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Procedura Civile

Provvedimento bilingue: obblighi in Cassazione

La Corte di Cassazione ha chiarito che, in un ricorso contro una decisione della Corte d’Appello di Bolzano, il deposito del solo provvedimento bilingue in lingua tedesca non è sufficiente. A causa delle specifiche normative sul bilinguismo, è necessario acquisire anche la versione in lingua italiana per poter procedere. La Corte ha quindi rinviato la causa, ordinando alla cancelleria di richiedere la copia italiana del provvedimento impugnato.

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Indennità di esproprio: il valore di mercato vince

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’indennità di esproprio per un terreno deve essere calcolata in base al suo effettivo valore di mercato per garantire un “serio ristoro” al proprietario. Questa decisione respinge il ricorso di un Comune che voleva applicare parametri amministrativi inferiori. La Corte ha ribadito che i principi costituzionali e della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo prevalgono sulle normative locali che fissano valori tabellari, affermando il diritto a un’equa compensazione per la perdita della proprietà.

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Obbligo di inventario usufruttuario: la guida

Una recente sentenza della Corte di Appello ha ribaltato una decisione di primo grado, stabilendo che l’usufruttuario non può ottenere il possesso di un immobile né richiedere un risarcimento danni se non adempie al suo obbligo di inventario. La Corte ha chiarito che tale adempimento è un presupposto fondamentale per l’esercizio del diritto di usufrutto, rendendo legittima la detenzione del bene da parte del nudo proprietario in sua assenza.

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Rogito notarile: vale come nuovo contratto? La Cassazione

Una coppia acquista una villa all’asta da un ente pubblico, ma scopre in seguito una superficie minore e un vincolo culturale sopravvenuto. Nonostante ciò, firmano il rogito notarile e poi agiscono in giudizio per ottenere una riduzione del prezzo. La Corte di Cassazione ha respinto il loro ricorso, stabilendo che la firma del rogito, avvenuta con piena consapevolezza dei problemi, costituisce un nuovo accordo contrattuale che accetta l’immobile nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, superando le condizioni dell’asta.

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Imputazione pagamento contributi: la Cassazione decide

Una società cooperativa ha impugnato un accertamento dell’INPS relativo a contributi non versati su indennità di trasferta. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che l’onere della prova per le esenzioni spetta al datore di lavoro. Il punto cruciale della decisione riguarda l’imputazione pagamento contributi: in caso di pagamento parziale, questo deve essere attribuito prima ai debiti meno garantiti, come sanzioni e interessi, e solo successivamente al capitale contributivo.

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Rottamazione quater: l'appello diventa inammissibile

Un contribuente, in lite con l’ente previdenziale per un avviso di addebito, aderisce alla rottamazione quater. La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso dell’ente, stabilendo che l’adesione alla sanatoria determina una sopravvenuta carenza di interesse a proseguire il giudizio.

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Indennità di espropriazione: i limiti del ricorso

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso relativo alla determinazione dell’indennità di espropriazione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. La Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi che contestavano la stima del valore del terreno, ribadendo che la valutazione delle prove e delle perizie tecniche (CTU) rientra nel giudizio di merito del tribunale e non può essere oggetto di riesame in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici manifesti. La decisione conferma la responsabilità solidale dell’ente pubblico che autorizza l’esproprio.

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Impugnazione estratto di ruolo: interesse ad agire

Un contribuente impugnava un estratto di ruolo lamentando la prescrizione di diversi crediti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso originario inammissibile per difetto di interesse ad agire, applicando una normativa sopravvenuta. La decisione sottolinea che per l’impugnazione estratto di ruolo è necessario dimostrare un pregiudizio concreto, non essendo sufficiente la sola pendenza del debito.

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Sanzioni amministrative retroattività: la Consulta decide

Una società radiofonica, sanzionata per l’impiego di lavoratori dello spettacolo senza il vecchio certificato di agibilità, ha invocato una legge successiva che ha abolito tale obbligo. Le Sezioni Unite della Cassazione, riconoscendo la natura punitiva della sanzione, hanno messo in dubbio la costituzionalità della nuova norma nella parte in cui non prevede la propria retroattività. La questione sulle sanzioni amministrative retroattività è stata quindi rimessa alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio.

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Obbligo smaltimento rifiuti: senza contratto niente paga

Una società di servizi ecologici chiedeva a un’azienda sanitaria il pagamento per lo smaltimento di rifiuti urbani non differenziati, un servizio extra rispetto al contratto per la raccolta differenziata. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’obbligo di smaltimento rifiuti, in questo caso, non sorge per legge (ex lege) in capo all’azienda sanitaria, ma richiede un valido contratto scritto. In assenza di tale contratto, nessuna somma è dovuta per il servizio non pattuito, dichiarando inammissibile il ricorso della società.

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Prescrizione pensione: il dies a quo lo fissa il giudice

In un caso riguardante la richiesta tardiva di una pensione di reversibilità, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale sulla prescrizione pensione. Anche se l’eccezione di prescrizione è sollevata in modo generico dall’ente previdenziale, spetta al giudice il potere e il dovere di determinare l’esatta data di decorrenza (‘dies a quo’). La Corte ha annullato la decisione precedente che aveva concesso tutti gli arretrati, rinviando il caso alla Corte d’Appello per ricalcolare quali ratei fossero effettivamente prescritti.

