurale grave.

La mancata costituzione della controparte (intimato) che impatto ha sulla procedibilità del ricorso?
Ha un impatto decisivo. Se la controparte fosse comparsa in giudizio e non avesse sollevato eccezioni sulla conformità della copia, il vizio si sarebbe potuto considerare sanato. La sua assenza, invece, lascia l’onere della prova interamente sul ricorrente, rendendo fatale la mancanza dell’attestazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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