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Prescrizione contributi: quando inizia a decorrere?

La Corte di Cassazione chiarisce che la prescrizione dei contributi previdenziali sui premi di produzione decorre dal momento in cui il premio doveva essere corrisposto (principio di competenza) e non da quando viene effettivamente pagato. Annullando la decisione della Corte d’Appello che aveva applicato il principio di cassa, la Suprema Corte afferma che il ritardo nel pagamento non sposta il termine iniziale (dies a quo) per il calcolo della prescrizione contributi.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Contributi: Quando Inizia il Termine?

La questione della prescrizione contributi è cruciale per aziende e lavoratori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sul momento esatto in cui inizia a decorrere il termine per il versamento dei contributi su emolumenti come i premi di produzione. La Corte ha stabilito che ciò che conta è la data in cui il compenso era dovuto, non quella in cui è stato effettivamente pagato, riaffermando la centralità del principio di competenza.

I Fatti del Caso: Un Premio di Produzione Conteso

La vicenda trae origine da una controversia tra un lavoratore e la sua azienda, una società di servizi. Il lavoratore lamentava un danno pensionistico a causa dell’omissione contributiva su un premio di produzione risalente al 2004. L’azienda, a seguito di una pronuncia giudiziale, aveva corrisposto il premio solo nel 2013 e versato i relativi contributi all’Ente Previdenziale nel 2015. L’Ente, tuttavia, rifiutava tali contributi ritenendoli prescritti.

La Decisione della Corte di Appello: Il Principio di Cassa

Inizialmente, la Corte di Appello aveva dato ragione all’azienda. Secondo i giudici di secondo grado, per i premi di produzione l’obbligazione contributiva sorge nel momento in cui il premio viene effettivamente pagato (criterio di cassa). Di conseguenza, il versamento del 2015, relativo a un premio pagato nel 2013, non era da considerarsi prescritto. Questa interpretazione, però, è stata contestata sia dall’Ente Previdenziale che dal lavoratore, portando il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Analisi della Cassazione sulla Prescrizione Contributi

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione d’appello, accogliendo i ricorsi dell’Ente e del lavoratore. Gli Ermellini hanno riaffermato un principio cardine del diritto previdenziale.

Il Principio di Competenza vs. Il Principio di Cassa

Il sistema di prelievo contributivo si fonda sulla nozione di retribuzione “dovuta” e non su quella di fatto “corrisposta”. Questo significa che si applica il cosiddetto criterio di competenza: i contributi devono essere calcolati sulla base della retribuzione che il lavoratore ha diritto a ricevere in un determinato periodo, a prescindere dal fatto che il pagamento avvenga puntualmente o in ritardo. Il tardivo adempimento da parte del datore di lavoro non può spostare in avanti la nascita dell’obbligo contributivo e, di conseguenza, il dies a quo della prescrizione contributi.

La Retribuzione “Dovuta” come Unico Riferimento

Nel caso specifico, il premio di produzione relativo al 2004 doveva essere corrisposto nel maggio 2005. È da quella data, e non dalla data del pagamento effettivo avvenuto anni dopo, che è iniziato a decorrere il termine di prescrizione. La Corte di Cassazione ha specificato che anche le norme che prevedono il versamento di contributi su gratifiche e premi “nel mese di corresponsione” non derogano a questo principio fondamentale, poiché il “mese di corresponsione” va inteso come quello stabilito dalla legge o dal contratto per il pagamento.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si basano sulla necessità di garantire stabilità e certezza al sistema previdenziale. Ancorare l’obbligo contributivo alla retribuzione “dovuta” impedisce che inadempimenti o ritardi del datore di lavoro possano alterare i termini di prescrizione, tutelando sia l’Ente Previdenziale, che deve poter riscuotere i contributi entro tempi certi, sia il lavoratore, la cui posizione previdenziale deve essere costituita correttamente e tempestivamente. La Corte ha ritenuto che la decisione d’appello, basata sul criterio di cassa, fosse un errore di diritto, in contrasto con la consolidata giurisprudenza in materia.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Datori di Lavoro e Lavoratori

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni. Per i datori di lavoro, rafforza l’obbligo di calcolare e versare i contributi previdenziali con riferimento alle scadenze contrattuali o legali di pagamento della retribuzione, anche in caso di contenzioso o ritardo. Per i lavoratori, sottolinea l’importanza di vigilare affinché la propria posizione contributiva venga alimentata correttamente, poiché il diritto dell’Ente Previdenziale a richiedere i contributi si prescrive a partire dalla data in cui la retribuzione era originariamente dovuta. La sentenza è stata quindi cassata con rinvio alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso applicando il corretto principio di competenza.

Quando inizia la prescrizione dei contributi su un premio di produzione?
La prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il premio doveva essere corrisposto secondo le previsioni di legge o di contratto, e non da quando viene effettivamente pagato.

Il pagamento tardivo di una retribuzione sposta in avanti il termine per versare i contributi?
No. La tardiva corresponsione di una parte della retribuzione non produce il differimento dell’obbligo contributivo. Il termine di prescrizione rimane ancorato alla data in cui il compenso era originariamente dovuto.

Quale principio si applica al calcolo dei contributi previdenziali: competenza o cassa?
Si applica il principio di competenza. L’obbligazione contributiva si fonda sulla nozione di retribuzione “dovuta” al lavoratore in un determinato periodo, non sulla retribuzione di fatto “corrisposta”.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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