LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Regolamento di competenza: quando è inammissibile

Un Giudice di Pace ha richiesto un regolamento di competenza dopo che gli era stata rimessa una causa di opposizione all’esecuzione. La Corte di Cassazione ha dichiarato la richiesta inammissibile per due motivi principali: l’ordinanza di rimessione del giudice dell’esecuzione non è una decisione sulla competenza e non è impugnabile; inoltre, la richiesta di regolamento è stata sollevata tardivamente, oltre il termine perentorio della prima udienza.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di Competenza: Inammissibile se Tardivo o Basato su Atti non Decisori

Nel processo civile, le regole sulla competenza e le tempistiche per sollevarne le relative questioni non sono meri formalismi, ma pilastri che garantiscono l’ordine e la certezza del giudizio. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione su quando il regolamento di competenza, richiesto d’ufficio da un giudice, diventa inammissibile. L’analisi del caso dimostra come il mancato rispetto dei termini processuali e l’errata interpretazione della natura degli atti giudiziari possano precludere la risoluzione di un conflitto di competenza.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un’ordinanza con cui il Tribunale condannava una società al pagamento delle spese legali in favore di un avvocato. La società effettuava un pagamento parziale, inducendo il legale a notificare un atto di precetto e un pignoramento presso terzi per la somma residua.

A seguito del pignoramento, la società saldava l’importo dovuto ma, contestualmente, proponeva opposizione all’esecuzione dinanzi al Giudice dell’Esecuzione, sostenendo l’illegittimità dell’atto. Quest’ultimo rigettava la richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva e, ai sensi dell’art. 616 c.p.c., rimetteva le parti al Giudice di Pace per la decisione sul merito dell’opposizione.

Una volta riassunta la causa dinanzi al Giudice di Pace, la società, ma solo in un’udienza successiva alla prima, sollevava un’eccezione di incompetenza funzionale, sostenendo che la competenza a decidere spettasse al Tribunale. Il Giudice di Pace, condividendo tale dubbio, richiedeva d’ufficio alla Corte di Cassazione di pronunciarsi tramite un regolamento di competenza.

La Questione Giuridica: il Regolamento di Competenza d’Ufficio

La questione sottoposta alla Suprema Corte era se la richiesta del Giudice di Pace fosse ammissibile. Il regolamento di competenza è lo strumento che consente di risolvere i conflitti sulla competenza tra diversi uffici giudiziari. In questo caso, il Giudice di Pace riteneva di non essere il giudice corretto per decidere la causa, indicando invece il Tribunale.

Tuttavia, la Cassazione ha dovuto valutare due aspetti preliminari e decisivi:
1. La natura dell’atto del Giudice dell’Esecuzione che aveva rimesso la causa al Giudice di Pace.
2. La tempestività con cui la questione di competenza era stata sollevata.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato inammissibile il regolamento richiesto per due ragioni fondamentali, chiare e nette.

In primo luogo, richiamando un principio consolidato dalle Sezioni Unite (sentenza n. 7128/1998), ha chiarito che l’ordinanza emessa dal giudice dell’esecuzione ai sensi dell’art. 616 c.p.c. non ha natura decisoria sulla competenza. Si tratta di un atto meramente ordinatorio, finalizzato a dirigere il processo verso la fase di merito, ma che non contiene una statuizione vincolante sulla competenza. Di conseguenza, un atto di questo tipo non può essere contestato attraverso il regolamento di competenza, poiché non crea alcun conflitto implicito o esplicito da risolvere.

In secondo luogo, e in modo ancora più dirimente, la Corte ha sottolineato la tardività della richiesta. L’art. 45 c.p.c. stabilisce che il regolamento di competenza d’ufficio deve essere richiesto nel rispetto dei termini previsti dall’art. 38 c.p.c. Quest’ultima norma impone che la questione di incompetenza sia rilevata, anche d’ufficio, non oltre la prima udienza di trattazione. Nel caso di specie, l’eccezione di incompetenza era stata sollevata dalla società solo in un’udienza successiva alla prima, e di conseguenza anche la richiesta del giudice risultava tardiva. Questo ritardo ha violato un termine preclusivo, rendendo la richiesta irrimediabilmente inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione ribadisce un principio cardine della procedura civile: la stabilità delle fasi processuali dipende dal rigoroso rispetto delle tempistiche e della natura degli atti. La pronuncia insegna che:
1. Non tutti gli atti che indicano un giudice sono decisioni sulla competenza. Gli atti ordinatori, come quello ex art. 616 c.p.c., servono solo a far proseguire il giudizio e non sono contestabili per questioni di competenza.
2. Le questioni di competenza devono essere sollevate immediatamente. La prima udienza di trattazione rappresenta uno sbarramento invalicabile. Omettere di eccepire o rilevare l’incompetenza in quella sede preclude la possibilità di farlo in futuro, consolidando la competenza del giudice adito.

Questa ordinanza è un monito per gli operatori del diritto a prestare la massima attenzione ai termini processuali e alla corretta qualificazione degli atti giudiziari, per evitare di incappare in declaratorie di inammissibilità che rallentano la giustizia e vanificano le strategie difensive.

Quando è possibile richiedere un regolamento di competenza d’ufficio?
Il regolamento di competenza d’ufficio deve essere richiesto entro e non oltre la prima udienza di trattazione della causa, come previsto dall’art. 38 del codice di procedura civile.

L’ordinanza del giudice dell’esecuzione che rimette la causa di merito a un altro giudice è impugnabile per motivi di competenza?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’ordinanza emessa ai sensi dell’art. 616 c.p.c. è un atto ordinatorio e non decisorio sulla competenza. Pertanto, non può essere oggetto di ricorso per regolamento di competenza.

Cosa succede se la questione di incompetenza viene sollevata dopo la prima udienza?
Se la questione di incompetenza viene sollevata dopo la prima udienza, la richiesta è tardiva e, di conseguenza, inammissibile. Il mancato rispetto di questo termine preclusivo consolida la competenza del giudice davanti al quale la causa è stata incardinata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati