LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Procedura Civile

Contratto per fatti concludenti in un appalto
La Corte di Cassazione ha stabilito che un contratto per fatti concludenti, come un appalto di servizi, può ritenersi validamente stipulato anche in assenza di un accordo scritto. Nel caso esaminato, una società di raccolta rifiuti che ha continuato a usufruire di un servizio di smaltimento domenicale a prezzo maggiorato, ricevendo e registrando le relative fatture senza contestarle formalmente, ha tenuto un comportamento che manifesta in modo inequivocabile la sua volontà di accettare le condizioni. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva negato l'esistenza del rapporto contrattuale, ritenendo la sua motivazione contraddittoria e apparente.
Continua »
Errore materiale ordinanza: no doppio contributo
La Corte di Cassazione ha corretto una propria precedente ordinanza per un errore materiale. Aveva erroneamente previsto il pagamento del doppio contributo unificato in un caso di estinzione del processo per rinuncia al ricorso. Con questa ordinanza di correzione di errore materiale, la Corte ha ribadito che tale obbligo di pagamento si applica solo in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, e non in caso di rinuncia, eliminando quindi la clausola errata.
Continua »
Patrocinio a spese dello Stato: A chi vanno le spese?
La Corte di Cassazione interviene per correggere un errore materiale in una propria ordinanza. La decisione chiarisce che, quando una parte vittoriosa è ammessa al Patrocinio a spese dello Stato, le spese processuali liquidate a suo favore devono essere versate direttamente allo Stato e non alla parte stessa. Il caso riguardava una curatela fallimentare risultata vittoriosa in un giudizio di legittimità.
Continua »
Compensazione spese legali: il potere del giudice
Una compagnia aerea, pur vincendo un appello contro una passeggera per un ritardo del bagaglio, ricorre in Cassazione contestando la compensazione spese legali disposta dal Tribunale. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando che la valutazione sulla compensazione è un potere discrezionale del giudice di merito, in questo caso motivato dalla difficoltà di quantificare il danno non patrimoniale.
Continua »
Decadenza conguaglio CIGS: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito un principio fondamentale in materia di decadenza conguaglio CIGS. Un'azienda aveva chiesto di compensare le somme anticipate per la Cassa Integrazione con i contributi dovuti. L'ente previdenziale contestava il superamento dei termini. La Cassazione ha chiarito che, per evitare la decadenza, non è sufficiente la semplice richiesta di autorizzazione al conguaglio, ma è necessario che l'effettiva operazione di compensazione avvenga entro il termine perentorio di sei mesi stabilito dalla legge.
Continua »
Risarcimento bagaglio smarrito: la prova del valore
La Corte di Cassazione chiarisce che per il risarcimento bagaglio smarrito non è necessaria la prova dettagliata del valore di ogni singolo bene. Una volta accertato lo smarrimento, il giudice non può negare il risarcimento per difficoltà nella quantificazione del danno, ma deve procedere a una liquidazione equitativa, basata su criteri di comune esperienza, come la durata del viaggio. La decisione riforma una sentenza di merito che aveva negato il risarcimento al passeggero per mancata produzione di scontrini.
Continua »
Onere della prova: ritardo INPS e domanda mancante
Un pensionato ha citato in giudizio l'ente previdenziale per ottenere un risarcimento per il ritardo nella liquidazione della sua pensione, attribuito alla lenta gestione di una richiesta di contribuzione volontaria. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, sottolineando come il ricorrente non abbia adempiuto al proprio onere della prova, non avendo prodotto in giudizio la domanda originale. Senza tale documento, è risultato impossibile accertare la data di presentazione e quindi l'effettivo ritardo dell'ente.
Continua »
Privilegio fondo garanzia: spetta solo al gestore
La Corte di Cassazione stabilisce che il privilegio fondo garanzia, previsto dall'art. 8-bis del d.l. 3/2015, ha natura pubblicistica e spetta esclusivamente al gestore del fondo statale. Di conseguenza, il fideiussore privato, anche se controgarantito dal fondo, non può avvalersi di tale privilegio quando agisce in regresso contro il debitore in liquidazione giudiziale. La sentenza chiarisce anche che il curatore non necessita dell'autorizzazione del giudice delegato per impugnare le decisioni relative all'ammissione dei crediti allo stato passivo.
Continua »
Compensazione spese legali: quando è illegittima?
Una cittadina vince un appello contro un ente previdenziale, ma la Corte d'Appello compensa le spese del grado. La Cassazione interviene, chiarendo che la compensazione spese legali è ammessa solo per "gravi ed eccezionali ragioni" esplicite, e che l'errore del giudice di primo grado non rientra in questa casistica. La sentenza d'appello viene quindi cassata sul punto delle spese.
Continua »
Revocatoria fallimentare rimesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 28618/2025, ha rigettato il ricorso di un istituto di credito, confermando la revocatoria fallimentare di versamenti effettuati da una società, poi fallita, sul proprio conto. La Corte ha ribadito la distinzione tra apertura di credito e 'castelletto di sconto', chiarendo che le rimesse in un conto scoperto, anche se assistito da un fido per smobilizzo crediti, hanno natura solutoria e sono quindi soggette a revocatoria se sussistono gli altri presupposti di legge, come la conoscenza dello stato di insolvenza da parte della banca.
Continua »
Responsabilità agenzia pratiche auto: la Cassazione
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce la responsabilità agenzia pratiche auto nel contesto di una compravendita problematica. La Corte ha rigettato il ricorso di un'agenzia, confermando la sua condanna in solido con il venditore a risarcire l'acquirente per l'intero prezzo del veicolo. La decisione sottolinea che una valutazione di pari responsabilità da parte del giudice di merito costituisce una motivazione sufficiente per la quantificazione del danno, e che i motivi di ricorso basati su valutazioni di fatto sono inammissibili in sede di legittimità.
