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Prescrizione contributi: il termine decorre dalla scadenza

Un professionista si opponeva a una richiesta di contributi previdenziali per l’anno 2008, ritenendola prescritta. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione di merito, stabilendo che la prescrizione dei contributi previdenziali decorre dalla data di scadenza effettiva del pagamento, comprese eventuali proroghe legali. Di conseguenza, la richiesta dell’ente previdenziale è stata considerata tempestiva.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Contributi Previdenziali: la Scadenza di Pagamento è il Momento Decisivo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è tornata a pronunciarsi su un tema di grande interesse per professionisti e lavoratori autonomi: la prescrizione dei contributi previdenziali. La decisione chiarisce un principio fondamentale: il termine di prescrizione quinquennale inizia a decorrere non da una data astratta, ma dalla scadenza effettiva fissata per il versamento, anche qualora tale termine sia stato prorogato da un provvedimento normativo. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di monitorare attentamente le scadenze legali per evitare sgradite sorprese.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’opposizione di un libero professionista a una richiesta di pagamento emessa dall’ente previdenziale per contributi dovuti alla Gestione Separata per gli anni 2007 e 2008. In primo grado, il Tribunale aveva dato ragione al professionista, ritenendo l’obbligo contributivo insussistente.

Successivamente, la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata, aveva comunque respinto la pretesa dell’ente, dichiarando il credito per i contributi richiesti ormai estinto per prescrizione. Secondo i giudici di secondo grado, il tempo a disposizione dell’ente per agire era scaduto.

Contro questa sentenza, l’ente previdenziale ha proposto ricorso in Cassazione, contestando l’errata applicazione delle norme sulla prescrizione, in particolare per quanto riguarda l’annualità 2008.

La Decisione della Cassazione e la Decorrenza della Prescrizione Contributi Previdenziali

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’ente, ribaltando la decisione della Corte d’Appello. Il nodo centrale della questione era l’individuazione del dies a quo, ovvero del giorno a partire dal quale far decorrere il termine di prescrizione quinquennale.

L’ente ricorrente ha sostenuto che, per i contributi relativi al 2008, la scadenza per il versamento era stata posticipata al 6 luglio 2009 da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Di conseguenza, la richiesta di pagamento, notificata al professionista il 29 giugno 2014, era da considerarsi tempestiva, in quanto inviata prima della scadenza del quinquennio.

Le Motivazioni

La Cassazione ha ritenuto fondata questa argomentazione, richiamando la propria giurisprudenza consolidata. I giudici hanno affermato che, in materia previdenziale, la prescrizione dei contributi dovuti alla Gestione Separata decorre dal momento in cui scadono i termini per il relativo pagamento.

Di conseguenza, assume rilievo qualsiasi provvedimento normativo che disponga un differimento di tali termini. Nel caso specifico, il DPCM del 4 giugno 2009 aveva prorogato la scadenza dei versamenti per l’anno 2008. Tale proroga non era limitata a specifiche categorie, ma si applicava a tutti i contribuenti che esercitavano attività economiche per le quali erano stati elaborati gli studi di settore.

Pertanto, il dies a quo per la prescrizione dei contributi del 2008 non era la scadenza originaria, ma quella prorogata al 6 luglio 2009. Calcolando i cinque anni da questa data, il termine di prescrizione sarebbe scaduto il 6 luglio 2014. Essendo la richiesta di pagamento pervenuta al professionista il 29 giugno 2014, essa risultava pienamente valida e il credito non era prescritto.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante chiarimento pratico. La decorrenza della prescrizione dei contributi previdenziali è strettamente legata alla data di scadenza del pagamento. I professionisti e i lavoratori autonomi devono quindi prestare la massima attenzione non solo alle scadenze ordinarie, ma anche a eventuali proroghe disposte per legge. Tali differimenti, infatti, spostano in avanti non solo il termine per pagare, ma anche il momento a partire dal quale l’ente previdenziale può legittimamente richiedere le somme dovute. La decisione rafforza il principio di certezza del diritto, ancorando la prescrizione a un dato oggettivo e normativamente definito.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per i contributi previdenziali?
Secondo la sentenza, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui scade il termine per il pagamento dei contributi.

Una proroga della scadenza di pagamento influisce sulla prescrizione?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che qualsiasi differimento del termine di pagamento, previsto da un atto normativo come un DPCM, sposta in avanti anche il giorno da cui inizia a calcolarsi il periodo di prescrizione.

Nel caso specifico, perché la richiesta di pagamento per i contributi del 2008 è stata ritenuta valida?
La richiesta è stata ritenuta valida perché la scadenza per il versamento dei contributi del 2008 era stata prorogata al 6 luglio 2009. La notifica di pagamento, avvenuta il 29 giugno 2014, è quindi intervenuta prima della scadenza del termine di prescrizione di cinque anni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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