LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Procedura Civile

Diritto di difesa stranieri: l'interprete è cruciale

La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento di convalida del trattenimento di un cittadino straniero, stabilendo che la sua assenza all’udienza, dovuta al rifiuto di un avvocato donna e all’impossibilità di comprendere la lingua italiana, non può considerarsi una scelta consapevole senza la presenza di un interprete. La violazione del diritto di difesa stranieri ha reso nullo l’intero procedimento.

Continua »
Liquidazione spese legali: la decisione della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i criteri per la liquidazione spese legali nei contenziosi seriali. Il caso riguarda una lavoratrice che, dopo aver ottenuto la conversione del suo contratto a tempo indeterminato, ha impugnato la decisione della Corte d’Appello sulla quantificazione delle spese legali e su altre pretese economiche. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la correttezza della liquidazione basata su uno scaglione di valore inferiore, giustificato dalla bassa complessità e dalla natura seriale della controversia. La Corte ha inoltre ribadito l’importanza di formulare e documentare correttamente le domande processuali in ogni grado di giudizio.

Continua »
Prescrizione buoni fruttiferi: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione interviene sulla questione della prescrizione dei buoni fruttiferi postali. Un risparmiatore aveva ottenuto in due gradi di giudizio il rimborso di alcuni buoni, poiché l’ente emittente non aveva provato la consegna del foglio informativo alla sottoscrizione. La Suprema Corte ha cassato la sentenza, stabilendo che la disciplina contrattuale, inclusi i termini di scadenza e prescrizione, è integrata dai decreti ministeriali pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Tale pubblicazione ha valore di fonte normativa e rende le condizioni opponibili al risparmiatore, a prescindere dalla consegna di documentazione specifica.

Continua »
Prova nuova indispensabile nel rito del lavoro: la guida

Un lavoratore di un bar tabacchi si è visto negare in appello la possibilità di produrre nuovi documenti per provare il suo rapporto di lavoro subordinato. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la qualifica di ‘coadiutore’ autorizzata dallo Stato non esclude a priori la subordinazione. La Corte ha chiarito che, in presenza di testimonianze contrastanti, una prova nuova indispensabile, ovvero idonea a risolvere l’incertezza, deve essere ammessa dal giudice per accertare la verità dei fatti.

Continua »
Eccesso di potere assemblea: delibera condizionata

Una condomina impugna una delibera che subordina l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria alla chiusura delle liti da lei promosse. I giudici di primo e secondo grado respingono la domanda. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ritiene la questione sull’eccesso di potere assemblea di particolare rilevanza e rinvia la causa a pubblica udienza per una decisione approfondita sui limiti del potere discrezionale dell’assemblea condominiale.

Continua »
Udienza filtro: decisione nel merito è sempre nulla

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello che, dopo aver tenuto un’udienza preliminare per valutare l’ammissibilità di un ricorso (la cosiddetta udienza filtro), aveva deciso la causa nel merito. La Suprema Corte ha stabilito che tale procedura viola gravemente il diritto di difesa della parte, poiché le impedisce di esporre le proprie argomentazioni prima della decisione finale. Di conseguenza, la sentenza è stata dichiarata nulla e il caso rinviato a un altro giudice.

Continua »
Data Certa Fallimento: Prova del Credito Anteriore

Un fornitore di pneumatici ha richiesto l’ammissione al passivo di un cliente fallito per oltre 1.3 milioni di euro. La richiesta è stata respinta in ogni grado di giudizio perché il creditore non ha fornito la prova della “data certa” del suo credito, ovvero non ha dimostrato che fosse sorto prima della dichiarazione di fallimento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l’onere di provare l’anteriorità del credito con prove oggettive e opponibili a terzi spetta esclusivamente al creditore. Documenti unilaterali come le fatture sono stati ritenuti insufficienti.

Continua »
Borse specializzandi medici: no all'adeguamento

La Corte di Cassazione ha stabilito che i medici specializzandi iscritti prima dell’anno accademico 2006/2007 non hanno diritto all’adeguamento economico previsto dalle normative successive. La sentenza chiarisce che il concetto di ‘adeguata remunerazione’ previsto dalle direttive europee non implica una retroattività degli aumenti delle borse specializzandi medici. Inoltre, viene confermato che l’attività dello specializzando non costituisce un rapporto di lavoro subordinato.

Continua »
Lavoro e convivenza: non basta provare la prestazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una donna che chiedeva il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato per l’attività svolta nell’azienda del suo convivente. In un contesto di lavoro e convivenza, la semplice prova della prestazione non è sufficiente; è necessario dimostrare in modo rigoroso la sottoposizione al potere direttivo del datore di lavoro, poiché l’attività potrebbe essere giustificata da ragioni di solidarietà e affetto.

Continua »
Risarcimento medici specializzandi: la Cassazione decide

Una dottoressa che aveva iniziato la specializzazione prima del 1982 ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un risarcimento a causa della tardiva attuazione delle direttive UE sulla retribuzione. Dopo un lungo iter giudiziario con esiti negativi, la Corte di Cassazione, applicando una nuova sentenza della Corte di Giustizia UE, ha accolto il ricorso. È stato stabilito che il diritto al risarcimento per i medici specializzandi spetta per il periodo di formazione successivo al 1° gennaio 1983, indipendentemente dalla data di iscrizione, condannando lo Stato al pagamento di una somma specifica oltre interessi.

