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Regolamento di competenza: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un regolamento di competenza d’ufficio sollevato da un Tribunale. La richiesta è stata ritenuta inammissibile per due motivi: era tardiva e riguardava una questione di competenza per valore, un’ipotesi non prevista dalla legge per l’attivazione di questo strumento processuale.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di Competenza: I Limiti Fissati dalla Cassazione

Il regolamento di competenza è uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento processuale, ma il suo utilizzo d’ufficio da parte del giudice è soggetto a limiti rigorosi. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza i paletti entro cui questo istituto può operare, dichiarando inammissibile un’istanza sollevata da un Tribunale per due ragioni dirimenti: la natura della competenza contestata e la tardività della richiesta. Analizziamo la vicenda per comprendere le implicazioni pratiche di questa decisione.

I Fatti di Causa

La controversia nasce dalla richiesta di un consumatore contro una società finanziaria per la restituzione di circa 2.500 euro, a seguito dell’estinzione anticipata di un contratto di finanziamento. La causa viene inizialmente promossa dinanzi al Giudice di Pace, il quale, tuttavia, declina la propria competenza, ritenendo che la questione rientri, per valore, in quella del Tribunale.

Il consumatore riassume quindi la causa davanti al Tribunale indicato. Quest’ultimo, a sua volta, non condivide la decisione del primo giudice e, ritenendo che la competenza spetti proprio al Giudice di Pace, solleva un regolamento di competenza d’ufficio dinanzi alla Corte di Cassazione per dirimere il conflitto negativo virtuale.

I Limiti del Regolamento di Competenza d’Ufficio

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha dichiarato l’istanza del Tribunale inammissibile. La decisione si fonda su due argomenti principali, che delineano con precisione l’ambito di applicazione dell’art. 45 c.p.c.

Le Motivazioni: I Due Pilastri dell’Inammissibilità

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri giuridici, uno di natura sostanziale e uno di natura procedurale.

Motivo 1: La Competenza per Valore è Esclusa

Il primo e fondamentale motivo di inammissibilità riguarda l’oggetto del conflitto. L’art. 45 c.p.c. stabilisce che il regolamento di competenza d’ufficio può essere sollevato solo quando il conflitto tra giudici riguarda la competenza per materia o per territorio inderogabile (come nei casi previsti dall’art. 28 c.p.c.).

Nel caso di specie, il contrasto tra il Giudice di Pace e il Tribunale verteva esclusivamente sulla competenza per valore. La Corte ha ribadito un principio consolidato: i conflitti sulla competenza per valore o per territorio derogabile non possono essere risolti tramite il regolamento d’ufficio. In questi casi, la decisione del primo giudice che si dichiara incompetente può essere contestata solo dalle parti attraverso gli ordinari mezzi di impugnazione, ma non può innescare un intervento d’ufficio del secondo giudice.

Motivo 2: La Tardività della Richiesta

In secondo luogo, e in ogni caso, la richiesta del Tribunale era tardiva. L’art. 38, comma 3, c.p.c. prevede che l’incompetenza debba essere eccepita o rilevata d’ufficio, a pena di decadenza, non oltre l’udienza di prima trattazione. Tuttavia, la giurisprudenza ha chiarito (con richiamo a Cass. Sez. Un. n. 11866/2020) che il termine ultimo invalicabile è l’udienza di precisazione delle conclusioni.

Nel processo in esame, il Tribunale aveva già tenuto diverse udienze e aveva persino fissato quella per la precisazione delle conclusioni, assegnando la causa “a decisione” e concedendo i termini per le memorie finali. Solo successivamente, con il provvedimento impugnato, ha sollevato la questione di competenza. Questo comportamento è stato giudicato tardivo, poiché la decisione di sollevare il regolamento è stata assunta quando il processo era ormai giunto alla sua fase decisoria finale, ben oltre il limite temporale consentito dalla legge.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza della Cassazione offre due importanti insegnamenti. Innanzitutto, conferma che il regolamento di competenza d’ufficio è uno strumento eccezionale, limitato ai soli conflitti su materia e territorio inderogabile, escludendo quelli su valore e territorio derogabile. In secondo luogo, sottolinea l’importanza per i giudici di rispettare i termini perentori per il rilievo d’ufficio dell’incompetenza. La fase di precisazione delle conclusioni rappresenta uno spartiacque procedurale oltre il quale la questione di competenza non può più essere messa in discussione, garantendo così la certezza e la ragionevole durata del processo.

Quando un giudice può sollevare d’ufficio un regolamento di competenza?
Secondo l’art. 45 del codice di procedura civile, un giudice può sollevare d’ufficio un regolamento di competenza solo quando il conflitto con un altro giudice riguarda la competenza per materia o per territorio inderogabile.

Il regolamento di competenza d’ufficio può essere usato per un conflitto sulla competenza per valore?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che questo strumento non è applicabile per risolvere conflitti che riguardano la competenza per valore o per territorio derogabile. In questi casi, la decisione del primo giudice può essere impugnata solo dalle parti.

Qual è il termine ultimo per un giudice per sollevare d’ufficio la questione di competenza?
La questione di competenza deve essere rilevata d’ufficio non oltre la prima udienza di trattazione. La Corte, basandosi su precedenti sentenze delle Sezioni Unite, ha chiarito che il rilievo è in ogni caso tardivo se avviene dopo che il giudice ha già fissato l’udienza di precisazione delle conclusioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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