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Prescrizione carta docente: il dies a quo decisivo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17494/2025, si è pronunciata sulla prescrizione carta docente. Ha stabilito che il termine di cinque anni per rivendicare il bonus decorre dal primo giorno utile per esercitare il diritto (data di presa di servizio, se successiva all’apertura della piattaforma), non dall’ultimo. Di conseguenza, ha dichiarato prescritto il diritto di alcuni docenti per l’annualità 2017/2018, poiché la loro diffida era stata inviata dopo la scadenza del quinquennio.

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Pubblicato il 31 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Carta Docente: La Cassazione Fissa il Momento Esatto da Cui Decorre

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla prescrizione carta docente, un tema di grande interesse per tutto il personale precario della scuola. La Suprema Corte ha stabilito con precisione il dies a quo, ovvero il giorno da cui inizia a decorrere il termine di cinque anni per richiedere il bonus di 500 euro. Questa decisione ribalta l’orientamento di alcuni giudici di merito e definisce un principio cruciale per la tutela dei diritti dei lavoratori.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso di tre docenti con contratti a tempo determinato che avevano agito in giudizio per ottenere il riconoscimento del loro diritto a usufruire della ‘Carta Elettronica’ per l’aggiornamento e la formazione, per diverse annualità scolastiche. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato loro ragione, respingendo l’eccezione di prescrizione sollevata dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2017/2018.

Secondo i giudici di merito, il termine per richiedere il bonus poteva essere esercitato entro una finestra temporale (dal 1° settembre al 30 ottobre di ogni anno). Di conseguenza, avevano ritenuto che la prescrizione iniziasse a decorrere solo dalla fine di tale periodo, ovvero dal 30 ottobre. Poiché i docenti avevano inviato una diffida il 18 ottobre 2022, la loro richiesta era stata considerata tempestiva. Il Ministero, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La questione giuridica: la decorrenza della prescrizione carta docente

Il nodo centrale della controversia era l’interpretazione dell’articolo 2935 del Codice Civile, il quale stabilisce che ‘La prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere esercitato’. La Corte d’Appello aveva fatto decorrere il termine dall’ultimo giorno utile, mentre il Ministero sosteneva che dovesse decorrere dal primo. La Cassazione è stata quindi chiamata a decidere quale fosse il corretto dies a quo per il diritto al bonus docenti.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Ministero, ribaltando la decisione dei giudici di merito. I giudici di legittimità hanno chiarito che, in base al principio sancito dall’art. 2935 c.c., la prescrizione inizia a decorrere dal primo giorno in cui il titolare è messo in condizione di esercitare il proprio diritto, e non dall’ultimo.

Nel caso specifico della Carta Docente per l’anno 2017/2018, la piattaforma online per la registrazione dei beneficiari era accessibile dal 1° settembre 2017. Tuttavia, la Corte ha ulteriormente precisato che, qualora la presa di servizio del docente avvenga in una data successiva, è da quel momento che il diritto sorge e può essere concretamente esercitato. Per i tre docenti coinvolti, le prese di servizio erano avvenute rispettivamente l’8, il 21 e il 28 settembre 2017. Di conseguenza, i termini quinquennali di prescrizione scadevano nelle stesse date del 2022.

Poiché l’atto interruttivo della prescrizione, ovvero la diffida, era stato inviato solo il 18 ottobre 2022, esso risultava tardivo. A quella data, il diritto dei docenti per l’annualità 2017/2018 si era già estinto per prescrizione. La Corte ha inoltre specificato che eventuali difficoltà pratiche di accesso alla piattaforma non costituiscono un impedimento giuridico idoneo a sospendere il decorso della prescrizione.

Le conclusioni

La decisione della Cassazione stabilisce un principio di diritto chiaro e rigoroso: il diritto alla Carta Docente si prescrive in cinque anni, che decorrono dal momento in cui il docente può effettivamente richiederla. Questo momento coincide con la data di presa di servizio, se successiva alla data di apertura annuale della piattaforma web. L’ordinanza serve da monito per i docenti precari, sottolineando l’importanza di agire tempestivamente per la tutela dei propri diritti, inviando una formale richiesta di adempimento ben prima della scadenza del quinquennio calcolato dalla data di inizio del servizio per ciascun anno scolastico.

Da quale giorno inizia a decorrere la prescrizione per il diritto alla Carta Docente?
La prescrizione quinquennale inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere esercitato. Questo coincide con la data di effettiva presa di servizio del docente, qualora sia successiva alla data di apertura della piattaforma online per la registrazione.

L’invio di una diffida interrompe sempre la prescrizione?
Sì, una diffida formale interrompe la prescrizione, ma solo se viene inviata prima che il termine di prescrizione sia interamente trascorso. Se inviata dopo la scadenza, come nel caso di specie per l’a.s. 2017/2018, non ha alcun effetto.

La Corte di Cassazione ha negato il diritto alla Carta Docente per tutti gli anni richiesti dai docenti?
No. La Corte ha dichiarato prescritto il diritto limitatamente all’anno scolastico 2017/2018. La sentenza ha lasciato ferma la decisione dei giudici di merito per i restanti anni scolastici, per i quali il diritto dei docenti è stato confermato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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