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Progressione economica: serve una selezione specifica

Una dipendente pubblica ha richiesto l’inquadramento in una posizione economica superiore (D4), sostenendo di averne diritto poiché un precedente mancato inquadramento (in D3) le aveva impedito di partecipare a una selezione. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la progressione economica orizzontale richiede inderogabilmente la partecipazione a una procedura selettiva specifica e distinta per ogni passaggio di livello. La mancata partecipazione, anche se per causa imputabile al datore di lavoro, non dà diritto all’inquadramento automatico ma, al più, a un risarcimento per perdita di chance, che deve essere oggetto di una domanda specifica.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Progressione economica orizzontale: la selezione specifica è un requisito indispensabile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a fare luce sui requisiti per la progressione economica orizzontale nel pubblico impiego, ribadendo un principio fondamentale: per avanzare di livello retributivo è indispensabile partecipare e superare una specifica procedura selettiva. Vediamo insieme i dettagli di questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche per i dipendenti pubblici.

I Fatti di Causa: Dalla Richiesta di Inquadramento al Ricorso in Cassazione

Il caso riguarda una dipendente di un Comune che, già inquadrata nella posizione economica D3 a seguito di una precedente sentenza, chiedeva il riconoscimento della posizione superiore D4. La lavoratrice sosteneva che, se l’amministrazione le avesse riconosciuto tempestivamente il corretto inquadramento in D3, lei avrebbe potuto partecipare a una procedura di progressione economica attivata nel 2006, ottenendo così il passaggio a D4.

Il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto la sua richiesta. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava la decisione, accogliendo il ricorso del Comune. Secondo i giudici di secondo grado, il diritto alla progressione economica è inscindibilmente legato al superamento di procedure valutative specifiche. La mancata partecipazione a tale selezione, anche se causata da un inadempimento del datore di lavoro, non può tradursi in un inquadramento automatico, ma può al massimo configurare un diritto al risarcimento del danno per perdita di chance.

Le Ragioni del Ricorso e la questione della Progressione Economica Orizzontale

La dipendente ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la procedura selettiva a cui aveva partecipato per passare da D2 a D3 fosse sostanzialmente identica a quella per il passaggio da D3 a D4, basandosi sui medesimi criteri di valutazione. A suo avviso, non esistevano procedure distinte, ma un’unica selezione. Inoltre, lamentava che la sua domanda di inquadramento dovesse essere interpretata anche come richiesta di risarcimento in forma specifica per la perdita di chance subita.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la linea della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno ribadito che la progressione economica orizzontale nel pubblico impiego è uno strumento organizzativo finalizzato a premiare il merito e a migliorare l’efficienza dei servizi. Questo meccanismo si fonda su un sistema di valutazione e selezione, come disciplinato dalla contrattazione collettiva (in particolare, l’art. 5 del CCNL Enti Locali).

La Corte ha chiarito che ogni passaggio di livello economico (da D2 a D3, e da D3 a D4) costituisce una procedura autonoma e distinta. La valutazione positiva ottenuta in una selezione non può essere considerata valida per una selezione successiva e diversa. La necessità di una procedura selettiva specifica è imprescindibile. Di conseguenza, poiché la dipendente non aveva pacificamente partecipato alla selezione indetta per il passaggio da D3 a D4, non poteva vantare alcun diritto all’inquadramento superiore.

Infine, i giudici hanno precisato che la domanda di risarcimento per perdita di chance è autonoma e diversa rispetto alla domanda di inquadramento. La prima mira a ristorare la perdita di una possibilità, con presupposti di fatto e di diritto diversi dalla seconda, che mira invece a ottenere il bene della vita negato. Tale domanda risarcitoria non era stata correttamente formulata nei gradi di merito.

Le Conclusioni

La decisione riafferma con forza un principio cardine del pubblico impiego: la carriera economica non è automatica ma è legata al merito, che deve essere accertato tramite procedure selettive competitive e specifiche per ogni singolo avanzamento. Un dipendente che, per colpa dell’amministrazione, non venga messo in condizione di partecipare a una selezione, non può chiedere al giudice di essere ‘promosso’ d’ufficio. La sua tutela risiede, invece, nella possibilità di chiedere un risarcimento del danno per la perdita della possibilità di competere, dimostrando in giudizio la sussistenza di concrete probabilità di successo qualora avesse partecipato.

È possibile ottenere una progressione economica orizzontale senza partecipare alla specifica procedura di selezione?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la partecipazione a una specifica procedura selettiva è un requisito imprescindibile per ottenere la progressione economica orizzontale. Non è possibile un inquadramento automatico.

La partecipazione a una selezione per un livello (es. da D2 a D3) vale anche per una successiva progressione a un livello superiore (es. da D3 a D4)?
No, le procedure selettive per i diversi passaggi di livello economico sono autonome e distinte. La valutazione positiva ottenuta in una procedura non è trasferibile o valida per una selezione successiva e diversa.

Se un dipendente non può partecipare a una selezione per colpa del datore di lavoro, può chiedere direttamente l’inquadramento superiore?
No, non può chiedere l’inquadramento diretto. In questo caso, la tutela del dipendente consiste nella possibilità di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno da ‘perdita di chance’, ovvero per la perdita della concreta possibilità di ottenere la progressione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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