La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 17504/2025, ha respinto il ricorso di alcuni dipendenti del Ministero della Cultura che chiedevano un’indennità di rischio per lo svolgimento di mansioni connesse alla pubblica sicurezza. La Corte ha stabilito che, per ottenere tale indennità, non è sufficiente la mera qualifica formale di agente di pubblica sicurezza, ma è necessario fornire una prova specifica e dettagliata delle singole attività svolte che comportino un effettivo disagio o pericolo, onere che i ricorrenti non hanno soddisfatto.
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