LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Retribuzione onnicomprensiva medico: no extra per ore

Un dirigente medico ha citato in giudizio l’ASL per un errato calcolo delle ore di assenza che lo ha costretto a lavorare di più. La Cassazione, basandosi sul principio della retribuzione onnicomprensiva del dirigente medico, ha respinto la richiesta di compenso extra, stabilendo che la retribuzione mensile copre tutte le prestazioni, indipendentemente dalle ore lavorate. La tutela possibile è il risarcimento del danno, non il pagamento delle ore in più.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione Onnicomprensiva del Medico: Niente Paga Extra per le Ore in Più

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale riguardo lo stipendio dei dirigenti medici, applicando il principio della retribuzione onnicomprensiva del dirigente medico. La questione nasce dal ricorso di un medico che, a causa di un errato calcolo delle ore di assenza da parte dell’Azienda Sanitaria Locale, si è trovato a dover lavorare ore in più per raggiungere il monte ore settimanale. Nonostante i tribunali di primo e secondo grado gli avessero dato ragione, la Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che non spetta alcun compenso extra.

Il Caso: L’Errato Calcolo del Debito Orario

Un dirigente medico in servizio presso un presidio di emergenza sanitaria ha citato in giudizio l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) per cui lavorava. Il problema era il sistema di calcolo del cosiddetto “debito orario giornaliero” utilizzato dall’ASL in caso di assenze per ferie, permessi o malattia.

In pratica, l’orario settimanale contrattuale era di 38 ore. Nei giorni di presenza, il turno era calcolato in 6 ore e 20 minuti (la media giornaliera su 6 giorni lavorativi). Nei giorni di assenza, invece, l’ASL conteggiava solo 6 ore. Questa differenza di 20 minuti al giorno creava un “debito” orario che il medico era costretto a recuperare svolgendo lavoro “supplementare”.

Il medico ha quindi chiesto al Tribunale di accertare l’illegittimità di questo sistema e di condannare l’ASL al pagamento delle differenze retributive per il lavoro extra svolto nel periodo tra il 2013 e il 2018. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello gli hanno dato ragione, condannando l’ASL a pagare quasi 3.000 euro.

La Decisione della Cassazione e la Retribuzione Onnicomprensiva del Medico

L’ASL ha presentato ricorso in Cassazione, che ha completamente cambiato le carte in tavola. La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’azienda e rigettato la domanda del medico, basando la sua decisione su un principio cardine del rapporto di lavoro della dirigenza medica: l’onnicomprensività della retribuzione.

Perché Niente Compenso Aggiuntivo?

La Corte ha spiegato che la retribuzione di un dirigente medico è stabilita su base mensile, non oraria. Questo significa che lo stipendio percepito è una somma forfettaria che copre tutte le prestazioni lavorative rese dal dirigente, indipendentemente dal numero di ore effettivamente lavorate. Il concetto di “lavoro straordinario” o “supplementare” non trova applicazione in questo contesto, se non in casi specifici previsti dalla contrattazione collettiva.

Anche se l’errore di calcolo dell’ASL ha di fatto costretto il medico a lavorare di più, questo non genera automaticamente un diritto a un compenso aggiuntivo. La sua retribuzione mensile, per sua natura onnicomprensiva, già include la remunerazione per tutto il lavoro svolto.

La Tutela Corretta: Il Risarcimento del Danno

La Cassazione ha però precisato che il dirigente medico non è privo di tutele. Se il carico di lavoro eccessivo, derivante anche da un errore del datore di lavoro, causa un danno concreto, il medico può agire in giudizio per ottenerne il risarcimento. Questo tipo di azione legale è però diverso dalla richiesta di pagamento delle ore extra. Per vincere una causa di risarcimento, il medico dovrebbe dimostrare di aver subito un pregiudizio specifico:

* Alla salute: per esempio, stress psicofisico, burnout.
* Alla personalità morale: danno all’immagine o alla dignità professionale.
* Al diritto al riposo: sistematica violazione dei riposi giornalieri e settimanali.

Nel caso specifico, il medico aveva limitato la sua richiesta al solo pagamento delle differenze retributive, senza allegare alcuna prova di un danno subito.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano sull’interpretazione della disciplina contrattuale della dirigenza medica. La flessibilità dell’orario e la natura del ruolo dirigenziale comportano che la retribuzione sia svincolata dal mero conteggio delle ore. Il principio di onnicomprensività serve a remunerare la posizione e la responsabilità del dirigente, non il tempo trascorso sul luogo di lavoro. Pertanto, una richiesta basata sul calcolo di ore eccedenti è incompatibile con questo sistema retributivo. La Corte ha richiamato un suo precedente (Cass. n. 20796/2024) per rafforzare questa interpretazione, evidenziando che l’ordinamento prevede altri strumenti (come l’azione risarcitoria basata sulla violazione dell’art. 2087 c.c. sulla tutela delle condizioni di lavoro) per proteggere il lavoratore da carichi di lavoro insostenibili, ma questi strumenti richiedono la prova di un danno effettivo e non si traducono in un automatico pagamento di ore extra.

Conclusioni

Questa ordinanza della Cassazione stabilisce un principio chiaro e di grande importanza pratica: il dirigente medico non può chiedere un compenso aggiuntivo per le ore lavorate in più rispetto all’orario contrattuale, anche se questo surplus è causato da un errore dell’azienda. La sua retribuzione è onnicomprensiva. La via per ottenere tutela in caso di eccessivo carico di lavoro non è la richiesta di pagamento delle ore extra, ma l’azione di risarcimento del danno, che però richiede di dimostrare un pregiudizio concreto alla propria salute o alla propria vita personale.

Un dirigente medico ha diritto a essere pagato per le ore di lavoro in più svolte a causa di un errore di calcolo dell’orario da parte dell’azienda sanitaria?
No. Secondo la Corte, il principio della retribuzione onnicomprensiva stabilisce che lo stipendio mensile del dirigente medico copre tutte le prestazioni lavorative rese, senza diritto a compensi aggiuntivi per le ore eccedenti l’orario contrattuale.

Qual è il principio della “retribuzione onnicomprensiva” per i dirigenti medici?
È un principio secondo cui la retribuzione del dirigente medico è stabilita su base mensile e non oraria. Questo importo è forfettario e include tutta l’attività lavorativa svolta, rendendo irrilevante il numero esatto di ore dedicate al lavoro ai fini del calcolo dello stipendio.

Se un dirigente medico non può chiedere il pagamento delle ore extra, quale tutela ha se è costretto a lavorare eccessivamente?
La tutela non è di natura retributiva, ma risarcitoria. Il dirigente può agire in giudizio per ottenere un risarcimento del danno se dimostra di aver subito un pregiudizio concreto alla salute, alla personalità morale o al diritto al riposo a causa del carico di lavoro eccessivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati