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Prescrizione contributi Gestione Separata e dies a quo

In un caso riguardante la prescrizione contributi Gestione Separata di un professionista, la Cassazione ha annullato la decisione di merito. La Corte ha stabilito che il termine di prescrizione (dies a quo) non decorre dalla scadenza originaria, ma da quella prorogata da un D.P.C.M., rendendo tempestiva la richiesta dell’ente previdenziale.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione contributi Gestione Separata e dies a quo

La corretta individuazione del termine di decorrenza è fondamentale nel calcolo della prescrizione contributi Gestione Separata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale: eventuali proroghe normative dei termini di versamento spostano in avanti anche il ‘dies a quo’, ovvero il giorno da cui parte il conteggio dei cinque anni per la prescrizione. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Un’avvocatessa si era opposta a un avviso di addebito emesso dall’ente nazionale di previdenza sociale per contributi dovuti alla Gestione Separata relativi all’anno 2009.
Inizialmente, il Tribunale le aveva dato ragione, annullando la richiesta dell’ente. Successivamente, la Corte d’Appello, pur riconoscendo l’esistenza dell’obbligo contributivo, aveva comunque respinto l’appello dell’ente, dichiarando i contributi prescritti. Secondo i giudici di secondo grado, il termine di prescrizione quinquennale era iniziato a decorrere il 16 giugno 2010 (data di scadenza originaria per il versamento) e, poiché l’atto di messa in mora era stato notificato solo il 30 giugno 2015, il diritto dell’ente si era ormai estinto.

Contro questa sentenza, l’ente previdenziale ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione sulla Prescrizione dei Contributi Gestione Separata

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, cassando la sentenza della Corte d’Appello e rinviando la causa a quest’ultima per un nuovo esame. La Suprema Corte ha stabilito che i giudici di merito avevano commesso un errore nell’identificare la data di partenza del termine di prescrizione.

Le Motivazioni: Il Ruolo del Dies a Quo e delle Proroghe Normative

Il cuore della decisione risiede nella corretta interpretazione del concetto di ‘dies a quo’. La Cassazione ha sottolineato che, sebbene la prescrizione inizi a decorrere dal momento in cui scade il termine per il pagamento, è necessario tenere conto di eventuali differimenti di tale termine previsti da fonti normative.

Nel caso specifico, un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) del 10 giugno 2010 aveva prorogato la scadenza per il versamento dei contributi relativi al 2009 al 6 luglio 2010. Di conseguenza, il termine di prescrizione quinquennale non era iniziato il 16 giugno 2010, come erroneamente ritenuto dalla Corte d’Appello, bensì il 6 luglio 2010. Calcolando correttamente, la notifica dell’atto di messa in mora, avvenuta il 30 giugno 2015, risultava tempestiva, in quanto intervenuta prima della scadenza del termine (6 luglio 2015).

Un ulteriore punto di diritto chiarito dalla Corte riguarda i suoi poteri di indagine. Anche se il ricorso dell’ente si concentrava sulla sospensione della prescrizione per presunto occultamento doloso del debito da parte della professionista, la Cassazione ha affermato il proprio potere di verificare d’ufficio la corretta individuazione del ‘dies a quo’. Questo perché l’esatta determinazione del momento iniziale è un aspetto logicamente preliminare rispetto a qualsiasi questione di sospensione o interruzione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per professionisti, lavoratori autonomi e per l’ente previdenziale stesso. Ai fini del calcolo della prescrizione contributi Gestione Separata, non è sufficiente guardare alla scadenza ordinaria, ma è indispensabile verificare l’esistenza di eventuali provvedimenti di proroga, che hanno piena efficacia normativa e posticipano la decorrenza del termine prescrittivo. Per i contribuenti, ciò significa una maggiore attenzione ai calendari fiscali e contributivi, poiché il tempo a disposizione dell’ente per accertare e richiedere i versamenti omessi potrebbe essere più lungo del previsto. Per l’ente, si tratta di una conferma della possibilità di agire entro i termini effettivi, tenendo conto delle modifiche legislative e regolamentari.

Da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione per i contributi della Gestione Separata?
Il termine di prescrizione quinquennale inizia a decorrere dal momento in cui scade il termine per il relativo pagamento.

Le proroghe dei termini di pagamento concesse per legge influiscono sul calcolo della prescrizione?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, eventuali provvedimenti normativi che differiscono i termini di versamento, come un D.P.C.M., spostano in avanti anche il ‘dies a quo’, ovvero il giorno da cui inizia a decorrere la prescrizione.

Può la Corte di Cassazione esaminare la data di inizio della prescrizione anche se il ricorso riguarda un altro aspetto, come la sospensione?
Sì. La Corte ha affermato che l’impugnazione relativa a un profilo della prescrizione (come la sospensione) mantiene l’intera questione sotto esame. Pertanto, la Corte può e deve valutare d’ufficio la corretta individuazione del termine iniziale (‘dies a quo’), in quanto aspetto logicamente preliminare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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