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Retribuzione contratti formazione: no a ERS

La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di alcuni lavoratori di un’azienda di trasporti, inizialmente assunti con contratto di formazione e lavoro. I lavoratori chiedevano il riconoscimento di un particolare emolumento, l’Elemento di Riordino del Sistema Retributivo (ERS), anche dopo la trasformazione del loro contratto a tempo indeterminato. In riforma della decisione d’appello, la Suprema Corte ha stabilito che la mancata corresponsione dell’ERS in questo scenario non è discriminatoria. La motivazione risiede nel fatto che tale elemento non deriva dall’anzianità di servizio, bensì da un processo di riorganizzazione e accorpamento di voci retributive preesistenti destinate solo al personale già in servizio a tempo indeterminato. Di conseguenza, la Corte ha respinto le domande dei lavoratori, chiarendo la natura e l’ambito di applicazione della retribuzione contratti formazione nel contesto di riforme contrattuali collettive.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Retribuzione contratti formazione: la Cassazione esclude l’Elemento Retributivo Aggiuntivo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha consolidato un importante principio in materia di retribuzione contratti formazione. La questione centrale riguarda il diritto dei lavoratori, assunti inizialmente con un contratto di formazione e lavoro (CFL) e poi stabilizzati, a percepire un emolumento specifico, denominato Elemento di Riordino del Sistema Retributivo (ERS), previsto da un accordo aziendale. La Suprema Corte ha chiarito che l’esclusione di tali lavoratori non costituisce discriminazione.

I Fatti del Caso: Dalla Formazione al Contenzioso

Tre lavoratori di un’azienda di trasporto pubblico, assunti tra il 1999 e il 2000 con contratti di formazione e lavoro, successivamente trasformati a tempo indeterminato, avevano citato in giudizio l’azienda. La loro richiesta era di ottenere il pagamento dell’ERS, un elemento retributivo introdotto da un accordo aziendale del 2000, con decorrenza dall’1 agosto dello stesso anno.

Inizialmente, il Tribunale aveva respinto le loro domande. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva ribaltato la decisione, riconoscendo il diritto dei lavoratori all’emolumento. Secondo i giudici di secondo grado, la legge che impone di computare il periodo di formazione nell’anzianità di servizio doveva essere interpretata in senso estensivo, garantendo un’equiparazione totale tra lavoratori. L’azienda, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte sulla retribuzione contratti formazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’azienda, cassando la sentenza d’appello e rigettando definitivamente le domande dei lavoratori. La decisione si fonda su un’interpretazione consolidata che distingue nettamente tra istituti retributivi basati sull’anzianità di servizio e quelli derivanti da una riorganizzazione contrattuale.

Il Cuore della Questione: Anzianità vs. Riorganizzazione Retributiva

Il punto cruciale della controversia era se l’ERS dovesse essere considerato un beneficio legato all’anzianità di servizio. Se così fosse stato, i lavoratori avrebbero avuto diritto a percepirlo, in virtù della norma (art. 3, comma 5, D.L. n. 726/1984) che equipara il periodo di formazione al lavoro a tempo indeterminato ai fini dell’anzianità.

La Suprema Corte ha invece stabilito che l’ERS non è un emolumento basato sull’anzianità. Esso è nato “per confluenza”, ovvero come risultato della fusione di diverse voci retributive preesistenti (premi, compensi e indennità di origine aziendale) che venivano corrisposte solo ai lavoratori già in servizio a tempo indeterminato al momento della stipula dell’accordo.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si basano su un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. I giudici hanno chiarito che la contrattazione collettiva può legittimamente distinguere, nel contesto di una riforma degli istituti retributivi, tra il personale già in servizio e i lavoratori con contratto di formazione e lavoro, equiparando questi ultimi al personale di nuova assunzione.

Questa distinzione non viola il principio di non discriminazione né disconosce l’anzianità di servizio. Lo scopo dell’ERS non era premiare la durata del servizio, ma razionalizzare e semplificare il trattamento retributivo esistente, garantendo che i lavoratori già assunti non subissero decurtazioni economiche. L’ERS, pertanto, non è fondato direttamente sul computo dell’anzianità, ma sulla percezione pregressa di voci retributive che i lavoratori ex CFL non avevano mai ricevuto.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma un principio fondamentale: non tutti gli elementi della retribuzione sono legati all’anzianità di servizio. La contrattazione collettiva ha la facoltà di creare emolumenti con finalità specifiche, come la riorganizzazione della busta paga, che possono legittimamente applicarsi solo a determinate categorie di lavoratori, senza per questo creare una discriminazione. Per i lavoratori assunti con contratto di formazione, il periodo di apprendistato rileva per istituti come gli scatti di anzianità, ma non automaticamente per elementi retributivi nati con scopi e presupposti diversi.

Un lavoratore assunto con contratto di formazione e lavoro ha diritto all’Elemento di Riordino del Sistema Retributivo (ERS) una volta trasformato il suo contratto a tempo indeterminato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’ERS non spetta in questo caso, poiché non è un emolumento basato sull’anzianità di servizio, ma un elemento creato per riorganizzare e consolidare voci retributive preesistenti, destinate solo ai lavoratori già assunti a tempo indeterminato al momento dell’accordo collettivo.

Escludere i lavoratori assunti con contratto di formazione dall’ERS costituisce un trattamento discriminatorio?
No. La Corte ha stabilito che non si tratta di un trattamento discriminatorio né di una violazione della normativa sui contratti a termine, in quanto la distinzione si fonda sulla diversa situazione contrattuale dei lavoratori al momento della riforma retributiva e non intende disconoscere l’anzianità di servizio maturata per altri istituti.

Perché il periodo di formazione non è stato considerato rilevante per l’attribuzione dell’ERS?
Il periodo di formazione è rilevante per gli istituti contrattuali legati all’anzianità di servizio, ma l’ERS non rientra tra questi. Esso è stato determinato “per confluenza” di voci retributive percepite in precedenza solo da una specifica platea di lavoratori, con lo scopo di semplificare la busta paga e non di creare un nuovo diritto basato sulla mera anzianità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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