Continua »
Obbligo di motivazione: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza della Corte d’Appello in una complessa controversia tra una fondazione sanitaria e un’azienda sanitaria locale. Il motivo centrale della decisione risiede nella violazione dell’obbligo di motivazione da parte del giudice d’appello, la cui sentenza è stata giudicata apodittica e priva di un percorso logico-giuridico comprensibile. Il caso riguardava la rendicontazione di prestazioni sanitarie e l’interpretazione di accordi transattivi.

Continua »
Decadenza garanzia appalto senza collaudo: la Cassazione

Un committente contesta vizi a un impianto di riscaldamento, ma la sua richiesta di risarcimento viene respinta per tardività. La Corte di Cassazione ribalta la decisione, stabilendo un principio fondamentale sulla decadenza garanzia appalto: in assenza di accettazione e collaudo formale dell’opera, i termini per la denuncia dei vizi (decadenza) e per l’azione legale (prescrizione) non iniziano a decorrere. La semplice consegna materiale del bene non è sufficiente a far scattare le scadenze a carico del committente.

Continua »
Accesso atti assicurazione: quando è negato?

La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto di un assicurato all’accesso agli atti relativi a un sinistro può essere legittimamente negato dalla compagnia assicurativa. Tale limitazione si applica specificamente agli atti di accertamento interni che evidenziano indizi o prove di comportamenti fraudolenti. La Corte ha chiarito che la norma primaria che prevede questa esclusione (Art. 146 Codice delle Assicurazioni) prevale sulle norme secondarie che elencano i documenti accessibili. Di conseguenza, il ricorso dell’assicurato che richiedeva l’accesso completo al fascicolo è stato dichiarato inammissibile, confermando che il diritto di accesso atti assicurazione non è un diritto assoluto.

Continua »
Esecuzione specifica: senza saldo niente immobile

La Corte di Cassazione ha confermato che i promissari acquirenti non possono ottenere la consegna di un immobile ottenuto tramite una sentenza di esecuzione specifica (art. 2932 c.c.) se non adempiono alla condizione del pagamento del saldo prezzo, stabilita nella stessa sentenza. La pretesa di compensare il debito con un credito per danni è stata ritenuta inammissibile e infondata.

Continua »
Inammissibilità del ricorso: motivi confusi e limiti

Un cittadino si è visto negare un contributo post-sisma per non risiedere abitualmente nell’immobile danneggiato. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dal cittadino, non per il merito della questione, ma per gravi vizi procedurali. L’ordinanza sottolinea che la confusione dei motivi di ricorso e il tentativo di ottenere un nuovo esame dei fatti sono inammissibili, confermando le decisioni dei gradi precedenti e sanzionando il ricorrente.

Continua »
Azione pauliana: quando è revocabile l'assegnazione

Un professionista agisce con un’azione pauliana contro una cooperativa edilizia e i suoi soci per revocare il trasferimento di alcuni appartamenti, atto ritenuto lesivo del suo credito. La Corte di Cassazione conferma le decisioni di merito, dichiarando inammissibile il ricorso della cooperativa. La sentenza chiarisce che la consapevolezza del pregiudizio ai creditori va valutata al momento della prenotazione provvisoria dell’immobile e che un errore marginale della corte su un documento non inficia la decisione se la consapevolezza è comunque provata.

Continua »
Recesso contratto di locazione: prova della ricezione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16172/2025, ha rigettato il ricorso di una società conduttrice, stabilendo che il recesso dal contratto di locazione produce effetti solo se il conduttore fornisce la prova dell’avvenuta ricezione della comunicazione da parte del locatore. La Corte ha sottolineato che il recesso è un atto unilaterale recettizio e l’onere della prova grava su chi intende avvalersene. Di conseguenza, è stata confermata la condanna della conduttrice al risarcimento dei danni all’immobile.

Continua »
Notifica al debitore: valida anche presso l'ufficio

La Corte di Cassazione ha confermato la validità di una notifica eseguita presso la sede dell’ufficio di un imprenditore, che coincideva con la sua residenza e aveva un accesso unico. Anche a seguito del rifiuto da parte di una persona presente, la procedura di notifica al debitore è stata ritenuta corretta e perfezionata con il deposito dell’atto presso la casa comunale. Il ricorso dell’imprenditore, che lamentava vizi procedurali, è stato respinto, stabilendo che la notifica presso il luogo di svolgimento dell’attività lavorativa è legittima.

Continua »
Eccezione non esaminata: come riproporla in appello

Un gruppo di professionisti del settore sanitario ha citato in giudizio la propria azienda ospedaliera per differenze retributive. L’azienda ha sollevato un’eccezione di prescrizione, ma il tribunale di primo grado ha rigettato la domanda nel merito senza analizzare tale eccezione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha chiarito che un’eccezione non esaminata dal primo giudice può essere validamente riproposta in appello anche tramite un atto (come un appello incidentale) che sia proceduralmente nullo per altri motivi, purché depositato nei termini. La Corte ha quindi respinto il ricorso dei lavoratori.

Continua »
Accordo bonario: onere della prova e produzione in giudizio

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un ente appaltante in una controversia relativa a un contratto di lavori pubblici. Il caso verteva sull’efficacia estintiva di un accordo bonario, che l’ente non ha prodotto in giudizio nella fase di rinvio. La Corte ha stabilito che l’onere della prova, e quindi della produzione documentale, grava sulla parte che intende avvalersi degli effetti dell’accordo. La mancata produzione impedisce al giudice di verificarne il contenuto, con conseguente soccombenza della parte onerata.

Continua »