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Regolamento di giurisdizione: inammissibile in ATP

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per regolamento di giurisdizione proposto durante un accertamento tecnico preventivo. La natura provvisoria e strumentale di tale procedimento non consente una decisione preventiva sulla giurisdizione, che potrà essere discussa solo nel successivo giudizio di merito.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di Giurisdizione: Inammissibile nell’Accertamento Tecnico Preventivo

L’ordinamento processuale italiano prevede strumenti per garantire che ogni controversia sia giudicata dal giudice competente. Uno di questi è il regolamento di giurisdizione, che consente di chiedere alla Corte di Cassazione di risolvere in via preventiva un dubbio su quale plesso giurisdizionale (ordinario, amministrativo, contabile) debba decidere la causa. Tuttavia, la sua applicazione non è sempre possibile. Con una recente ordinanza, le Sezioni Unite della Cassazione hanno ribadito un principio consolidato: questo strumento non può essere utilizzato all’interno di un procedimento di istruzione preventiva, come l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP).

I Fatti di Causa: una controversia su un appalto pubblico

La vicenda trae origine da un procedimento per “accertamento tecnico preventivo con finalità conciliativa” (ex art. 696 bis c.p.c.) avviato da un Comune nei confronti di un architetto. L’ente locale lamentava una presunta responsabilità professionale del tecnico in relazione a un appalto pubblico per il quale aveva curato la progettazione.

Il professionista, costituitosi in giudizio, non solo ha contestato la richiesta, ma ha sollevato una questione di giurisdizione. A suo avviso, la controversia non apparteneva al giudice ordinario, bensì alla Corte dei Conti, dato che aveva svolto anche il ruolo di direttore dei lavori. Per far valere questa tesi, ha proposto ricorso per regolamento di giurisdizione direttamente alle Sezioni Unite della Cassazione, chiedendo di risolvere la questione prima che il procedimento di ATP proseguisse.

La Questione Giuridica: è possibile il regolamento di giurisdizione in fase cautelare?

Il quesito sottoposto alla Corte era puramente procedurale: è ammissibile interrompere un procedimento sommario e cautelare come l’ATP per chiedere alla massima istanza giurisdizionale di pronunciarsi sulla giurisdizione? La risposta della Corte è stata un netto no, dichiarando il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Cassazione sul regolamento di giurisdizione

La decisione della Corte si fonda su un indirizzo giurisprudenziale pacifico e mai contraddetto, basato sulla natura stessa dei procedimenti di istruzione preventiva.

La Natura Strumentale e Provvisoria dell’ATP

Le Sezioni Unite hanno ricordato che i provvedimenti emessi nell’ambito di un procedimento di istruzione preventiva, come l’ATP o la consulenza tecnica preventiva dell’art. 696 bis c.p.c., sono caratterizzati da provvisorietà e strumentalità. Essi non decidono la controversia nel merito, ma servono a “fotografare” una situazione di fatto o ad acquisire prove in vista di un futuro ed eventuale giudizio. Non hanno, quindi, carattere decisorio e definitivo sui diritti delle parti.

L’Impossibilità di un Ricorso Straordinario

Proprio a causa di questa natura non decisoria, i provvedimenti che dispongono un mezzo di istruzione preventiva non sono impugnabili con il ricorso straordinario per cassazione previsto dall’art. 111 della Costituzione. Tale rimedio è riservato solo a sentenze e provvedimenti che hanno carattere di decisorietà e definitività.

La Conseguenza Logica: l’Inammissibilità del Regolamento di Giurisdizione

Da questa premessa discende, per logica conseguenza, l’inammissibilità del regolamento di giurisdizione. La Corte spiega che non si può consentire una decisione preventiva sulla giurisdizione in un tipo di procedimento il cui atto conclusivo non sarebbe comunque appellabile in Cassazione. Permetterlo creerebbe una contraddizione nel sistema processuale. La questione di giurisdizione, pertanto, non può essere decisa in via preventiva in una fase che è, per sua natura, solo preparatoria a un eventuale giudizio di merito.

Le Conclusioni

L’ordinanza riafferma con chiarezza un principio fondamentale di economia processuale e di corretta sequenza degli atti giudiziari. La questione di giurisdizione non è un’eccezione che può essere sollevata in qualsiasi momento. Il suo esame è riservato al giudizio di merito. La parte che ritiene il giudice adito privo di giurisdizione non perde il suo diritto di farlo valere; semplicemente, dovrà attendere l’instaurazione della causa vera e propria per sollevare l’eccezione. Questa decisione consolida la natura dei procedimenti cautelari come strumenti agili e finalizzati esclusivamente all’acquisizione della prova, senza potersi trasformare in un’anticipazione di complesse questioni processuali.

È possibile proporre un regolamento preventivo di giurisdizione durante un procedimento di accertamento tecnico preventivo (ATP)?
No, la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato che tale ricorso è inammissibile.

Perché il regolamento di giurisdizione non è ammesso in un ATP?
Perché l’ATP è un procedimento di istruzione preventiva, di natura provvisoria e strumentale. I suoi provvedimenti non sono decisioni di merito e non sono impugnabili con ricorso straordinario in Cassazione. Di conseguenza, non è possibile neanche una pronuncia preventiva sulla giurisdizione.

Se il regolamento è inammissibile, la parte perde il diritto di contestare la giurisdizione?
No, la parte non perde questo diritto. La questione di giurisdizione potrà e dovrà essere sollevata e decisa nel successivo ed eventuale giudizio di merito, ma non nella fase cautelare e preventiva dell’ATP.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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