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Prescrizione rivalutazione amianto: quando inizia?

Un lavoratore si è visto negare la maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto a causa della decorrenza dei termini. La Corte di Cassazione ha confermato che la prescrizione rivalutazione amianto, di durata decennale, inizia a decorrere non dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza del rischio, un momento che può coincidere con la presentazione della domanda di certificazione all’ente preposto.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Rivalutazione Amianto: la Consapevolezza del Lavoratore è Decisiva

La questione della prescrizione rivalutazione amianto rappresenta un tema di grande importanza nel diritto del lavoro e previdenziale, poiché incide direttamente sulla possibilità per i lavoratori esposti a questa fibra di ottenere un beneficio pensionistico. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: il termine decennale per far valere questo diritto decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza dell’esposizione, non da altre date come quella del pensionamento.

I Fatti di Causa

Un pensionato aveva richiesto all’ente previdenziale la rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto, come previsto dalla legge. La sua domanda, inizialmente accolta in primo grado, era stata poi respinta dalla Corte d’Appello. I giudici di secondo grado avevano infatti ritenuto che il diritto del lavoratore fosse ormai prescritto.

Secondo la Corte territoriale, il termine di prescrizione decennale non doveva essere calcolato dalla data della domanda amministrativa di beneficio all’ente previdenziale, ma dalla precedente domanda di certificazione dell’esposizione presentata all’istituto per l’assicurazione contro gli infortuni. Poiché tra quest’ultima data e l’avvio della causa erano trascorsi più di dieci anni, il diritto era stato dichiarato estinto. Il lavoratore ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando questa interpretazione.

La Questione Giuridica sulla Prescrizione Rivalutazione Amianto

Il nodo centrale della controversia riguarda l’individuazione del dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio del termine di prescrizione decennale per il diritto alla maggiorazione contributiva. Il ricorrente sosteneva che la semplice esposizione non fosse sufficiente e che la consapevolezza del rischio potesse aversi solo in un momento successivo, ad esempio dopo il deposito di una perizia ambientale.

La Corte di Cassazione è stata chiamata a stabilire se il termine di prescrizione decorra:
1. Dalla data di pensionamento.
2. Dalla data della domanda amministrativa per ottenere il beneficio.
3. Dal momento in cui il lavoratore acquisisce la concreta consapevolezza di essere stato esposto all’amianto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello e consolidando il proprio orientamento giurisprudenziale in materia. I giudici hanno chiarito che il diritto alla maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto è un diritto autonomo, soggetto alla prescrizione ordinaria di dieci anni.

Il punto cruciale, secondo la Corte, è che la prescrizione non può iniziare a decorrere finché il diritto non può essere fatto valere (art. 2935 c.c.). Nel contesto della prescrizione rivalutazione amianto, ciò significa che il termine inizia a decorrere dal momento in cui il lavoratore ha la consapevolezza della suddetta esposizione.

La Corte ha specificato che la presentazione della domanda all’istituto assicurativo per ottenere la certificazione dell’esposizione è un elemento fattuale di importanza cruciale. Tale atto, secondo i giudici di merito, dimostra in modo inequivocabile che il lavoratore era già a conoscenza della sua condizione di esposto. Pertanto, è da quel momento che egli avrebbe potuto esercitare il proprio diritto, facendo partire il conteggio della prescrizione. La valutazione di tale consapevolezza è un accertamento di fatto che spetta al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza ribadisce un principio di diritto consolidato: ai fini della prescrizione rivalutazione amianto, ciò che conta è la consapevolezza del lavoratore. La data del pensionamento o della domanda di beneficio all’ente previdenziale sono irrilevanti se la conoscenza dell’esposizione è precedente. La presentazione di una domanda di certificazione all’INAIL o ad altri enti competenti viene considerata una prova forte di tale consapevolezza.

Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche: i lavoratori che ritengono di essere stati esposti all’amianto devono agire tempestivamente. Dal momento in cui acquisiscono consapevolezza della loro situazione, ad esempio tramite comunicazioni aziendali, certificazioni mediche o presentando essi stessi domanda di accertamento, hanno dieci anni di tempo per avviare le azioni legali necessarie a ottenere la rivalutazione contributiva. Attendere oltre questo termine significa rischiare di perdere definitivamente il diritto al beneficio.

Da quale momento decorre la prescrizione per il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto?
La prescrizione decennale decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza della propria esposizione all’amianto, e non dalla data del pensionamento o dalla domanda amministrativa per ottenere il beneficio.

La data del pensionamento è rilevante per determinare l’inizio della prescrizione?
No, la decisione chiarisce che la data del pensionamento è di per sé sprovvista di valenza probante per determinare l’inizio della prescrizione, essendo invece decisiva la consapevolezza dell’esposizione.

Quale valore probatorio ha la domanda di certificazione dell’esposizione all’istituto assicurativo?
La presentazione di tale domanda è considerata un dato cruciale che dimostra la consapevolezza del lavoratore riguardo alla sua esposizione. Pertanto, i giudici possono far decorrere il termine di prescrizione da quella data.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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