LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Punteggio graduatoria ATA: servizio non riconosciuto

Una collaboratrice scolastica ha visto il suo punteggio in graduatoria ATA ridotto perché il servizio prestato presso una società a capitale pubblico non è stato considerato valido come servizio alle dirette dipendenze di un ente locale. Il Tribunale ha confermato la decisione dell’amministrazione, rigettando il ricorso e stabilendo che tale servizio non può essere equiparato a quello statale ai fini del punteggio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Punteggio Graduatoria ATA: Il Servizio in Società Pubbliche Non è Valido

Una recente sentenza del Giudice del Lavoro ha chiarito un punto cruciale per chi aspira a un incarico come personale ATA: il servizio svolto presso società a capitale pubblico non è equiparabile a quello prestato alle dirette dipendenze di Amministrazioni Statali o Enti Locali. Questa decisione ha importanti implicazioni sul calcolo del punteggio graduatoria ATA e sulla validità delle dichiarazioni rese in fase di domanda.

I Fatti di Causa

Una collaboratrice scolastica ha presentato ricorso contro un istituto scolastico dopo aver ricevuto un decreto di rettifica del proprio punteggio. Inizialmente, le era stato attribuito un punteggio di 11,67, che le aveva permesso di ottenere incarichi di supplenza. Tuttavia, a seguito di controlli, l’amministrazione scolastica ha ridotto il suo punteggio a 9,17.

La decurtazione è derivata dal disconoscimento di diversi anni di servizio che la lavoratrice aveva dichiarato di aver svolto presso un'”Amministrazione Statale”, ma che in realtà erano stati prestati presso una società per azioni a totale partecipazione pubblica, derivante da una fusione di precedenti enti.

L’istituto scolastico ha motivato la rettifica sulla base della normativa di settore (DM 89/2024), che specifica chiaramente quali enti rientrano nella categoria di “Amministrazioni Statali” ed “Enti Locali” ai fini della valutazione del servizio. Secondo tale normativa, il servizio è valido solo se prestato alle dirette dipendenze di Comuni, Province, Città Metropolitane, ecc., e non di società da essi partecipate, seppur interamente pubbliche.

L’Importanza della Corretta Dichiarazione nel Punteggio Graduatoria ATA

La lavoratrice ha agito in giudizio chiedendo l’annullamento del decreto di rettifica e il riconoscimento giuridico del servizio svolto, sostenendo di non aver reso dichiarazioni mendaci, poiché la società era effettivamente a capitale pubblico. Il suo obiettivo era la validazione del punteggio graduatoria ATA originario.

Il Tribunale, però, ha seguito un’altra linea di ragionamento. Pur riconoscendo che la società era a capitale pubblico, ha sottolineato che la dichiarazione della lavoratrice era stata “mendace” nel momento in cui ha inserito tale servizio nella categoria riservata alle “Amministrazioni statali/Enti locali”. Questa classificazione errata le aveva permesso di ottenere un punteggio maggiore, non spettante, alterando la sua posizione in graduatoria.

Conseguenze della Rettifica del Punteggio

La decisione del giudice ha confermato la legittimità dell’operato dell’amministrazione. La rettifica del punteggio non solo è stata considerata corretta, ma ha anche prodotto un effetto a cascata: il servizio svolto nell’anno scolastico 2024/2025, ottenuto grazie al punteggio più alto, è stato dichiarato valido solo “di fatto” (per gli aspetti economici) ma non “di diritto”, senza quindi l’attribuzione di ulteriore punteggio.

Le Motivazioni della Decisione

Il Giudice del Lavoro ha rigettato integralmente il ricorso, basando la sua decisione su una stretta interpretazione della normativa che regola le graduatorie del personale ATA. La motivazione centrale è che la legge distingue nettamente tra un servizio prestato “alle dirette dipendenze” di un ente pubblico territoriale (come un Comune) e un servizio prestato per una società di capitali, anche se quest’ultima è interamente controllata da enti pubblici. Le società di capitali, per loro natura giuridica, sono soggetti distinti dall’amministrazione pubblica e il rapporto di lavoro si instaura con la società stessa, non con l’ente pubblico che la possiede.

La corte ha evidenziato come l’errata collocazione del servizio nella domanda abbia indotto in errore l’amministrazione, portando all’attribuzione di un punteggio provvisorio non corretto. Di conseguenza, la rettifica non è stata un atto arbitrario, ma un doveroso ripristino della legalità, necessario per garantire la parità di trattamento tra tutti i candidati.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale per chi compila la domanda di inserimento nelle graduatorie ATA: la massima precisione è essenziale. Dichiarare un servizio svolto presso una società a capitale pubblico come se fosse stato prestato direttamente per un ente locale costituisce una dichiarazione non veritiera ai fini del punteggio, con conseguenze severe come la decurtazione dei punti e il mancato riconoscimento giuridico del servizio ottenuto sulla base di tale punteggio errato. La decisione sottolinea l’importanza di attenersi scrupolosamente alle definizioni fornite dalla normativa ministeriale per evitare rettifiche e contenziosi futuri.

Il servizio prestato presso una società a capitale interamente pubblico è valido per il punteggio nelle graduatorie ATA?
No, secondo la sentenza, tale servizio non è valido ai fini del punteggio se la normativa richiede un servizio prestato “alle dirette dipendenze” di amministrazioni statali o enti locali. Le società di capitali, anche se pubbliche, sono soggetti giuridici distinti.

Cosa succede se si ottiene un contratto di supplenza sulla base di un punteggio poi rettificato al ribasso?
Il servizio prestato in virtù del contratto ottenuto con il punteggio errato viene considerato valido solo “di fatto” (ai fini della retribuzione) ma non “di diritto”. Ciò significa che quel periodo di servizio non darà diritto a ulteriore punteggio per le future graduatorie.

Dichiarare un servizio per una società pubblica nella categoria “Enti Locali” è considerato mendace?
Sì, la sentenza ha qualificato come mendace la dichiarazione, non perché la società non fosse pubblica, ma perché il servizio è stato inserito in una categoria errata della domanda, inducendo l’amministrazione ad assegnare un punteggio più alto di quello spettante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati