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Prescrizione rivalutazione amianto: quando inizia?

Una lavoratrice ha richiesto la rivalutazione dei contributi per esposizione all’amianto. La Corte d’Appello aveva respinto la domanda, ritenendo il diritto estinto e facendo partire la prescrizione dalla data di pensionamento. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la prescrizione rivalutazione amianto decorre solo dal momento in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza dell’esposizione, un fatto che deve essere provato e non può essere presunto automaticamente con il pensionamento. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Rivalutazione Amianto: la Consapevolezza Vince sulla Data di Pensione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di prescrizione rivalutazione amianto: il termine decennale per far valere il diritto non decorre automaticamente dalla data di pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza del rischio corso. Questa decisione chiarisce un punto cruciale per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti a sostanze nocive, sottolineando che la conoscenza del fatto è un presupposto che deve essere accertato concretamente e non può essere oggetto di presunzioni.

I Fatti del Caso: Lavoratrice contro Ente Previdenziale

Una ex dipendente di un’azienda chimica, in servizio dal 1965 al 1999 e in pensione dal gennaio 2001, aveva richiesto all’ente previdenziale il riconoscimento dei benefici contributivi previsti dalla legge per l’esposizione all’amianto durante la sua carriera lavorativa. La domanda amministrativa era stata presentata nel febbraio 2017.

Inizialmente, il Tribunale di primo grado aveva accolto la sua richiesta. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, dichiarando il diritto prescritto. Secondo i giudici d’appello, il termine di prescrizione decennale era iniziato a decorrere dalla data di pensionamento (gennaio 2001), rendendo tardiva la domanda presentata oltre dieci anni dopo.

La Questione della Prescrizione Rivalutazione Amianto

La Corte d’Appello aveva sostenuto che il pensionamento rappresenta il momento ultimo in cui si perfezionano i requisiti per il beneficio e, di conseguenza, il momento da cui far partire il conteggio della prescrizione. La lavoratrice, non avendo provato di aver scoperto l’esposizione all’amianto in un momento successivo alla pensione, si era vista negare il diritto. Contro questa sentenza, la lavoratrice ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione: il Principio della Consapevolezza Effettiva

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della lavoratrice, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. La decisione si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale.

Le Motivazioni

I giudici di legittimità hanno spiegato che l’errore della Corte territoriale è stato quello di identificare il dies a quo (il giorno di inizio) della prescrizione con la data del pensionamento in modo automatico e ‘necessario’. Questo automatismo, secondo la Cassazione, è errato perché non tiene conto del presupposto fondamentale stabilito dalla legge: la consapevolezza o la conoscibilità del fatto che dà origine al diritto.

Il diritto alla rivalutazione contributiva sorge in conseguenza del ‘fatto’ dell’esposizione all’amianto. Tuttavia, la prescrizione, secondo l’articolo 2935 del Codice Civile, inizia a decorrere solo ‘dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere’. Nel caso dei benefici per esposizione ad amianto, questo momento coincide con quello in cui l’interessato ‘abbia avuto conoscenza o potesse avere conoscenza’ di essere stato esposto oltre la soglia di rischio durante l’attività lavorativa.

Collegare la decorrenza della prescrizione alla data di pensionamento o alla cessazione del rapporto di lavoro è una scorciatoia logica priva di fondamento probatorio. La Corte d’Appello avrebbe dovuto svolgere accertamenti concreti per individuare il momento esatto in cui la lavoratrice aveva acquisito tale consapevolezza, senza presumerla.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha concluso che la sentenza impugnata deve essere annullata. Ha ribadito che la consapevolezza dell’esposizione nociva è un presupposto imprescindibile che deve essere accertato positivamente e puntualmente. Non è onere del lavoratore provare di aver acquisito la consapevolezza dopo la pensione; spetta al giudice verificare, sulla base delle prove, quando tale consapevolezza sia effettivamente sorta per determinare il corretto inizio del termine di prescrizione. La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello, in diversa composizione, che dovrà attenersi a questo principio di diritto per decidere nuovamente la controversia.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per la rivalutazione contributiva da amianto?
La prescrizione decennale inizia a decorrere non automaticamente dalla data di pensionamento, ma dal momento in cui l’interessato ha avuto conoscenza, o avrebbe potuto avere conoscenza con l’ordinaria diligenza, di essere stato esposto a fibre di amianto oltre la soglia di rischio durante la sua attività lavorativa.

La data di pensionamento è sufficiente per far partire il termine di prescrizione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la data di pensionamento, di per sé, non è un elemento sufficiente per determinare l’inizio della prescrizione. È un errore identificarla automaticamente come il ‘dies a quo’, poiché è necessario un accertamento concreto della reale consapevolezza o conoscibilità del rischio da parte del lavoratore.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione accoglie il ricorso in un caso come questo?
La Corte di Cassazione cassa (annulla) la sentenza del giudice precedente e rinvia la causa alla stessa Corte d’Appello, ma in diversa composizione, per un nuovo esame. Il giudice del rinvio dovrà decidere nuovamente la controversia attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione, in questo caso verificando quando sia effettivamente sorta la consapevolezza dell’esposizione all’amianto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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