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Retribuzione ferie: sì alle indennità aggiuntive

Un lavoratore ha citato in giudizio il proprio datore di lavoro per il corretto calcolo della sua retribuzione durante le ferie, chiedendo l’inclusione di specifiche indennità. La Corte di Cassazione ha confermato il diritto del lavoratore, stabilendo che la retribuzione ferie deve comprendere tutte le componenti retributive, incluse quelle per il lavoro a turni e quelle perequative. La Corte ha anche affrontato la questione delle spese legali, confermando che possono essere compensate tra le parti in casi di giurisprudenza incerta o oscillante.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione Ferie: La Cassazione Conferma l’Inclusione delle Indennità Aggiuntive

La corretta determinazione della retribuzione ferie è un tema centrale nel diritto del lavoro, poiché incide direttamente sul diritto irrinunciabile del lavoratore al riposo. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è intervenuta per fare chiarezza su quali voci debbano essere incluse nel calcolo, confermando un principio di onnicomprensività in linea con la normativa europea. La sentenza analizza anche un altro aspetto cruciale: la compensazione delle spese legali in presenza di orientamenti giurisprudenziali non consolidati.

Il Caso: Calcolo della Retribuzione Durante le Ferie

La vicenda nasce dalla richiesta di un lavoratore di veder incluse nella propria retribuzione, per i giorni di ferie, alcune indennità accessorie, quali l’indennità perequativa, quella compensativa e quella di turno. La Corte d’Appello aveva dato ragione al lavoratore, condannando l’azienda al pagamento delle differenze retributive. Tuttavia, aveva deciso di compensare integralmente le spese legali di entrambi i gradi di giudizio, motivando tale scelta con la natura interpretativa della questione e le “oscillazioni della giurisprudenza di merito”.

Insoddisfatti, sia il lavoratore (per la parte relativa alle spese) sia l’azienda (per la questione di merito) hanno presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Retribuzione Ferie

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’azienda, confermando il diritto del lavoratore a una retribuzione piena durante le ferie. Il punto centrale del contendere era se le indennità legate alle modalità specifiche della prestazione lavorativa (come il lavoro a turni) e quelle relative alle festività soppresse dovessero essere escluse dal calcolo. La risposta della Corte è stata negativa.

Il Principio di Onnicomprensività

I giudici hanno ribadito che la retribuzione durante il periodo feriale deve essere tale da non scoraggiare il lavoratore dal godere del proprio diritto al riposo. Questo principio, di derivazione europea (richiamando le sentenze della Corte di Giustizia UE), impone che al lavoratore venga corrisposta una retribuzione sostanzialmente equivalente a quella percepita durante il periodo lavorativo. Di conseguenza, tutte le voci retributive con carattere di continuità, incluse le indennità di turno, devono essere computate nel calcolo della retribuzione ferie.

La Questione della Compensazione delle Spese Legali

La Corte ha rigettato anche il ricorso del lavoratore, che contestava la decisione di compensare le spese legali. I giudici hanno fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n. 77/2018, la quale ha stabilito che la compensazione è legittima non solo in caso di “assoluta novità della questione” o “mutamento della giurisprudenza”, ma anche in presenza di “altre analoghe gravi ed eccezionali ragioni”.

Secondo la Cassazione, le divergenze e le oscillazioni giurisprudenziali su una determinata materia, in assenza di un intervento chiarificatore nomofilattico, costituiscono una di queste ragioni. Pertanto, la scelta della Corte d’Appello di compensare le spese era legittima, data l’incertezza interpretativa che caratterizzava la questione al momento della decisione.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Le motivazioni della Corte si fondano su due pilastri. Per quanto riguarda la retribuzione ferie, il ragionamento si allinea alla giurisprudenza comunitaria, che tutela il pieno mantenimento della retribuzione durante il riposo per garantire l’effettività del diritto alle ferie. Escludere componenti fisse e continuative della paga significherebbe penalizzare economicamente il lavoratore, inducendolo a non usufruire del riposo cui ha diritto.

Per quanto riguarda le spese di lite, la motivazione risiede nella corretta applicazione dell’art. 92, comma 2, c.p.c., come interpretato dalla Corte Costituzionale. L’esistenza di contrasti giurisprudenziali di merito integra una “grave ed eccezionale ragione” che giustifica la deroga al principio della soccombenza, secondo cui chi perde paga le spese. Questa flessibilità permette al giudice di tenere conto della complessità e dell’incertezza del quadro normativo e giurisprudenziale.

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre due importanti chiarimenti. In primo luogo, consolida il principio secondo cui la retribuzione ferie deve essere onnicomprensiva, includendo tutte le indennità accessorie che non abbiano carattere meramente occasionale. I datori di lavoro devono quindi prestare particolare attenzione al corretto calcolo di tale retribuzione per evitare contenziosi. In secondo luogo, la sentenza conferma che l’incertezza giurisprudenziale su una determinata materia può legittimamente portare alla compensazione delle spese legali, anche in caso di vittoria nel merito. Ciò rappresenta un elemento di valutazione per le parti che decidono di intraprendere un’azione legale su questioni giuridiche ancora dibattute.

Le indennità di turno e altre indennità accessorie devono essere incluse nel calcolo della retribuzione durante le ferie?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la retribuzione durante le ferie deve essere comprensiva di tutte le componenti retributive continuative, incluse l’indennità perequativa, compensativa e di turno, per garantire che il lavoratore non subisca una decurtazione economica durante il periodo di riposo.

È possibile che il giudice decida di compensare le spese legali tra le parti anche se una di esse ha vinto la causa?
Sì, è possibile. La Corte ha stabilito che la compensazione delle spese è legittima in presenza di “gravi ed eccezionali ragioni”, come le divergenze e le oscillazioni della giurisprudenza su una determinata questione, in assenza di un orientamento definitivo.

Come viene calcolata la retribuzione per le festività soppresse?
La retribuzione per le festività soppresse segue lo stesso principio applicato ai giorni di ferie. Pertanto, deve includere le medesime indennità accessorie previste per la retribuzione feriale, in quanto la soluzione è consequenziale all’inclusione di tali indennità nel trattamento retributivo delle ferie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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