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Retribuzione dirigente medico: no a extra per orario

Una dirigente medico ha citato un’Azienda Sanitaria per differenze retributive, sostenendo che un errato calcolo delle ore di assenza la costringeva a lavorare di più. La Cassazione ha respinto la richiesta, affermando che la retribuzione dirigente medico è onnicomprensiva e mensile, non oraria. Non spetta un compenso aggiuntivo per le ore eccedenti, salvo un’azione per danno alla salute, non proposta nel caso di specie.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione Dirigente Medico: Quando le Ore in Più non Vanno Pagate

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per il settore sanitario: la retribuzione dirigente medico e la sua natura onnicomprensiva. Il caso esaminato chiarisce se un errato calcolo delle ore di assenza, che costringe di fatto il medico a lavorare di più per raggiungere il monte ore settimanale, dia diritto a un compenso aggiuntivo. La risposta della Corte è netta e si fonda su principi consolidati relativi al pubblico impiego dirigenziale.

I Fatti del Caso: un Contenzioso sul Debito Orario

Una dirigente medico conveniva in giudizio l’Azienda Sanitaria presso cui lavorava, lamentando un sistema di calcolo del debito orario che la penalizzava. Nello specifico, mentre le giornate di presenza in servizio venivano calcolate come 6 ore e 20 minuti, i giorni di assenza legittima (ferie, malattia, permessi) venivano conteggiati solo 6 ore. Questa differenza di 20 minuti al giorno generava un debito orario che la dottoressa era costretta a recuperare, svolgendo di fatto lavoro supplementare non retribuito.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato ragione alla lavoratrice, condannando l’Azienda Sanitaria al pagamento delle differenze retributive. L’Azienda, tuttavia, ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la retribuzione dei dirigenti medici non è legata a un rigido orario di lavoro, ma ha carattere onnicomprensivo.

La Decisione della Corte: Respinsa la Richiesta di Compenso Extra

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Azienda Sanitaria, ribaltando le decisioni dei giudici di merito. Ha cassato la sentenza d’appello e, decidendo direttamente la causa, ha rigettato la domanda originaria della dottoressa.

Il principio di diritto affermato è che il dirigente medico non ha diritto a un compenso supplementare per prestazioni lavorative eccedenti l’orario minimo contrattuale, anche se ciò è dovuto a un erroneo criterio di calcolo del debito orario da parte del datore di lavoro. La sua retribuzione, infatti, non è stabilita su base oraria, ma mensile.

Le Motivazioni: la Retribuzione Dirigente Medico è Onnicomprensiva

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Le motivazioni principali possono essere così sintetizzate:

1. Natura Onnicomprensiva dello Stipendio: La retribuzione dei dirigenti pubblici, inclusi quelli medici, è determinata per remunerare tutte le funzioni e i compiti attribuiti. Non è calcolata ad ore, ma è una cifra fissa mensile che copre l’intera prestazione lavorativa, indipendentemente dal tempo effettivo impiegato. Le 38 ore settimanali, secondo la Corte, non sono un tetto massimo, ma un minimo prestazionale.

2. Flessibilità e Orientamento al Risultato: Il rapporto di lavoro dirigenziale è caratterizzato da flessibilità e orientamento al raggiungimento degli obiettivi. La contrattazione collettiva prevede meccanismi, come la retribuzione di risultato, per compensare l’impegno aggiuntivo necessario a conseguire gli scopi aziendali. Questo sistema è alternativo al pagamento del lavoro straordinario.

3. Distinzione tra Azione Retributiva e Risarcitoria: La dottoressa aveva intentato un’azione di esatto adempimento, chiedendo semplicemente il pagamento di ore che riteneva lavorate in più. La Corte ha chiarito che questa strada non è percorribile perché la sua retribuzione mensile era già stata regolarmente corrisposta e copriva tutte le prestazioni. Una tutela sarebbe stata possibile attraverso un’azione diversa, quella risarcitoria, per violazione del diritto alla salute, al riposo o all’integrità psico-fisica. Tuttavia, un’azione del genere richiede di allegare e provare un danno concreto, cosa che non era stata fatta nel caso di specie.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza sulla Retribuzione Dirigente Medico

L’ordinanza in esame consolida un principio fondamentale per la gestione del personale medico dirigenziale nel Servizio Sanitario Nazionale. La retribuzione dirigente medico non è assimilabile a quella di un lavoratore con un rigido orario di lavoro. Le ore eccedenti il debito contrattuale non danno automaticamente diritto a un compenso extra, poiché si presume che siano compensate dalla natura onnicomprensiva dello stipendio e dalla retribuzione di risultato.

Per i dirigenti medici, questo significa che la tutela contro un carico di lavoro eccessivo non passa attraverso la richiesta di pagamenti aggiuntivi, ma attraverso la dimostrazione di un concreto pregiudizio alla salute o al benessere. È una distinzione sottile ma decisiva, che sposta l’onere della prova sul lavoratore, il quale deve dimostrare non solo di aver lavorato di più, ma di aver subito un danno a causa di ciò.

Un dirigente medico ha diritto a un compenso extra se, a causa di un errato calcolo delle assenze, lavora più delle 38 ore settimanali?
No. Secondo la Corte, la retribuzione del dirigente medico è mensile e onnicomprensiva, e copre tutte le prestazioni rese. Un numero di ore superiore al minimo contrattuale non dà automaticamente diritto a un compenso aggiuntivo, poiché la retribuzione non è calcolata su base oraria.

Il principio della retribuzione onnicomprensiva significa che il dirigente medico non è mai tutelato in caso di orario di lavoro eccessivo?
No. Il dirigente è tutelato, ma deve agire in modo diverso. Invece di chiedere un compenso per le ore extra (azione di esatto adempimento), può far valere la responsabilità del datore di lavoro per danno alla salute, alla personalità morale o al mancato riposo (azione risarcitoria), ma deve allegare e provare un pregiudizio concreto.

Qual è la natura delle 38 ore settimanali previste dal contratto per un dirigente medico?
Le 38 ore settimanali rappresentano un minimo prestazionale e non un limite massimo invalicabile. La prestazione del dirigente è legata al raggiungimento degli obiettivi, e la sua retribuzione, inclusa quella di risultato, è pensata per compensare anche l’eventuale superamento di tale soglia oraria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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