Regolamento di competenza: la Cassazione ribadisce i limiti temporali
Nel processo civile, il rispetto delle scadenze è fondamentale non solo per le parti ma anche per i giudici. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale riguardo al regolamento di competenza, chiarendo che se sollevato d’ufficio oltre i termini previsti, diventa inammissibile. Questa decisione sottolinea l’importanza di una gestione tempestiva delle questioni procedurali per evitare inutili lungaggini.
I Fatti di Causa
La vicenda trae origine da un’opposizione a una cartella di pagamento per infrazioni al codice della strada, notificata a una società di noleggio e trasporti. La causa era stata inizialmente proposta davanti al Giudice di Pace, il quale si era dichiarato incompetente per valore.
Il processo è stato quindi riassunto davanti al Tribunale competente. Tuttavia, il giudice del Tribunale, ritenendo che la competenza spettasse in realtà al Giudice di Pace, ha sollevato d’ufficio un regolamento di competenza davanti alla Corte di Cassazione per dirimere la questione.
Il problema del regolamento di competenza tardivo
Il nodo cruciale della vicenda non risiede tanto nel merito della competenza, quanto nel momento in cui la questione è stata sollevata. La legge, in particolare l’articolo 38 del codice di procedura civile, stabilisce che il giudice deve eccepire la propria incompetenza e, se del caso, sollevare il regolamento, non oltre la prima udienza di trattazione.
Nel caso specifico, invece, il processo era già in una fase molto avanzata: la causa era stata già rinviata per la precisazione delle conclusioni e trattenuta in decisione da un precedente giudice. Il nuovo magistrato, subentrato nel ruolo, ha promosso il regolamento solo successivamente, quindi in modo tardivo.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato la richiesta di regolamento inammissibile. Gli Ermellini hanno semplicemente applicato un principio consolidato nella loro giurisprudenza, secondo cui il regolamento di competenza da parte del giudice è tempestivo solo se promosso entro la prima udienza di trattazione.
Le Motivazioni
La motivazione della Corte è puramente procedurale e si fonda sulla perentorietà dei termini stabiliti dal legislatore. La regola che impone di sollevare la questione alla prima udienza serve a garantire la certezza del diritto e la ragionevole durata del processo, evitando che questioni di competenza possano essere sollevate in qualsiasi momento, paralizzando il corso della giustizia. Poiché nel caso di specie il termine era ampiamente decorso, la richiesta non poteva essere esaminata nel merito. La Corte, pertanto, non si è pronunciata su quale fosse il giudice effettivamente competente, ma si è limitata a rilevare il vizio procedurale che rendeva la richiesta irricevibile.
Le Conclusioni
La pronuncia ribadisce che le regole processuali devono essere rispettate con rigore da tutti gli attori del processo, inclusi i giudici. Sollevare tardivamente una questione di competenza, anche se fondata nel merito, comporta l’inammissibilità del regolamento. La conseguenza pratica è che il processo deve continuare davanti al giudice che ha sollevato tardivamente la questione. Questo caso serve da monito sull’importanza di una gestione attenta e tempestiva di tutte le fasi processuali per assicurare un’amministrazione della giustizia efficiente e senza ritardi.
Entro quale momento il giudice può sollevare d’ufficio il regolamento di competenza?
Secondo la Corte di Cassazione, basandosi sull’art. 38 c.p.c., il giudice può sollevare d’ufficio il regolamento di competenza purché lo faccia entro la prima udienza di trattazione della causa.
Cosa accade se il regolamento di competenza viene proposto da un giudice in ritardo?
Se un giudice solleva il regolamento di competenza oltre la prima udienza, la richiesta viene dichiarata inammissibile dalla Corte di Cassazione, senza che la questione di competenza venga esaminata nel merito.
Qual è la conseguenza pratica di una dichiarazione di inammissibilità del regolamento?
La conseguenza è che il processo deve proseguire davanti al giudice che ha sollevato tardivamente la questione. La Corte rimette le parti davanti a tale giudice per la riassunzione della causa.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 3934 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2 Num. 3934 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 13/02/2024
ORDINANZA
per regolamento d’ufficio di competenza, iscritto al n. 2996NUMERO_DOCUMENTO2023 R.G., sollevato con ORDINANZA del TRIBUNALE ROMA n. 1004/2023, depositata il 31/01/2023, in relazione al processo proposto da:
RAGIONE_SOCIALE;
contro
ROMA CAPITALE, AGENZIA RAGIONE_SOCIALE -RISCOSSIONE;
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 7/06/2023 dal Consigliere NOME COGNOME.
PREMESSO CHE
Il Tribunale di Roma, con ordinanza 31 gennaio 2023, ha sollevato d’ufficio regolamento di competenza, avendo considerato
che la causa inizialmente proposta davanti al Giudice di pace di Roma, e rispetto alla quale quest’ultimo si è dichiarato incompetente per valore, rientra nella competenza per materia e territorio del Giudice di pace di Roma, trattandosi di opposizione ad una cartella di pagamento con cui è stato intimato alla società RAGIONE_SOCIALE il pagamento di euro 2.306,54 a titolo di infrazioni del codice della strada.
Nessuna memoria è stata presentata dalle parti del processo a quo .
CONSIDERATO CHE
La richiesta di regolamento è inammissibile. Secondo la giurisprudenza di questa Corte, ‘il regolamento di competenza da parte del giudice investito della controversia, a seguito di pronunzia declinatoria della stessa da parte del giudice preventivamente adito, è tempestivo, secondo quanto si ricava dall’art. 38 c.p.c., purché promosso entro la prima udienza di trattazione, eventualmente anche a seguito di riserva assunta in quella sede’ (così Cass. n. 27731/2019).
Nel caso in esame, come si legge nella stessa ordinanza che ha disposto la rimessione a questa Corte per il regolamento, la causa era già ‘stata rinviata per la precisazione delle conclusioni all’udienza del 14 luglio 2022 dal giudice precedente e quindi trattenuta in decisione dall’attuale giudice subentrato nel ruolo’, che ha appunto tardivamente promosso il regolamento.
Non vi pronuncia sulle spese trattandosi di regolamento sollevato d’ufficio dal giudice (v. Cass. n. 1167/2007) ove, peraltro, le parti non hanno svolto attività difensiva.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il regolamento d’ufficio e rimette le parti innanzi al Tribunale di Roma per la riassunzione del processo nel termine di legge.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della seconda