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Retribuzione dirigente medico: no extra per errore di calcolo

Un dirigente medico ha citato in giudizio la propria Azienda Sanitaria per un errore nel calcolo del debito orario giornaliero durante i giorni di assenza (ferie, permessi), che lo ha costretto a svolgere lavoro supplementare per recuperare un debito inesistente. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5505/2025, ha respinto la richiesta di pagamento delle ore extra. La Corte ha stabilito che la retribuzione del dirigente medico è onnicomprensiva e non oraria; pertanto, il lavoro eccedente, anche se causato da un errore del datore di lavoro, non dà diritto a un compenso aggiuntivo. La tutela corretta sarebbe stata un’azione per il risarcimento del danno alla salute o al riposo, che però non era stata richiesta.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione Dirigente Medico: Niente Paga Extra per Ore Lavorate a Causa di Errori di Calcolo

Un recente pronunciamento della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale riguardo la retribuzione del dirigente medico: il suo carattere onnicomprensivo esclude il diritto a compensi aggiuntivi per ore lavorate in eccesso, anche quando queste derivano da un errore di calcolo del datore di lavoro. La sentenza analizza il caso di un medico costretto a recuperare un debito orario inesistente, offrendo spunti cruciali sulla natura del suo rapporto di lavoro e sulle forme di tutela a sua disposizione.

I Fatti del Caso: Un Errore di Calcolo con Grandi Conseguenze

Un dirigente medico si è rivolto al Tribunale lamentando un errore sistematico da parte dell’Azienda Sanitaria nel calcolo del suo debito orario giornaliero. Nello specifico, l’orario di lavoro contrattuale era fissato in 38 ore settimanali, corrispondenti a 6 ore e 20 minuti al giorno. Tuttavia, nei giorni di assenza legittima (ferie, festività, permessi), l’Azienda calcolava solo 6 ore, generando così un ‘debito’ fittizio di 20 minuti per ogni giorno di assenza.

Questo errore contabile ha costretto il medico a svolgere lavoro ‘supplementare’ per colmare un divario inesistente. Di conseguenza, ha richiesto il pagamento delle differenze retributive per il periodo dal 2012 al 2018. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello gli avevano dato ragione, condannando l’Azienda Sanitaria al pagamento.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito, accogliendo il ricorso dell’Azienda Sanitaria. Gli Ermellini hanno stabilito che la richiesta del medico, finalizzata a ottenere un compenso economico per le ore eccedenti, non poteva essere accolta. La sentenza impugnata è stata quindi cassata e, decidendo nel merito, la domanda originaria del medico è stata rigettata.

Le Motivazioni: Il Principio di Onnicomprensività della Retribuzione Dirigente Medico

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione della natura giuridica della retribuzione del dirigente medico. La Corte ha chiarito che tale retribuzione è disciplinata da un principio di onnicomprensività, il che comporta due conseguenze fondamentali.

La Retribuzione non è Oraria, ma Mensile

In primo luogo, lo stipendio di un dirigente medico è stabilito su base mensile e non è legato al numero di ore effettivamente lavorate. È un compenso forfettario che copre tutte le prestazioni rese nell’ambito dell’incarico. Pertanto, non è possibile quantificare un ‘valore orario’ della sua prestazione per calcolare compensi aggiuntivi. Anche se l’orario di lavoro contrattuale (38 ore settimanali) serve come parametro di riferimento, il superamento di tale soglia non genera automaticamente un diritto a una paga extra.

La Tutela Corretta: il Danno Risarcitorio, non le Differenze Retributive

In secondo luogo, la Corte ha specificato che il lavoro eccedente, anche se imposto da un errore del datore di lavoro, non può essere tutelato con un’azione di ‘esatto adempimento’ (cioè il pagamento delle ore). La via corretta, qualora il superlavoro avesse causato un pregiudizio, sarebbe stata un’azione per il risarcimento del danno.

Il medico avrebbe potuto, ad esempio, dimostrare di aver subito un danno concreto alla salute, alla personalità morale o al diritto al riposo, a causa dei tempi di lavoro prolungati o della mancata fruizione dei riposi. In questo caso, avrebbe potuto richiedere un risarcimento, allegando e provando il danno specifico patito. Tuttavia, nel caso di specie, la domanda era limitata al solo pagamento delle differenze retributive, una richiesta che, come visto, è incompatibile con la natura del rapporto di lavoro dirigenziale medico.

Le Conclusioni: Quali Tutele per il Lavoro Eccedente?

La sentenza della Cassazione traccia una linea netta: la retribuzione del dirigente medico è onnicomprensiva. Un errore di calcolo dell’orario da parte dell’azienda non dà diritto a una remunerazione aggiuntiva per le ore prestate in più. La tutela del dirigente non si trova nel pagamento dello straordinario, ma nella possibilità di agire per il risarcimento qualora il lavoro eccessivo abbia leso diritti fondamentali come la salute e il riposo, in violazione dell’art. 2087 c.c. e dei principi costituzionali. Questa pronuncia ribadisce la specificità del rapporto di lavoro dirigenziale nel settore sanitario, distinguendolo nettamente da quello del personale del comparto, e orienta i professionisti verso le corrette azioni legali per la tutela dei propri diritti.

Un dirigente medico ha diritto a un compenso extra se lavora più ore a causa di un errore di calcolo del datore di lavoro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la retribuzione del dirigente medico è onnicomprensiva e stabilita su base mensile, non oraria. Pertanto, non ha diritto a essere compensato per il lavoro eccedente rispetto all’orario contrattuale, anche se questo è dipeso da un erroneo criterio di calcolo del datore di lavoro.

Qual è la natura della retribuzione di un dirigente medico secondo la Cassazione?
La retribuzione è definita ‘onnicomprensiva’. Ciò significa che è stabilita su base mensile e copre tutte le prestazioni rese dal dirigente, indipendentemente dal tempo effettivo dedicato al lavoro. Non è una retribuzione oraria.

Se un dirigente medico subisce un danno a causa del lavoro eccessivo, quale tipo di azione legale può intraprendere?
Può intraprendere un’azione per il risarcimento del danno. Invece di chiedere il pagamento delle ore extra, può far valere la responsabilità del datore di lavoro per aver subito un pregiudizio concreto alla salute, alla personalità morale o al diritto al riposo. Tale danno deve essere specificamente allegato e provato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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