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Procura speciale estera: la traduzione è necessaria?

Una società assicurativa estera ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su una procura speciale estera redatta in lingua straniera, con traduzione non giurata e apostille non tradotta. La Corte di Cassazione, rilevando un contrasto giurisprudenziale sulla necessità della traduzione giurata per la validità di tale atto, ha sospeso il giudizio. La questione è stata rimessa alle Sezioni Unite per decidere se la traduzione sia un requisito di validità e se un eventuale difetto possa essere sanato.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Procura Speciale Estera: La Traduzione Giurata è Sempre Obbligatoria?

La validità di una procura speciale estera in un processo civile italiano è un tema cruciale, specialmente quando l’atto non è accompagnato da una traduzione giurata. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha acceso i riflettori su questa problematica, decidendo di rimettere la questione alle Sezioni Unite per ottenere un verdetto definitivo e chiarificatore.

I Fatti di Causa

Una compagnia assicurativa straniera aveva proposto ricorso per cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva confermato la decisione di primo grado che dichiarava inammissibile, per tardività, un’istanza di revocazione straordinaria proposta dalla stessa società. Il fulcro del problema, tuttavia, non risiedeva nel merito della causa, ma in un aspetto puramente procedurale: la validità della procura conferita dalla società al proprio legale.

La Questione sulla Procura Speciale Estera

Il ricorso per cassazione era stato presentato sulla base di una procura speciale rilasciata all’estero. Questo documento presentava delle criticità formali:
1. Era redatto in lingua inglese.
2. La traduzione in italiano allegata non era asseverata (giurata).
3. Era corredato da una cosiddetta “apostille”, un certificato che ne attesta l’autenticità internazionale, ma anche quest’ultima era in lingua straniera (polacca) e priva di traduzione.

La Corte ha rilevato l’esistenza di un forte contrasto nella giurisprudenza di legittimità riguardo ai requisiti di validità di una procura di questo tipo. Alcuni orientamenti ritengono indispensabile la traduzione giurata, pena l’invalidità dell’atto; altri, invece, sono più flessibili. Questa incertezza ha spinto la Terza Sezione Civile a investire le Sezioni Unite della questione, al fine di dirimere il contrasto e fornire una linea guida chiara per tutti i tribunali.

Le Domande Poste alle Sezioni Unite

La Corte ha chiesto alle Sezioni Unite di chiarire se:
– La traduzione in lingua italiana, sia della procura che dell’attività di certificazione (come l’apostille), costituisca un requisito di validità.
– In assenza di traduzione, il giudice possa procedere ugualmente se conosce la lingua straniera.
– Il giudice possa o debba assegnare un termine per regolarizzare l’atto, consentendo la presentazione di una traduzione, anche nel giudizio di cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione principale dietro l’ordinanza interlocutoria è la necessità di garantire la certezza del diritto. La validità della procura è un presupposto fondamentale per l’ammissibilità del ricorso, e l’esistenza di interpretazioni divergenti crea un’ingiusta aleatorietà per le parti, specialmente in un contesto di contenzioso internazionale.

La Corte ha inoltre precisato un punto importante: la società ricorrente aveva tentato di sanare il vizio depositando una seconda procura, questa volta a favore di un altro legale, completa di traduzione giurata. Tuttavia, questo tentativo è stato ritenuto inefficace. La giurisprudenza consolidata, infatti, stabilisce che il requisito della specialità della procura per il ricorso in Cassazione impone che questa sia conferita in data anteriore alla notifica del ricorso stesso. Un atto successivo non può, quindi, sanare un vizio originario nel giudizio di legittimità.

Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio, rinviando la causa a nuovo ruolo in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite. La decisione che verrà presa avrà un impatto significativo su tutti i procedimenti giudiziari in Italia che coinvolgono parti straniere. Fornirà finalmente una risposta chiara e univoca sulla necessità della traduzione giurata per la procura speciale estera, definendo i poteri del giudice di fronte a un’eventuale carenza e stabilendo i limiti per la sua regolarizzazione. Si tratta di un passo fondamentale per l’efficienza e la prevedibilità della giustizia in un mondo sempre più globalizzato.

È valida una procura rilasciata all’estero senza una traduzione giurata in italiano?
Attualmente la questione è controversa. L’ordinanza evidenzia l’esistenza di orientamenti giurisprudenziali divergenti e, proprio per questo, ha rimesso la decisione alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per ottenere una risposta definitiva e vincolante.

È possibile sanare il difetto di una procura invalida presentandone una nuova e corretta dopo l’inizio della causa?
No, almeno per quanto riguarda il giudizio in Cassazione. La Corte chiarisce che la procura speciale deve essere conferita e valida prima della notificazione del ricorso. Una procura successiva non può sanare retroattivamente il difetto di quella originaria.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo specifico caso?
La Corte non ha deciso nel merito, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha sospeso il processo. Ha disposto il rinvio della trattazione a nuovo ruolo, in attesa che le Sezioni Unite si pronuncino sulla questione di massima importanza relativa ai requisiti di validità della procura estera.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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