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Retribuzione feriale: inclusa l’indennità di turno

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17495/2025, ha stabilito che l’indennità di turno deve essere inclusa nella retribuzione feriale. La decisione si basa sul principio europeo secondo cui la paga durante le ferie non deve essere inferiore a quella ordinaria, per evitare di dissuadere i lavoratori dal godere del loro diritto al riposo. Qualsiasi voce retributiva intrinsecamente collegata alle mansioni, come l’indennità per il lavoro su turni, fa parte della normale retribuzione e deve quindi essere corrisposta anche durante le ferie.

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Pubblicato il 6 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

La Retribuzione Feriale Comprende l’Indennità di Turno: Analisi della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale per la tutela dei lavoratori: il calcolo della retribuzione feriale deve includere tutte le voci retributive intrinsecamente legate alle mansioni svolte, compresa l’indennità di turno. Questa decisione, in linea con il diritto dell’Unione Europea, mira a garantire che il lavoratore non subisca una penalizzazione economica per il solo fatto di esercitare il proprio irrinunciabile diritto al riposo.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla richiesta di una lavoratrice del settore sanitario, un’infermiera con profilo di ‘collaboratore professionale sanitario’, impiegata con un orario articolato su turni. La lavoratrice si è rivolta al Tribunale per ottenere il riconoscimento del suo diritto a percepire l'”indennità giornaliera turnisti” anche durante i periodi di ferie. Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello hanno accolto la sua domanda, condannando l’Azienda Sanitaria datrice di lavoro al pagamento delle differenze retributive.

L’Azienda Sanitaria ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che l’indennità di turno fosse legata esclusivamente all’effettiva presenza in servizio e, pertanto, non dovesse essere corrisposta durante le assenze per ferie. Inoltre, l’azienda riteneva che l’incidenza di tale indennità (circa il 6% della retribuzione giornaliera) fosse troppo bassa per costituire un reale deterrente al godimento delle ferie.

La Questione Giuridica sulla Retribuzione Feriale

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione del concetto di retribuzione da corrispondere durante le ferie. Secondo il datore di lavoro, solo la paga base fissa dovrebbe essere garantita. Secondo la lavoratrice, e i giudici di merito, la retribuzione feriale deve essere complessiva e paragonabile a quella percepita durante i periodi di lavoro, per non creare un disincentivo economico al godimento delle ferie.

La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se una voce retributiva variabile, specificamente destinata a compensare il disagio del lavoro su turni, debba o meno essere inclusa nella base di calcolo della paga durante le vacanze.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Azienda Sanitaria, confermando le sentenze dei gradi precedenti e basando la propria decisione su consolidati principi di diritto nazionale ed europeo.

Il ragionamento della Corte si fonda sull’articolo 7 della Direttiva europea 2003/88/CE, che sancisce il diritto a “ferie annuali retribuite”. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha costantemente interpretato questa norma nel senso che la retribuzione corrisposta durante le ferie deve essere equivalente alla “retribuzione ordinaria” del lavoratore. Lo scopo è evitare che il dipendente sia dissuaso dall’esercitare il proprio diritto al riposo a causa di una decurtazione economica.

La Cassazione ha chiarito che l’indennità di turno non è un bonus occasionale, ma una componente strutturale della retribuzione per chi lavora in quel regime. Essa compensa un disagio specifico (“un incomodo intrinsecamente collegato all’esecuzione delle mansioni”) che è parte integrante dello status professionale e delle modalità di esecuzione del contratto di lavoro. Escluderla dal calcolo della retribuzione feriale creerebbe esattamente quell'”effetto dissuasivo” che la normativa europea intende prevenire.

La Corte ha inoltre respinto l’argomento secondo cui un’incidenza del 6% sarebbe irrisoria, affermando che qualsiasi ridimensionamento della retribuzione mensile può influenzare le condizioni economiche del lavoratore e della sua famiglia, inducendolo a rinunciare al riposo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione consolida un orientamento giurisprudenziale di massima importanza per la tutela dei diritti dei lavoratori. Il principio affermato è chiaro: la retribuzione feriale deve comprendere qualsiasi importo pecuniario che abbia un collegamento funzionale con le mansioni assegnate e con lo status professionale del lavoratore.

Di conseguenza, tutte le indennità che non remunerano costi occasionali, ma compensano le modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa (come turni, lavoro notturno, ecc.), devono essere considerate parte della retribuzione ordinaria e, come tali, corrisposte anche durante il periodo di ferie. Questa decisione rafforza il diritto al riposo come elemento essenziale per la salute e la sicurezza del lavoratore, garantendo che il suo esercizio non comporti un sacrificio economico.

L’indennità di turno deve essere inclusa nella retribuzione durante le ferie?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che l’indennità di turno, essendo intrinsecamente collegata alle mansioni svolte e alla modalità ordinaria della prestazione, deve essere inclusa nel calcolo della retribuzione feriale.

Perché la retribuzione delle ferie non può essere inferiore a quella ordinaria?
Perché una diminuzione della retribuzione durante le ferie potrebbe avere un “effetto dissuasivo”, inducendo il lavoratore a non godere del proprio diritto al riposo annuale, principio che contrasta con la finalità della direttiva dell’Unione Europea sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Qualsiasi indennità variabile va inclusa nella paga delle ferie?
Devono essere incluse le indennità che si pongono in rapporto di collegamento funzionale con l’esecuzione delle mansioni e sono correlate allo status personale e professionale del lavoratore, come quelle che compensano disagi specifici legati alle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione (es. lavoro a turni).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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