La Corte di Cassazione si è pronunciata sul difficile onere della prova del nesso causale inquinamento e malformazioni congenite. Un cittadino aveva citato in giudizio un grande gruppo industriale, attribuendo la propria patologia alle emissioni nocive di una raffineria. I tribunali di primo e secondo grado avevano respinto la domanda, non ritenendo raggiunta la prova del legame causale secondo il criterio del ‘più probabile che non’, data la presenza di possibili cause alternative (pesticidi, fumo). La Cassazione ha confermato la decisione nel merito, ritenendo inammissibili le censure sulla valutazione delle prove, ma ha accolto il motivo relativo alle spese legali, disponendone l’integrale compensazione per l’assoluta novità della questione fattuale trattata.
Continua »