LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione indennizzo: quando inizia a decorrere?

Un assicurato, a seguito di ingenti danni per un evento atmosferico, si è visto negare l’indennizzo per intervenuta prescrizione. La Corte di Cassazione ha chiarito che la prescrizione dell’indennizzo assicurativo è sospesa fino alla conclusione della procedura di perizia contrattuale prevista dalla polizza. La comunicazione dell’assicuratore che propone una liquidazione a zero non equivale a un diniego definitivo che fa decorrere il termine.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Prescrizione indennizzo assicurativo: la perizia sospende il termine

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è intervenuta su un tema cruciale per gli assicurati: la decorrenza della prescrizione dell’indennizzo assicurativo. La sentenza chiarisce che, se la polizza prevede una procedura di perizia per la liquidazione del danno, il termine di prescrizione rimane sospeso fino alla sua conclusione. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un proprietario di un complesso edilizio subiva ingenti danni a causa di un violento evento atmosferico. Essendo coperto da una polizza assicurativa, denunciava il sinistro alla propria Compagnia per ottenere l’indennizzo.
La Compagnia, tuttavia, dopo una prima valutazione, invitava l’assicurato a sottoscrivere un atto di liquidazione per un “importo nullo” o, in alternativa, un verbale di ritiro della denuncia. Di fronte al disaccordo, le parti attivavano la procedura di perizia prevista dalle condizioni generali di polizza per la stima e la liquidazione del danno.
Nonostante la procedura peritale si fosse conclusa a favore dell’assicurato, sia il Tribunale che la Corte d’Appello rigettavano la sua domanda di pagamento, ritenendo che il suo diritto si fosse estinto per prescrizione. Secondo i giudici di merito, il termine annuale era decorso dalla data della comunicazione con cui la Compagnia aveva, a loro avviso, negato l’operatività della polizza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’assicurato, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. Il principio affermato è che la previsione di una perizia contrattuale o di un arbitrato irrituale per la liquidazione del danno rende il diritto all’indennizzo inesigibile fino alla conclusione di tale procedura. Di conseguenza, la decorrenza del termine di prescrizione (il cosiddetto dies a quo) è sospesa fino a quel momento.

Prescrizione indennizzo assicurativo: l’analisi delle motivazioni

La Cassazione ha basato la sua decisione su un’attenta interpretazione delle norme sulla prescrizione (artt. 2935 e 2952 c.c.) e sull’interpretazione del contratto (artt. 1362 e 1363 c.c.).
Il principio generale, stabilito dall’art. 2935 c.c., è che la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Nel caso delle assicurazioni contro i danni, se la polizza subordina la liquidazione a una procedura peritale, il diritto all’indennizzo non è concretamente esigibile fino a quando i periti non hanno completato le loro operazioni. Pertanto, il termine di prescrizione non può iniziare a correre.
L’unica eccezione a questa regola si verifica quando l’assicuratore nega in modo esplicito, inequivocabile e definitivo l’operatività della garanzia. In tal caso, sorge immediatamente l’interesse dell’assicurato ad agire in giudizio, e da quel momento decorre la prescrizione.
Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la comunicazione della Compagnia (proposta di liquidazione a zero o ritiro della denuncia) non costituisse un diniego così netto e definitivo. Era, piuttosto, un’espressione ambigua che si inseriva nel percorso procedimentale previsto dal contratto per giungere a una definizione del sinistro. A conferma di ciò, la stessa Compagnia aveva poi partecipato senza riserve alla procedura arbitrale, nominando il proprio perito. Questo comportamento successivo alla stipula del contratto, secondo l’art. 1362 c.c., è un criterio fondamentale per interpretare la volontà delle parti e il significato delle clausole.
I giudici di merito avevano errato nel non considerare il comportamento complessivo della Compagnia, che era incompatibile con la volontà di negare definitivamente la copertura.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

Questa ordinanza offre una tutela fondamentale per gli assicurati. Stabilisce che le clausole che prevedono procedure stragiudiziali per la stima del danno non possono trasformarsi in una trappola che fa scattare la prescrizione. L’assicurato può legittimamente attendere l’esito della perizia prima di avviare un’azione legale, senza temere di perdere il proprio diritto.
Per le compagnie di assicurazione, la sentenza rappresenta un monito: un diniego di indennizzo, per essere efficace ai fini della decorrenza della prescrizione, deve essere formulato in termini chiari, inequivocabili e definitivi. Proposte di liquidazione ambigue o la partecipazione a procedure peritali possono essere interpretate come comportamenti che mantengono sospeso il termine di prescrizione.

Quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per un indennizzo assicurativo se la polizza prevede una perizia?
Il termine di prescrizione è sospeso e inizia a decorrere solo dalla conclusione delle operazioni peritali. Il diritto all’indennizzo, infatti, non è considerato esigibile fino a quando non è stata completata la procedura di stima del danno prevista dal contratto.

Una proposta di liquidazione “a importo nullo” da parte dell’assicurazione fa partire la prescrizione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una simile proposta, così come l’invito a ritirare la denuncia, non costituisce un diniego esplicito e inequivocabile della copertura assicurativa. Pertanto, non è sufficiente a far decorrere il termine di prescrizione, specialmente se la Compagnia poi partecipa alla procedura di arbitrato.

Cosa succede se l’assicuratore nega esplicitamente la copertura?
Se l’assicuratore manifesta in modo esplicito e definitivo la volontà di non riconoscere l’operatività della polizza, la sospensione viene meno. Da quel momento, il diritto dell’assicurato può essere fatto valere in giudizio e, di conseguenza, il termine di prescrizione inizia a decorrere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati