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Responsabilità esclusiva incidente: il sorpasso azzardato

Un motociclista ha citato in giudizio il conducente di un’autovettura per ottenere il risarcimento dei danni subiti in un sinistro stradale. Il Tribunale ha respinto la domanda, attribuendo la responsabilità esclusiva dell’incidente al motociclista. La decisione si è basata sulla ricostruzione dei fatti, che ha dimostrato come il motociclista stesse superando una colonna di veicoli oltrepassando la linea di mezzeria, andando a collidere con un’auto che stava legittimamente svoltando a sinistra.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Responsabilità Esclusiva in un Incidente: Quando il Sorpasso Costa Caro

In materia di incidenti stradali, non sempre chi subisce i danni più gravi ha diritto a un risarcimento. Una recente sentenza del Tribunale di Roma chiarisce come una manovra di sorpasso imprudente possa portare all’attribuzione della responsabilità esclusiva dell’incidente, con la conseguenza di veder respinta ogni richiesta di indennizzo. Questo caso offre un’analisi dettagliata di come la condotta di guida sia l’elemento determinante nella valutazione delle colpe, anche quando coinvolge veicoli di diversa stazza come un’auto e un motociclo.

I Fatti di Causa: Una Manovra Imprudente

I fatti risalgono al 7 febbraio 2022, quando un motociclista percorreva una strada ad alta densità di traffico in direzione del litorale. Giunto in prossimità di un’intersezione, il conducente dell’auto che lo precedeva, dopo aver rallentato e accostato al margine destro, iniziava una manovra di inversione a U, senza azionare l’indicatore di direzione.

Il motociclista, che nel frattempo procedeva a velocità moderata, non riusciva a evitare l’impatto. A seguito della collisione, cadeva a terra riportando lesioni personali significative, tra cui fratture costali e alla clavicola, che lo costringevano al trasporto in ospedale.

La Domanda dell’Attore e la Ricostruzione del Giudice

Il motociclista citava in giudizio il conducente dell’auto e la società proprietaria del veicolo, chiedendo un cospicuo risarcimento per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, quantificati in oltre 70.000 euro. La società convenuta si costituiva in giudizio chiedendo il rigetto totale della domanda, sostenendo che l’incidente fosse avvenuto per esclusiva colpa del motociclista.

Il Tribunale, attraverso l’esame della documentazione, delle testimonianze e delle perizie, ha ricostruito una dinamica dei fatti diversa da quella prospettata dall’attore. È emerso che il motociclista, per superare la colonna di veicoli fermi, aveva oltrepassato la linea di mezzeria, invadendo la corsia opposta. Nel frattempo, l’automobilista, dopo aver correttamente segnalato con l’indicatore di direzione la sua intenzione di svoltare a sinistra per entrare in una stazione, iniziava la manovra. La collisione avveniva proprio mentre il motociclo si trovava in fase di sorpasso vietato, andando a tamponare la parte posteriore centrale del veicolo.

L’Importanza delle Prove nella Responsabilità Esclusiva Incidente

La decisione del giudice si è fondata su elementi probatori chiari e concordanti. In primo luogo, il verbale redatto dalle autorità intervenute sul posto, che avevano anche sanzionato il motociclista per la sua condotta di guida. In secondo luogo, la testimonianza di una persona presente al momento del sinistro si è rivelata cruciale. Il teste ha dichiarato di aver visto il motociclo sopraggiungere e superare le auto in colonna, oltrepassando la linea di mezzeria, e di aver assistito all’urto avvenuto sulla parte posteriore sinistra/centrale dell’auto. Questa testimonianza ha corroborato pienamente la ricostruzione che attribuiva al motociclista la manovra azzardata e decisiva nel causare il sinistro.

Le Motivazioni della Decisione

Sulla base di questa ricostruzione, il Tribunale ha ritenuto provata la responsabilità esclusiva dell’incidente in capo al motociclista. La sua condotta di guida è stata giudicata l’unica causa efficiente del sinistro. Il superamento della linea continua di mezzeria per sorpassare una colonna di veicoli fermi costituisce una violazione grave delle norme del Codice della Strada e una manovra di estrema pericolosità.

Di contro, la manovra del conducente dell’auto, che aveva segnalato la svolta a sinistra, è stata considerata legittima e non rimproverabile. L’impatto sulla parte posteriore del veicolo ha ulteriormente confermato che l’auto aveva già iniziato la sua manovra quando è stata colpita dal motociclo in fase di sorpasso. Pertanto, la domanda di risarcimento avanzata dal motociclista è stata integralmente rigettata.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale nella giurisprudenza sugli incidenti stradali: la presunzione di concorso di colpa può essere superata da una prova rigorosa che dimostri la colpa esclusiva di una delle parti. La condotta di guida imprudente e contraria alle norme del Codice della Strada, come il sorpasso in condizioni non consentite, è un fattore determinante. Per gli utenti della strada, in particolare per i motociclisti, questa decisione serve da monito: la prudenza è sempre obbligatoria e il mancato rispetto delle regole può non solo causare danni fisici, ma anche comportare la perdita di qualsiasi diritto al risarcimento e l’obbligo di pagare tutte le spese legali del processo.

Chi è stato ritenuto responsabile per l’incidente e perché?
È stato ritenuto esclusivamente responsabile il motociclista. La motivazione risiede nella sua condotta di guida: ha superato una colonna di veicoli oltrepassando la linea di mezzeria, andando a collidere con un’auto che stava legittimamente eseguendo una svolta a sinistra, regolarmente segnalata.

Perché la richiesta di risarcimento del motociclista è stata completamente respinta?
La richiesta è stata respinta perché il Tribunale ha accertato la sua colpa esclusiva nella causazione del sinistro. Avendo violato le norme del Codice della Strada con una manovra altamente pericolosa, è stato ritenuto l’unico responsabile, escludendo qualsiasi concorso di colpa da parte dell’automobilista.

Quali prove sono state decisive per la decisione del giudice?
Le prove decisive sono state il verbale redatto dalle autorità intervenute sul luogo dell’incidente, che avevano già sanzionato il motociclista, e la deposizione di un testimone oculare. Quest’ultimo ha confermato che il motociclo stava superando la colonna di auto invadendo la corsia opposta, corroborando la ricostruzione che ha portato all’attribuzione della colpa esclusiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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