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Prescrizione decennale per contributi di solidarietà

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14593/2025, ha stabilito che il diritto al rimborso dei contributi di solidarietà illegittimamente trattenuti dalle casse previdenziali private si prescrive in dieci anni e non in cinque. La Corte ha accolto il ricorso di un professionista, chiarendo che la richiesta di restituzione non riguarda una prestazione periodica, ma un’azione di indebito arricchimento, soggetta quindi alla prescrizione decennale ordinaria. È stato invece respinto il ricorso della Cassa di previdenza, che mirava a far riconoscere la legittimità del contributo.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione decennale sui contributi di solidarietà: la Cassazione fa chiarezza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per i pensionati iscritti a casse previdenziali private: la restituzione dei cosiddetti ‘contributi di solidarietà’. La pronuncia stabilisce un principio fondamentale sul termine entro cui agire per ottenere il rimborso: si applica la prescrizione decennale e non quella breve di cinque anni. Questa decisione rafforza la tutela dei pensionati contro prelievi ritenuti illegittimi.

I Fatti del Caso

Un professionista in pensione si era visto applicare dalla propria Cassa di previdenza un ‘contributo di solidarietà’, ovvero una trattenuta sulla sua pensione di vecchiaia. Ritenendo tale prelievo illegittimo, aveva agito in giudizio per ottenerne la restituzione. La Corte d’Appello, pur riconoscendo l’illegittimità della trattenuta, aveva condannato la Cassa a restituire solo le somme rientranti nel termine di prescrizione di cinque anni.

Contro questa decisione, sia il pensionato sia la Cassa di previdenza hanno presentato ricorso in Cassazione. Il primo contestava l’applicazione della prescrizione quinquennale, sostenendo il proprio diritto a quella ordinaria decennale. La Cassa, con ricorso incidentale, difendeva invece la legittimità del contributo imposto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha adottato una posizione netta, accogliendo il ricorso del pensionato e rigettando quello della Cassa di previdenza.

In primo luogo, ha ribadito un orientamento ormai consolidato: le casse previdenziali privatizzate non hanno il potere autonomo di istituire contributi di solidarietà sui trattamenti pensionistici già in essere. Un prelievo di questo tipo ha natura di prestazione patrimoniale imposta e, come tale, richiede una base legale (principio della riserva di legge, art. 23 della Costituzione) che non può essere supplita da un regolamento interno dell’ente.

Prescrizione decennale: le motivazioni della scelta

Il punto cruciale della sentenza riguarda la prescrizione decennale. La Corte ha spiegato che la prescrizione breve di cinque anni (art. 2948, n. 4, c.c.) si applica ai ratei di pensione e ad altre prestazioni periodiche che sono liquide ed esigibili. Nel caso in esame, però, l’oggetto della controversia non era il mancato pagamento di un rateo, ma la determinazione stessa dell’importo corretto della pensione, al netto di una trattenuta illegittima.

L’azione del pensionato è stata qualificata come un’azione di restituzione di somme indebitamente pagate. Tale diritto non ha carattere periodico, ma sorge dal momento in cui viene effettuato ogni singolo pagamento non dovuto. Di conseguenza, ad esso si applica l’ordinario termine di prescrizione decennale previsto dall’art. 2946 del codice civile.

Le conclusioni

La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello nella parte relativa alla prescrizione e ha rinviato la causa a un’altra sezione della stessa Corte d’Appello per una nuova decisione. Quest’ultima dovrà attenersi al principio secondo cui il diritto alla restituzione dei contributi di solidarietà illegittimi si prescrive in dieci anni. Questa pronuncia rappresenta una vittoria significativa per i pensionati, ampliando il periodo di tempo a loro disposizione per recuperare somme che non avrebbero mai dovuto essere trattenute.

Perché il contributo di solidarietà imposto dalla Cassa è stato considerato illegittimo?
Perché, secondo la giurisprudenza costante della Corte di Cassazione, le casse previdenziali private non hanno il potere di introdurre autonomamente prelievi di natura patrimoniale sulle pensioni. Tale potere è riservato alla legge dello Stato, in base al principio costituzionale della ‘riserva di legge’ (art. 23 Cost.).

Qual è la differenza tra prescrizione quinquennale e decennale in questo contesto?
La prescrizione quinquennale si applica ai crediti per prestazioni periodiche, come i singoli ratei di pensione. La prescrizione decennale, invece, è il termine ordinario e si applica al diritto di chiedere la restituzione di somme pagate ma non dovute (indebito), come nel caso delle trattenute illegittime che alterano l’importo totale della pensione.

Cosa succede ora nel caso specifico?
La sentenza della Corte d’Appello è stata annullata limitatamente alla parte sulla prescrizione. Il caso torna alla Corte d’Appello di Roma, in diversa composizione, che dovrà ricalcolare le somme da restituire al pensionato applicando il termine di prescrizione di dieci anni, anziché cinque, e decidere sulle spese legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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