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Retribuzione di posizione: no aumento senza atto formale

Un dirigente del Servizio Sanitario Nazionale ha richiesto una maggiorazione della sua retribuzione di posizione, sostenendo di aver diretto un aggregato di strutture complesse. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, stabilendo un principio fondamentale: per ottenere tale aumento, non è sufficiente lo svolgimento effettivo delle mansioni. È indispensabile la presenza di un formale “atto aziendale di graduazione delle funzioni” che definisca e qualifichi l’incarico. In assenza di tale atto, la cui esistenza deve essere provata dal lavoratore, il diritto alla maggiorazione non sorge.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Aumento della Retribuzione di Posizione: L’Atto Aziendale è Indispensabile

La richiesta di un aumento della retribuzione di posizione da parte di un dirigente del Servizio Sanitario Nazionale ha portato la Corte di Cassazione a chiarire un punto cruciale: lo svolgimento di fatto di compiti complessi non basta. Con l’ordinanza in esame, i giudici hanno stabilito che, per ottenere la maggiorazione economica, è necessario un atto formale dell’azienda che gradui e definisca l’incarico. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Un dirigente sanitario si è rivolto al tribunale per ottenere il pagamento di una cospicua somma a titolo di maggiorazione della retribuzione di posizione. Egli sosteneva di aver ricoperto, per un periodo di oltre sei anni, il ruolo di direttore di un’articolata struttura farmaceutica, qualificabile come un aggregato di più strutture complesse. Tale incarico, secondo il dirigente, gli dava diritto all’aumento previsto dall’art. 40, comma 9, del CCNL di settore.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva inizialmente accolto le sue ragioni, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL). Il caso è quindi giunto all’attenzione della Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla legittimità della pretesa economica del dirigente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del dirigente, confermando la sentenza d’appello. Il punto centrale della decisione risiede nell’interpretazione della normativa contrattuale che regola la retribuzione di posizione. I giudici hanno chiarito che la maggiorazione richiesta non è un automatismo legato al mero svolgimento di determinate funzioni, ma è strettamente condizionata all’esistenza di atti formali che il datore di lavoro deve adottare.

Le Motivazioni: Perché l’Atto Aziendale è Decisivo per la Retribuzione di Posizione?

La Corte ha spiegato che la maggiorazione economica prevista dal CCNL per chi dirige dipartimenti o strutture complesse riguarda la parte variabile della retribuzione di posizione. L’erogazione di questa componente variabile è subordinata a un presupposto non eludibile: l’adozione, da parte dell’azienda, di un “atto di graduazione delle funzioni”.

Questo documento è fondamentale perché serve a:
1. Qualificare formalmente l’organizzazione: Stabilisce se una determinata aggregazione di uffici costituisce un “dipartimento” o un insieme di “strutture complesse” ai sensi del contratto collettivo.
2. Graduare gli incarichi: Pesa e classifica i diversi ruoli dirigenziali in base alla loro complessità e responsabilità, collegandoli a specifici valori economici.

Nel caso specifico, non solo mancava un atto di graduazione per il periodo in questione, ma lo stesso contratto individuale del dirigente subordinava i suoi effetti giuridici ed economici all’effettiva attivazione del Dipartimento, evento verificatosi solo dopo la fine del periodo per cui era richiesto il pagamento. La Corte ha quindi affermato che l’onere di dimostrare l’esistenza di tale atto formale e la sua definitiva adozione ricade sul lavoratore che avanza la pretesa economica. Lo svolgimento effettivo delle mansioni, seppur complesso, non può sostituire la necessaria formalizzazione da parte dell’azienda.

Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio di diritto chiaro e rigoroso: il diritto alla maggiorazione della retribuzione di posizione per i dirigenti che coordinano più strutture complesse non sorge automaticamente dallo svolgimento delle mansioni, ma è condizionato all’esistenza di un atto aziendale di graduazione delle funzioni. I dirigenti che ritengono di averne diritto devono quindi verificare, prima di agire in giudizio, che la loro posizione sia stata formalmente riconosciuta e classificata dall’azienda attraverso gli appositi provvedimenti organizzativi. In assenza di tale prova documentale, la pretesa economica è destinata a essere respinta.

Un dirigente sanitario che dirige di fatto più strutture complesse ha automaticamente diritto all’aumento della retribuzione di posizione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, lo svolgimento effettivo delle mansioni non è sufficiente. Il diritto alla maggiorazione sorge solo in presenza di un formale atto aziendale che gradua le funzioni e qualifica l’incarico come direzione di un dipartimento o di più strutture complesse.

Cosa deve provare il dirigente per ottenere la maggiorazione della retribuzione di posizione?
Il dirigente ha l’onere di provare l’esistenza e l’avvenuta adozione definitiva, da parte dell’azienda, di un atto di graduazione delle funzioni che riconosca formalmente la complessità del suo incarico. Deve quindi fornire una prova documentale idonea.

Il contratto individuale è sufficiente a garantire la maggiorazione economica?
Non necessariamente. Nel caso esaminato, lo stesso contratto individuale del dirigente prevedeva che i suoi effetti giuridici ed economici fossero subordinati all’effettiva attivazione del Dipartimento, che è avvenuta solo in un momento successivo al periodo per cui si richiedeva l’aumento. Pertanto, anche le clausole contrattuali devono essere lette alla luce dell’organizzazione aziendale formalmente deliberata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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