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Regolamento competenza d’ufficio: il termine perentorio

Una società di noleggio auto veniva citata in giudizio da una consumatrice. Il primo tribunale si dichiarava incompetente in favore di un altro, sulla base di una clausola contrattuale. Il secondo giudice, dopo un rinvio della prima udienza, sollevava d’ufficio un conflitto di competenza, ritenendo la clausola nulla. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il regolamento competenza d’ufficio perché proposto tardivamente. Il potere del giudice di sollevare il conflitto si consuma alla prima udienza, anche se di mero rinvio, a meno che non vi sia una riserva espressa per decidere sulla questione.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento Competenza d’Ufficio: Quando il Rinvio della Prima Udienza Fa Scattare la Preclusione

Nel processo civile, i termini sono pilastri fondamentali che garantiscono certezza e la ragionevole durata del giudizio. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda quanto siano stringenti queste scadenze, in particolare per quanto riguarda il regolamento competenza d’ufficio. Questo strumento, che permette al giudice di sollevare un dubbio sulla propria competenza, deve essere attivato entro un momento ben preciso, pena l’inammissibilità. Analizziamo insieme un caso che chiarisce come anche un semplice rinvio della prima udienza possa essere fatale.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da una controversia tra una consumatrice e una società di noleggio di autovetture. La consumatrice aveva citato in giudizio la società dinanzi al Tribunale del proprio luogo di residenza, chiedendo la risoluzione del contratto per inadempimento e la restituzione di alcune somme.

La società convenuta, tuttavia, eccepiva l’incompetenza territoriale del Tribunale, indicando come foro esclusivo quello previsto da una clausola specifica (art. 23) delle condizioni generali di contratto. Il primo Tribunale accoglieva l’eccezione e dichiarava la propria incompetenza, indicando come competente il Tribunale della Capitale.

La causa veniva quindi “riassunta” davanti al nuovo Tribunale. Alla prima udienza fissata, il difensore di una delle parti chiedeva un rinvio per un impedimento, e il giudice acconsentiva, rinviando la causa ad una data successiva “per i medesimi incombenti”. In questa nuova udienza, il giudice, a sorpresa, sollevava d’ufficio un conflitto di competenza. A suo avviso, la clausola sul foro esclusivo era vessatoria ai sensi del Codice del Consumo e quindi nulla, con la conseguenza che la competenza sarebbe dovuta rimanere al tribunale di residenza della consumatrice. La questione veniva così rimessa alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

Contrariamente a quanto deciso dal secondo giudice, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’istanza di regolamento competenza d’ufficio inammissibile. La ragione non risiede nel merito della questione (cioè se la clausola fosse o meno vessatoria), ma in un vizio puramente procedurale: la tardività.

Le Motivazioni: Il Termine Perentorio per il Regolamento Competenza d’Ufficio

La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale sancito dall’art. 38 del codice di procedura civile: il potere del giudice di sollevare un conflitto di competenza deve essere esercitato entro e non oltre la prima udienza di trattazione.

Il punto cruciale della decisione è che questo termine è perentorio e non può essere aggirato. Nel caso di specie, la prima udienza si era tenuta, anche se si era conclusa con un mero rinvio. Secondo la Cassazione, in quella sede il giudice avrebbe dovuto sollevare il conflitto o, quantomeno, riservarsi espressamente di farlo. Non avendolo fatto, il suo potere si è “consumato”.

Il rinvio con la dicitura “per i medesimi incombenti” non è stato ritenuto sufficiente a costituire una “riserva espressa”. La Corte ha spiegato che il potere di sollevare il conflitto è un’iniziativa del giudice, e procrastinarla senza una chiara e manifesta volontà di decidere sulla questione viola la finalità di celere definizione del processo. Per conservare questo potere, il giudice avrebbe dovuto dichiarare esplicitamente di riservarsi la decisione sulla competenza.

In sostanza, il giudice non può posticipare a sua discrezione l’esercizio di un potere che la legge vincola a un momento preciso, ovvero la primissima udienza. Farlo significherebbe aggirare la preclusione voluta dal legislatore per garantire la ragionevole durata del processo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Avvocati e Giudici

Questa ordinanza è un monito sull’importanza del rigore procedurale.
1. Per i Giudici: Emerge la necessità di affrontare immediatamente le questioni preliminari, come la competenza. Se si intende sollevare un conflitto, ciò va fatto alla prima udienza utile. Se un rinvio è inevitabile, è indispensabile inserire a verbale una riserva espressa e specifica sulla questione della competenza per non perdere il relativo potere.
2. Per gli Avvocati: Bisogna essere pronti a discutere tutte le questioni, incluse quelle di competenza, sin dalla prima udienza. La decisione sottolinea che non ci sono seconde occasioni: il momento per le eccezioni e per le iniziative del giudice su questi temi è uno e uno soltanto.

Entro quale termine il giudice può sollevare d’ufficio un conflitto di competenza?
Il giudice deve sollevare il conflitto di competenza entro la prima udienza di trattazione, come stabilito dall’art. 38 del codice di procedura civile. Questo termine è considerato perentorio.

Un rinvio della prima udienza sposta il termine per sollevare il conflitto di competenza?
No. Secondo la Corte, il potere di sollevare il conflitto si esaurisce alla prima udienza, anche se questa si conclude con un semplice rinvio. Per non perdere tale potere, il giudice deve esplicitamente riservarsi di decidere sulla questione della competenza.

Cosa succede se il giudice solleva il conflitto di competenza dopo la prima udienza senza esserselo riservato?
L’istanza di regolamento di competenza d’ufficio viene dichiarata inammissibile dalla Corte di Cassazione perché tardiva. Di conseguenza, il processo prosegue davanti al giudice che ha sollevato tardivamente il conflitto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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