Continua »
Compensazione spese di lite: quando è legittima?
Una cittadina, pur vincendo una causa contro un ente previdenziale per il riconoscimento di un'invalidità, si è vista compensare le spese di lite. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, stabilendo che la compensazione spese di lite è legittima in presenza di 'gravi ed eccezionali ragioni', come l'incertezza giurisprudenziale sulla materia al momento dell'avvio della causa. La Corte ha chiarito che tale incertezza giustifica la decisione del giudice di non addebitare i costi alla parte soccombente.
Continua »
Clausola anatocistica: serve nuovo accordo post 2000
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 28609/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di contratti bancari. Se una clausola anatocistica in un contratto di conto corrente stipulato prima del 2000 è nulla, l'istituto bancario non può introdurre una nuova forma di capitalizzazione degli interessi tramite un semplice adeguamento unilaterale. È invece necessaria una nuova ed espressa pattuizione tra la banca e il cliente. La Corte ha cassato la decisione d'appello che aveva ritenuto legittimo l'adeguamento, ribadendo che la nullità radicale della clausola originaria rende impossibile il giudizio comparativo previsto dalla normativa. La sentenza chiarisce anche che il correntista ha sempre interesse a far dichiarare la nullità di tali clausole, a prescindere dalla possibilità di ottenere una restituzione di somme.
Continua »
Surrogazione e fallimento: la Cassazione fa il punto
La Cassazione esamina il caso di un ente garante che, dopo aver pagato i debiti di una società fallita, chiede di sostituirsi (surrogazione) ai creditori originari. Il provvedimento non decide nel merito ma rinvia a pubblica udienza per discutere questioni complesse: la legittimazione ad agire dell'ente garante e le modalità procedurali per la surrogazione nel passivo fallimentare quando i creditori originari sono già stati ammessi.
Continua »
Appello ordinanza competenza: sì, anche dal GdP
Un passeggero cita una compagnia aerea per un ritardo. Il Giudice di Pace emette un'ordinanza di incompetenza territoriale. Il Tribunale dichiara l'appello inammissibile. La Cassazione ribalta la decisione, affermando che l'appello ordinanza competenza è sempre possibile, poiché la forma del provvedimento (ordinanza) non prevale sulla sua sostanza decisoria (sentenza).
Continua »
Interessi crediti privilegiati: la regola generale
La Corte di Cassazione chiarisce la disciplina degli interessi su crediti privilegiati nelle procedure concorsuali. Con l'ordinanza in esame, è stato stabilito che, per gli anni successivi a quello della dichiarazione di insolvenza, si applica il tasso di interesse legale generale (art. 1284 c.c.) e non eventuali tassi speciali più elevati previsti da normative di settore. La decisione riafferma il principio della parità di trattamento tra i creditori, interpretando l'espressione 'misura legale' dell'art. 2749 c.c. come un rinvio al saggio generale, prevalente sulle disposizioni speciali in un contesto di concorso tra creditori.
Continua »
Onere mediazione opposizione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che, nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l'onere di avviare la mediazione obbligatoria spetta al creditore (parte opposta). La sua inerzia comporta non solo la revoca del decreto, ma anche l'improcedibilità della domanda di pagamento. La Corte d'Appello aveva erroneamente deciso nel merito del credito dopo aver revocato il decreto. L'ordinanza chiarisce che il mancato esperimento della mediazione preclude al giudice l'esame della pretesa creditoria, consolidando un principio fondamentale in materia di onere mediazione opposizione.
Continua »
Valore della controversia: come si appella la sentenza
Due turisti citano in giudizio un tour operator per un pacchetto vacanza di qualità inferiore, chiedendo un risarcimento di oltre 2.500 euro. Il Giudice di Pace accorda loro solo 420 euro. Il tour operator appella la sentenza e il Tribunale la riforma, dichiarando la domanda improcedibile per il mancato corretto svolgimento della negoziazione assistita. I turisti ricorrono in Cassazione, sostenendo che, dato il basso importo liquidato, la sentenza fosse appellabile solo per vizi procedurali. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso, chiarendo che il **valore della controversia** si determina sulla base della domanda originaria e non della somma liquidata. Di conseguenza, la sentenza era appellabile nel merito e il Tribunale ha agito correttamente esaminando l'eccezione procedurale.
Continua »
Successione processuale: ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in materia bancaria (anatocismo e commissione di massimo scoperto) a causa di un errore procedurale fondamentale. Il ricorrente ha notificato l'atto alla parte sbagliata, senza provare l'effettiva successione processuale nel rapporto giuridico controverso. La Corte ha ribadito che l'onere di individuare e citare in giudizio il soggetto giuridico corretto è essenziale per la valida costituzione del contraddittorio, rendendo inammissibile sia il ricorso principale che l'intervento spontaneo di un'altra società.
Continua »
Onere della prova vendita: chi dimostra il difetto?
Una società venditrice di macchinari industriali si è vista contestare la risoluzione unilaterale di un contratto di acquisto da parte di una società di leasing. Il motivo era la presunta non conformità del bene, in particolare una data di fabbricazione sulla marcatura CE ritenuta non veritiera. La Corte di Cassazione ha chiarito che, in un caso del genere, l'onere della prova vendita spetta al venditore. Se il venditore contesta la risoluzione stragiudiziale dell'acquirente, è il venditore stesso a dover dimostrare di aver adempiuto correttamente alla propria obbligazione, fornendo un bene conforme a quanto pattuito.
Continua »