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Prescrizione rivalutazione amianto: quando decorre?

Un pensionato ha richiesto la rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto. La Corte d’Appello aveva respinto la domanda, considerando il diritto prescritto per decorrenza di dieci anni dalla data del pensionamento. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, stabilendo che la prescrizione rivalutazione amianto decorre non dal pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza dell’esposizione. L’onere di provare tale momento spetta all’ente previdenziale. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per un nuovo esame.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Rivalutazione Amianto: La Consapevolezza del Lavoratore è Decisiva

La questione della prescrizione rivalutazione amianto rappresenta un tema cruciale per molti lavoratori che, dopo anni di servizio, scoprono di avere diritto a benefici previdenziali a causa dell’esposizione a sostanze nocive. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto fondamentale: il momento dal quale inizia a decorrere il termine decennale per far valere tale diritto. Contrariamente a un’interpretazione restrittiva, la Suprema Corte ha ribadito che il tempo non inizia a scorrere dalla data di pensionamento, ma da quando il lavoratore acquisisce effettiva consapevolezza del proprio diritto.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato riguardava un pensionato che aveva richiesto all’ente previdenziale il riconoscimento dei benefici contributivi derivanti dalla sua passata esposizione all’amianto durante l’attività lavorativa. La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, aveva rigettato la domanda, sostenendo che il diritto fosse ormai estinto. Secondo i giudici di merito, il termine di prescrizione decennale era iniziato a decorrere dal giorno del pensionamento del lavoratore e, al momento della domanda amministrativa, era già trascorso.

La Decisione della Corte di Cassazione

Il pensionato ha impugnato la decisione della Corte d’Appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando diversi motivi. La Suprema Corte ha accolto le doglianze del lavoratore, cassando la sentenza e rinviando la causa a un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo esame.
Il punto centrale della decisione è la distinzione tra il momento del pensionamento e il momento in cui sorge la consapevolezza dell’esposizione all’amianto e del conseguente diritto alla maggiorazione contributiva. La Corte ha ritenuto errata la decisione dei giudici di merito di ancorare l’inizio della prescrizione alla data del pensionamento, senza alcuna prova che in quel momento il lavoratore fosse a conoscenza della sua condizione e dei suoi diritti.

Le Motivazioni: Il Principio della “Consapevolezza” e la prescrizione rivalutazione amianto

Le motivazioni della Corte si fondano su un principio cardine del nostro ordinamento, sancito dall’articolo 2935 del Codice Civile: la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. La Cassazione ha chiarito che il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto, pur essendo un diritto autonomo, non può essere esercitato finché il titolare non è consapevole degli elementi che lo costituiscono.
Questa consapevolezza può manifestarsi anche in un momento successivo al pensionamento. Di conseguenza, il termine di prescrizione non può iniziare a decorrere prima che il lavoratore abbia acquisito la conoscenza della suddetta esposizione. Inoltre, la Corte ha sottolineato un altro aspetto fondamentale: l’onere della prova. Spetta all’ente previdenziale, che eccepisce la prescrizione, dimostrare il momento esatto in cui il lavoratore ha acquisito tale consapevolezza. Non è sufficiente, quindi, fare riferimento alla mera data di pensionamento come dies a quo per il calcolo della prescrizione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale favorevole ai lavoratori esposti all’amianto. Le implicazioni pratiche sono significative:
1. Tutela Rafforzata: I lavoratori non perdono automaticamente il diritto alla rivalutazione dopo dieci anni dal pensionamento.
2. Centralità della Consapevolezza: Il fattore determinante per l’inizio della prescrizione è la conoscenza effettiva e provata dell’esposizione e del diritto.
3. Inversione dell’Onere della Prova: È l’ente previdenziale che deve provare quando il lavoratore è venuto a conoscenza del suo diritto, non il contrario.
In conclusione, la decisione riafferma che il diritto alla salute e alla giusta tutela previdenziale non può essere compromesso da un’applicazione formalistica delle norme sulla prescrizione rivalutazione amianto, ma deve tenere conto della situazione concreta del lavoratore.

Da quando decorre il termine di prescrizione per la rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto?
Il termine di prescrizione decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza della suddetta esposizione, un momento che può essere successivo alla data del pensionamento.

A chi spetta l’onere di provare il momento in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza dell’esposizione?
L’onere di provare il momento in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza, e da cui quindi decorre la prescrizione, spetta alla parte che fa valere la prescrizione stessa, in questo caso l’ente previdenziale.

Il diritto alla rivalutazione per esposizione ad amianto è un diritto autonomo soggetto a prescrizione?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che si tratta di un diritto autonomo e, come tale, è soggetto al termine di prescrizione decennale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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