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Regolamento di competenza: quando è inammissibile?

Una società proponeva regolamento di competenza avverso un’ordinanza che riattivava un processo precedentemente sospeso. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo che tale strumento è utilizzabile solo contro provvedimenti che decidono sulla sospensione e non su quelli che, al contrario, dispongono la prosecuzione del giudizio. La correttezza della riattivazione potrà essere contestata solo con l’impugnazione della sentenza finale.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di Competenza: Inammissibile contro l’Ordine di Riattivazione del Processo

Il regolamento di competenza è uno strumento processuale cruciale ma dai confini applicativi ben definiti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: questo mezzo di impugnazione non può essere utilizzato per contestare un provvedimento che, anziché sospendere, riattiva un processo. Analizziamo insieme la vicenda per comprendere le ragioni giuridiche di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

La controversia nasce da un decreto ingiuntivo ottenuto da un architetto nei confronti di una società costruttrice per il pagamento di onorari professionali relativi alla progettazione di un centro commerciale. La società si opponeva al decreto, sostenendo che il progetto conteneva errori che avevano causato danni e, in via riconvenzionale, chiedeva il risarcimento.

La situazione si complicava ulteriormente quando l’architetto eccepiva una presunta rinuncia scritta della società ad agire per i danni. La validità di tale rinuncia veniva contestata dalla società in due separati giudizi, sostenendo che fosse falsa o frutto di dolo. Di conseguenza, il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo sospendeva il processo principale in attesa della definizione delle cause sulla validità della rinuncia.

Una volta concluso il primo grado di questi giudizi, le parti (ad eccezione della società costruttrice) chiedevano la prosecuzione del processo sospeso. Il Tribunale accoglieva l’istanza e fissava l’udienza per la riattivazione del procedimento. Contro questa ordinanza, la società costruttrice proponeva regolamento di competenza alla Corte di Cassazione.

Il Contesto del Regolamento di Competenza

Il regolamento di competenza, previsto dall’art. 42 c.p.c., è un rimedio specifico per contestare le decisioni del giudice sulla competenza. La giurisprudenza ne ha esteso l’applicazione anche alle ordinanze che dispongono la sospensione del processo per pregiudizialità (art. 295 c.p.c.), poiché incidono sulla progressione del giudizio in modo analogo a una decisione sulla competenza.

La società ricorrente, quindi, tentava di utilizzare questo strumento per contestare la decisione del Tribunale di riprendere il processo, ritenendo che i motivi della sospensione fossero ancora validi. La questione fondamentale posta alla Cassazione era: l’ordinanza che riattiva un processo è equiparabile a quella che lo sospende ai fini dell’ammissibilità del ricorso?

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ma per una ragione diversa da quella proposta dalla Procura Generale. La Corte ha chiarito un punto essenziale:

1. Distinzione tra Sospensione e Riattivazione: Esiste una differenza fondamentale tra il provvedimento che sospende il processo e quello che ne ordina la prosecuzione. Il primo blocca il giudizio, il secondo lo fa avanzare. Il regolamento di competenza è un rimedio eccezionale previsto per contestare la stasi del processo, non il suo movimento.

2. Tassatività del Mezzo di Impugnazione: L’impugnabilità ex art. 42 c.p.c. è una norma speciale e, come tale, non può essere interpretata estensivamente fino a includere casi non previsti. Mentre è ammesso contro il provvedimento che respinge un’istanza di riassunzione (mantenendo di fatto il processo sospeso), non è consentito contro il provvedimento che accoglie tale istanza, poiché quest’ultimo si limita a rimettere in moto la macchina giudiziaria.

3. Tutela Differita: La Corte ha sottolineato che la parte che si ritiene danneggiata dalla riattivazione del processo non rimane senza tutela. Semplicemente, la sua tutela è differita. Potrà infatti contestare la correttezza di tale riattivazione solo in un momento successivo, ovvero attraverso l’impugnazione ordinaria della sentenza che concluderà il merito del giudizio.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio procedurale di grande importanza: il regolamento di competenza non è lo strumento corretto per opporsi alla ripresa di un processo sospeso. La decisione mira a evitare un uso dilatorio dei mezzi di impugnazione e a garantire che il processo, una volta riattivato, possa procedere speditamente verso la sua conclusione. La contestazione sulla legittimità della prosecuzione è rimandata all’appello contro la sentenza finale, in un’ottica di economia processuale e di razionalizzazione dei rimedi giuridici.

È possibile impugnare con regolamento di competenza un’ordinanza che riattiva un processo precedentemente sospeso?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il regolamento di competenza è inammissibile contro un’ordinanza che accoglie l’istanza di prosecuzione e riattiva il giudizio.

Qual è la differenza, ai fini dell’impugnazione, tra un’ordinanza che sospende il processo e una che lo riattiva?
L’ordinanza che sospende il processo è direttamente impugnabile con il regolamento di competenza. Al contrario, l’ordinanza che lo riattiva non lo è, perché il suo effetto è quello di far proseguire il giudizio e non di bloccarlo.

Come può una parte contestare la decisione di un giudice di riattivare un processo che riteneva dovesse rimanere sospeso?
La parte deve attendere la conclusione del processo e potrà contestare la correttezza della decisione di riattivazione solo attraverso l’impugnazione ordinaria (ad esempio, l’appello) contro la sentenza finale che decide il merito della causa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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