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Remunerazione medici specializzandi: no a pagamenti extra

Una specializzanda in medicina ha richiesto un adeguamento economico per il suo corso di specializzazione frequentato tra il 1994 e il 1998, invocando una legge successiva più favorevole. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la più alta remunerazione per medici specializzandi è applicabile solo ai corsi iniziati dall’anno accademico 2006/2007. Per i periodi precedenti, la borsa di studio allora prevista è stata ritenuta conforme alla normativa nazionale ed europea.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Remunerazione Medici Specializzandi: la Cassazione Conferma il Limite Temporale

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato la questione della remunerazione medici specializzandi, un tema di grande interesse per chi ha frequentato i corsi di specializzazione medica prima delle riforme più recenti. La Corte ha stabilito che il trattamento economico più favorevole, introdotto con il D.Lgs. 368/1999, non può essere applicato retroattivamente ai medici iscritti ai corsi in anni precedenti al 2006/2007.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso di una dottoressa che aveva frequentato un corso di specializzazione medica nel periodo 1994-1998. Durante quegli anni, le era stata corrisposta unicamente la borsa di studio prevista dal D.Lgs. 257/1991. La ricorrente sosteneva di aver diritto alle differenze retributive maturate, chiedendo l’applicazione del trattamento economico più vantaggioso previsto dal D.Lgs. 368/1999. Quest’ultimo decreto legislativo è stato emanato in attuazione di direttive comunitarie, tra cui la 93/16/CEE, che prevedevano una “adeguata remunerazione” per i medici in formazione.

La richiesta era già stata respinta sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello di Roma. I giudici di merito avevano concluso che non vi fosse alcuna disparità di trattamento, poiché il legislatore può legittimamente differire nel tempo gli effetti di una riforma. Contro questa decisione, la dottoressa ha proposto ricorso per cassazione.

La Questione della Remunerazione Medici Specializzandi e le Direttive Europee

Il cuore della controversia ruotava attorno a due motivi principali.

1. Primo motivo: La violazione del D.Lgs. 368/1999 e degli articoli 3 e 36 della Costituzione. La ricorrente lamentava che la remunerazione adeguata, prevista dalla normativa europea, dovesse essere riconosciuta retroattivamente a partire dal termine di recepimento delle prime direttive (31.12.1982), per evitare discriminazioni.
2. Secondo motivo: La violazione delle direttive europee (75/362/CEE, 75/363/CEE, 76/82/CEE e 93/16/CEE). Si ribadiva il diritto a una remunerazione adeguata fin dal 1982, sostenendo che l’adempimento dello Stato italiano fosse stato tardivo e solo parziale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, trattando congiuntamente i due motivi perché strettamente connessi. La decisione si basa su un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato (richiamando le sentenze Cass. n. 35613/2023 e n. 20692/2023).

Le Motivazioni

La Corte ha fornito una spiegazione chiara e netta. La disciplina sul trattamento economico prevista dall’art. 39 del D.Lgs. n. 368/1999 si applica, a seguito di numerosi rinvii legislativi, esclusivamente ai medici iscritti alle scuole di specializzazione a decorrere dall’anno accademico 2006/2007.

Coloro che si sono iscritti negli anni precedenti, come la ricorrente, restano soggetti alla disciplina originaria del D.Lgs. n. 257/1991, che prevedeva una borsa di studio e non un trattamento economico assimilabile a quello di un rapporto di lavoro. La Corte ha inoltre precisato che la direttiva 93/16/CEE non ha introdotto alcun nuovo obbligo riguardo alla misura specifica della remunerazione, lasciando tale determinazione alla discrezionalità del legislatore nazionale.

Infine, è stata dichiarata improcedibile una domanda ulteriore, avanzata dalla ricorrente solo nelle conclusioni finali del ricorso, relativa all’adeguamento triennale della borsa di studio. Tale questione non era stata sollevata nei precedenti gradi di giudizio e non poteva essere introdotta per la prima volta in sede di legittimità.

Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio fondamentale: le riforme legislative, specialmente quelle con un impatto economico significativo, non hanno di norma effetto retroattivo. La diversa remunerazione per i medici specializzandi a seconda dell’anno di iscrizione non costituisce una discriminazione illegittima, ma una legittima scelta del legislatore di modulare nel tempo l’applicazione di nuove normative. I medici che hanno completato la loro specializzazione prima dell’anno accademico 2006/2007 non possono quindi rivendicare il trattamento economico più favorevole introdotto successivamente.

A un medico specializzando iscritto a un corso prima del 2006/2007 spetta la stessa remunerazione prevista per i colleghi iscritti dopo tale data?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la disciplina più favorevole del D.Lgs. 368/1999 si applica solo agli iscritti a decorrere dall’anno accademico 2006/2007. Per gli anni precedenti, rimane valida la normativa meno generosa (D.Lgs. 257/1991) che prevedeva una borsa di studio.

La direttiva europea 93/16/CEE imponeva all’Italia di pagare un importo specifico come remunerazione ai medici in formazione?
No. Secondo l’ordinanza, la direttiva si limitava a prescrivere l’erogazione di una “adeguata remunerazione”, ma lasciava la determinazione dell’importo specifico alle normative nazionali. Pertanto, la borsa di studio prevista dalla legge italiana all’epoca era considerata un adempimento sufficiente.

È possibile sollevare per la prima volta in Cassazione una nuova questione, come quella sull’adeguamento triennale della borsa di studio?
No. La Corte ha dichiarato improcedibile la domanda relativa all’adeguamento triennale perché è stata avanzata per la prima volta solo nelle conclusioni del ricorso per cassazione e non era stata oggetto di specifica censura nei gradi di giudizio precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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