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Retribuzione di posizione: novità per i dirigenti

Una dirigente scolastica in servizio all’estero ha rivendicato il diritto alla componente variabile della retribuzione di posizione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32515/2024, ha parzialmente accolto il ricorso. Decisivo è stato l’intervento del nuovo CCNL del 7 agosto 2024, considerato come “ius superveniens”, che ha riconosciuto tale diritto a partire dall’anno scolastico 2024/2025. La Corte ha quindi dichiarato il diritto della dirigente a percepire l’emolumento da tale data, compensando le spese processuali per la novità della questione.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione di posizione per dirigenti scolastici all’estero: la Cassazione fa chiarezza con il nuovo CCNL

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 32515 del 2024, ha segnato un punto di svolta per i dirigenti scolastici in servizio all’estero riguardo il loro diritto alla retribuzione di posizione. Grazie all’intervento di un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), la Suprema Corte ha riconosciuto un diritto in precedenza negato, applicando il principio dello ius superveniens. Vediamo nel dettaglio i contorni di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Il Diritto Negato

Una dirigente scolastica assegnata a dirigere un’istituzione scolastica all’estero si era vista negare la corresponsione della parte variabile della retribuzione di posizione. Il diniego si basava sull’interpretazione dell’art. 48 del CCNL Area V del 2000/2001, che sembrava escludere tale emolumento per il personale in servizio fuori dal territorio nazionale.

La dirigente, ritenendo illegittima tale esclusione, ha avviato un contenzioso legale per ottenere il riconoscimento del proprio diritto, sostenendo la nullità della disposizione contrattuale limitativa.

La Questione Giuridica: Contratto Collettivo e Ius Superveniens

Il cuore della controversia risiedeva nel rapporto tra la normativa primaria, che affida alla contrattazione collettiva la determinazione del trattamento economico dei dipendenti pubblici, e le specifiche clausole del CCNL. La difesa della dirigente sosteneva che il contratto collettivo non potesse derogare in senso peggiorativo a principi generali.

Tuttavia, l’elemento che ha cambiato le carte in tavola è stato l’intervento di un nuovo CCNL, siglato il 7 agosto 2024, mentre la causa era ancora pendente in Cassazione. Questo nuovo contratto ha introdotto una norma specifica (l’art. 31) che ha espressamente previsto il mantenimento della retribuzione di posizione per i dirigenti scolastici assegnati all’estero.

L’impatto del nuovo CCNL sulla retribuzione di posizione

La Corte di Cassazione ha qualificato il nuovo contratto collettivo come ius superveniens, ovvero una nuova fonte normativa intervenuta nel corso del giudizio e direttamente applicabile alla fattispecie. Questo principio impone al giudice di tenere conto delle nuove norme per decidere la controversia, anche se entrate in vigore dopo l’inizio della causa. Il nuovo CCNL ha, di fatto, innovato la disciplina precedente, risolvendo l’ambiguità normativa a favore dei dirigenti.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso della dirigente, non sulla base della nullità della vecchia clausola, ma proprio in applicazione della nuova disciplina contrattuale. I giudici hanno osservato che la specialità della normativa sul lavoro all’estero e la delega alla contrattazione collettiva rendevano legittima la precedente disposizione limitativa. Fino al nuovo CCNL, quindi, l’emolumento non era dovuto.

Con l’entrata in vigore del CCNL del 7 agosto 2024, però, la situazione è cambiata. L’art. 31 di tale contratto ha stabilito in modo inequivocabile il diritto al mantenimento della retribuzione di posizione. La Corte ha quindi applicato questa nuova disposizione, riconoscendo il diritto della ricorrente a percepire la componente variabile dello stipendio a decorrere dall’anno scolastico successivo all’entrata in vigore del nuovo contratto, ovvero il 2024/2025, e fino al termine richiesto nella domanda giudiziale (31.8.2025).

Conclusioni: Cosa Cambia per i Dirigenti Scolastici all’Estero

La decisione della Cassazione ha un’importante implicazione pratica: sancisce definitivamente il diritto dei dirigenti scolastici in servizio all’estero a percepire l’intera retribuzione di posizione, inclusa la parte variabile. Questo diritto, tuttavia, decorre non dal passato, ma dall’anno scolastico 2024/2025, in conformità con le previsioni del nuovo CCNL. La sentenza chiarisce che il trattamento economico è definito primariamente dalla contrattazione collettiva e, quando questa interviene per modificare la disciplina, i suoi effetti si producono secondo le scadenze da essa stessa previste. Infine, la Corte ha disposto la compensazione delle spese legali dell’intero processo, data la novità della questione e l’esito di parziale accoglimento determinato dall’intervento normativo in corso di causa.

Un dirigente scolastico in servizio all’estero ha diritto alla retribuzione di posizione (parte variabile)?
Sì, ma solo a partire dall’anno scolastico 2024/2025. La Corte di Cassazione ha riconosciuto questo diritto in applicazione del nuovo CCNL del 7 agosto 2024, che ha introdotto una specifica previsione in tal senso.

Perché il diritto non è stato riconosciuto per il periodo precedente?
Perché, secondo la Corte, la precedente disciplina contrattuale (CCNL 2000/2001) legittimamente escludeva tale emolumento per il personale all’estero. La situazione è cambiata solo con l’entrata in vigore della nuova norma contrattuale, che non ha effetto retroattivo.

Cosa significa ius superveniens in questo caso?
Significa che una nuova norma (il CCNL del 2024) è entrata in vigore durante il processo. Il giudice ha l’obbligo di applicarla per decidere la causa, anche se i fatti sono precedenti. In questo caso, ha permesso di riconoscere un diritto che al momento dell’inizio della causa non esisteva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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