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Compenso avvocato persona offesa: la guida completa

Un’ordinanza della Cassazione chiarisce il diritto al compenso dell’avvocato per la persona offesa ammessa al patrocinio a spese dello Stato. Anche se non costituita parte civile, il legale deve essere pagato per tutte le fasi processuali cui ha partecipato, non solo per la fase di studio. La Corte ha cassato la decisione che aveva liquidato una somma irrisoria, stabilendo un importante principio di diritto a tutela della professione.

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Prescrizione contributi agricoli: decorrenza e onere

Un datore di lavoro ha contestato un debito contributivo verso l’INPS, sostenendo che fosse estinto. L’imprenditore riteneva che il termine di cinque anni per la prescrizione dei contributi agricoli iniziasse dalla data di presentazione della denuncia retributiva. La Corte di Cassazione ha respinto questa tesi, stabilendo che il termine di prescrizione decorre solo dalla scadenza legale per il pagamento, poiché l’ente non può esigere il credito prima di tale data. Di conseguenza, il ricorso è stato rigettato.

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Patrocinio a spese dello Stato: compensi garantiti

Un avvocato si è visto negare la liquidazione dei compensi per l’assistenza a un cliente ammesso al patrocinio a spese dello Stato, a causa della mancata comunicazione formale dell’ammissione al giudice. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la responsabilità della comunicazione è del Consiglio dell’Ordine e che tale omissione non può essere interpretata come una rinuncia al beneficio, né può impedire il pagamento del compenso al difensore.

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Confisca e terzo acquirente: la competenza è penale

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso di un cittadino che aveva acquistato un immobile precedentemente oggetto di confisca. Il ricorrente aveva citato in giudizio civile le amministrazioni statali, sostenendo che il provvedimento non fosse a lui opponibile. La Corte ha stabilito che la questione era già stata decisa in via definitiva in sede penale (giudicato esterno) e che, in ogni caso, la competenza esclusiva a decidere sui diritti dei terzi su beni confiscati spetta al giudice dell’esecuzione penale, non a quello civile. Di conseguenza, l’azione civile è stata ritenuta inammissibile.

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Ipoteca e lottizzazione abusiva: la Consulta vince

La Corte di Cassazione, accogliendo un ricorso di istituti di credito, ha cassato la sentenza d’appello che pregiudicava un’ipoteca su terreni oggetto di lottizzazione abusiva. A seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale, è stato stabilito che il diritto di garanzia del creditore, se iscritto prima della trascrizione del provvedimento sanzionatorio e in assenza di sua responsabilità nell’abuso, non può essere annullato dall’acquisizione del bene al patrimonio comunale. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione alla luce di questo principio fondamentale sulla tutela dell’ipoteca e lottizzazione abusiva.

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Compensazione delle spese: la Cassazione decide

Un cittadino si appella alla Suprema Corte richiedendo la compensazione delle spese a causa della presunta condotta scorretta della parte vincitrice, consistita nella produzione tardiva di un documento. La Corte ha respinto il ricorso, chiarendo che possono essere rimborsate solo le spese specifiche causate direttamente dalla condotta illecita e confermando l’ampia discrezionalità del giudice nel non disporre la compensazione se tale condotta non ha inciso sulla decisione finale.

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Vendita a non domino: inefficace ma non nulla

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, chiarisce la natura giuridica della vendita a non domino (vendita di un bene da parte di chi non ne è proprietario). Il caso riguardava alcuni soggetti, tra cui un Comune, che rivendicavano la proprietà di terreni venduti da terzi. La Corte ha stabilito che tale contratto non è nullo, ma semplicemente inefficace nei confronti del vero proprietario. Quest’ultimo, per tutelarsi, deve dimostrare il proprio diritto e agire non per la nullità, ma per far accertare l’inefficacia dell’atto. Il ricorso è stato respinto perché i ricorrenti non hanno fornito prova adeguata della loro proprietà né hanno formulato la domanda corretta.

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Revoca patrocinio a spese dello Stato: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato la revoca del patrocinio a spese dello Stato a un cittadino straniero. La revoca era stata disposta dopo il rigetto della sua domanda di protezione internazionale, ritenuta infondata. Tuttavia, poiché la stessa Corte di Cassazione aveva successivamente accolto il ricorso del cittadino nel merito della protezione, è venuto meno il presupposto della “manifesta infondatezza” che giustificava la revoca del beneficio, imponendo una nuova valutazione.

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Licenziamento giusta causa: la Cassazione conferma

Una lavoratrice con mansioni di responsabilità in un’azienda di trasporti è stata licenziata per giusta causa a seguito di gravi addebiti disciplinari, tra cui l’omessa e ritardata contabilizzazione di somme di denaro e la culpa in vigilando. Dopo la conferma della legittimità del licenziamento in primo e secondo grado, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della dipendente. La Corte ha stabilito che la condotta, intenzionale e volta a occultare le irregolarità, costituiva una violazione talmente grave del rapporto fiduciario da giustificare la massima sanzione espulsiva, a prescindere dalla tipizzazione esatta delle mancanze nel regolamento aziendale.

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