LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione contributi: la proroga sposta il termine

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di proroga dei termini per il versamento, la prescrizione contributi inizia a decorrere dalla nuova scadenza e non da quella originaria. La controversia riguardava una professionista a cui l’ente previdenziale aveva richiesto dei contributi per l’anno 2008. La Corte d’Appello aveva ritenuto il credito prescritto, calcolando il termine quinquennale dalla scadenza iniziale. La Cassazione ha annullato tale decisione, precisando che il dies a quo (giorno di inizio) per il calcolo della prescrizione deve essere posticipato alla data di scadenza prorogata da un DPCM, rendendo la richiesta dell’ente tempestiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Contributi: la Proroga Sposta la Scadenza, lo Chiarisce la Cassazione

L’ordinanza in esame affronta un tema cruciale per professionisti e lavoratori autonomi: la prescrizione contributi previdenziali, specialmente quando intervengono proroghe ministeriali sui termini di pagamento. La Corte di Cassazione, con una decisione chiara, stabilisce che il termine di prescrizione quinquennale inizia a decorrere non dalla scadenza originaria, ma da quella successiva fissata dal provvedimento di proroga. Questa pronuncia ha importanti implicazioni pratiche, poiché sposta in avanti il momento a partire dal quale l’ente previdenziale può far valere il proprio credito.

I Fatti di Causa: una richiesta di pagamento tardiva?

Il caso ha origine dalla richiesta di pagamento inviata da un ente previdenziale a una libera professionista, iscritta all’Albo degli Architetti, per i contributi dovuti alla Gestione Separata per l’anno 2008. La professionista aveva impugnato la richiesta, ritenendola non dovuta. Inizialmente, il Tribunale le aveva dato ragione, ma per motivi di merito.

Successivamente, la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’obbligo contributivo, aveva accolto la tesi della professionista sotto un altro profilo: la prescrizione del credito. Secondo i giudici di secondo grado, il termine di cinque anni per la riscossione era decorso, calcolandolo dalla data di scadenza originaria dei versamenti. Essi avevano identificato come data di partenza il giugno 2009 e come data di arrivo della richiesta di pagamento il giugno 2014, concludendo che il quinquennio fosse stato superato.

La Questione della Prescrizione dei Contributi e il ricorso in Cassazione

L’ente previdenziale ha impugnato la decisione della Corte d’Appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo la violazione di legge. Il punto centrale del ricorso era l’errata individuazione del dies a quo, ovvero del giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione. L’ente ha evidenziato che un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) aveva prorogato la scadenza per il versamento dei contributi relativi al 2008. Di conseguenza, il calcolo della prescrizione avrebbe dovuto iniziare da questa nuova data posticipata, rendendo la richiesta di pagamento, pervenuta prima della nuova scadenza quinquennale, del tutto tempestiva.

Le Motivazioni della Suprema Corte: il Dies a Quo slitta con la Proroga

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, ritenendo il motivo fondato. I giudici supremi hanno ribadito un principio consolidato della propria giurisprudenza: in materia previdenziale, la prescrizione dei contributi decorre dal momento in cui scadono i termini per il relativo pagamento. Questo significa che, se un provvedimento normativo differisce tali termini, anche la decorrenza della prescrizione slitta in avanti.

Nel caso specifico, un DPCM del giugno 2009 aveva posticipato il termine per i versamenti dell’anno 2008 al 6 luglio 2009. Pertanto, il termine di prescrizione quinquennale non è iniziato a decorrere dal 18 giugno 2009, come erroneamente ritenuto dalla Corte d’Appello, ma dal 6 luglio 2009. Di conseguenza, il periodo di prescrizione si sarebbe completato il 6 luglio 2014. Poiché la richiesta di pagamento era stata ricevuta dalla professionista il 26 giugno 2014, essa era da considerarsi tempestiva e idonea a interrompere la prescrizione.

La Corte ha inoltre precisato che tale proroga si applicava a tutti i contribuenti che esercitavano attività economiche per le quali erano stati elaborati gli studi di settore, indipendentemente dal fatto che in concreto fossero stati assoggettati a tale regime.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Professionisti e Contribuenti

La decisione della Cassazione ha un impatto diretto e significativo per tutti i contribuenti. In primo luogo, chiarisce che qualsiasi proroga ufficiale dei termini di versamento ha l’effetto di posticipare anche l’inizio del periodo di prescrizione. I professionisti e i lavoratori autonomi devono quindi prestare la massima attenzione non solo alle scadenze ordinarie, ma anche a eventuali provvedimenti di differimento, poiché questi estendono il periodo durante il quale l’ente previdenziale può legittimamente richiedere il pagamento dei contributi.

In secondo luogo, la sentenza sottolinea che la prescrizione è una questione di diritto, che il giudice può rilevare e applicare correttamente anche a prescindere dalle specifiche argomentazioni delle parti. In conclusione, la pronuncia cassa la sentenza impugnata e rinvia la causa alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il merito della controversia tenendo conto del principio che il credito contributivo non era prescritto.

Da quando decorre il termine di prescrizione dei contributi previdenziali in caso di proroga dei versamenti?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decorre dalla data di scadenza prorogata stabilita dal provvedimento normativo (es. DPCM), e non dalla scadenza originaria.

Una richiesta di pagamento ricevuta poco prima della scadenza del quinquennio è valida per interrompere la prescrizione contributi?
Sì, una richiesta di pagamento pervenuta al destinatario prima del compimento del termine di prescrizione quinquennale, calcolato a partire dalla scadenza effettiva del versamento (anche se prorogata), è valida e interrompe la decorrenza della prescrizione.

La proroga dei termini di versamento si applica solo a specifici contribuenti?
Nel caso di specie, la Corte ha chiarito che la proroga si applicava a tutti i contribuenti che esercitavano attività economiche per le quali erano stati elaborati gli studi di settore, a prescindere dal fatto che fossero stati concretamente assoggettati a tale regime fiscale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati