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Prescrizione Amianto: quando decorre il termine?

Un lavoratore esposto all’amianto ha richiesto un aumento dei contributi previdenziali. La questione centrale del caso riguardava l’inizio del termine di prescrizione decennale. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito che la decorrenza della prescrizione amianto non coincide automaticamente con la data del pensionamento. Il termine inizia a decorrere solo dal momento in cui il lavoratore acquisisce una concreta e provata consapevolezza della propria esposizione e dei diritti che ne derivano. La Corte ha cassato la sentenza d’appello che aveva presunto tale consapevolezza, rinviando la causa per un nuovo esame che accerti in fatto il momento esatto di tale presa di coscienza.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Amianto: La Cassazione Vincola l’Inizio del Termine alla Consapevolezza del Lavoratore

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, affronta un tema di cruciale importanza nella tutela dei lavoratori esposti a sostanze nocive: la prescrizione amianto. La Suprema Corte ha chiarito che il termine decennale per richiedere i benefici previdenziali non decorre automaticamente dalla data di pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce una reale e provabile consapevolezza della sua esposizione e dei diritti correlati. Questa decisione rafforza la protezione dei lavoratori, spesso ignari per anni delle conseguenze legali della loro condizione.

I Fatti di Causa

Un lavoratore, dopo aver prestato servizio dal 1964 al 1978 in un ambiente con esposizione ad amianto, andava in pensione nel 1992. Anni dopo, nel 2015, presentava una domanda all’Ente Previdenziale per ottenere il riconoscimento dell’aumento figurativo dei contributi, come previsto dalla legge per tale esposizione.
Il Tribunale di primo grado accoglieva la sua domanda, ritenendo il diritto non prescritto. Secondo il giudice, non vi era prova che il lavoratore fosse a conoscenza della sua esposizione al momento del pensionamento, e quindi il termine di prescrizione non poteva essere iniziato a decorrere da quella data.

La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava la decisione. Accogliendo il ricorso dell’Ente Previdenziale, i giudici di secondo grado sostenevano che il diritto si fosse prescritto. Essi ritenevano che il termine decennale dovesse decorrere al più tardi dalla data del pensionamento, momento in cui il diritto poteva essere esercitato. Il lavoratore, di conseguenza, proponeva ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Decorrenza della Prescrizione Amianto

La Suprema Corte ha accolto i motivi di ricorso del lavoratore relativi alla violazione delle norme sulla prescrizione. I giudici di legittimità hanno ribadito un principio fondamentale sancito dall’art. 2935 del Codice Civile: la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
Nel caso dei benefici per esposizione ad amianto, questo momento non coincide con l’esposizione stessa o con il pensionamento, ma con la presa di coscienza da parte del lavoratore della situazione di fatto e delle sue implicazioni giuridiche. La Corte ha specificato che il diritto alla rivalutazione contributiva è un diritto autonomo rispetto a quello della pensione e, pur essendo soggetto a prescrizione decennale, la sua decorrenza è legata a un presupposto soggettivo: la consapevolezza.

Le Motivazioni

La Cassazione ha chiarito che la consapevolezza dell’esposizione non può essere presunta in via astratta o desunta aprioristicamente dal solo fatto del pensionamento. Stabilire il ‘dies a quo’, ovvero il giorno di inizio della prescrizione, è un accertamento di fatto che compete al giudice di merito. Questo accertamento non può essere arbitrario, ma deve basarsi su elementi concreti presenti agli atti di causa.

La Corte ha sottolineato che una domanda amministrativa per la certificazione dell’esposizione, come quella presentata all’Istituto assicurativo contro gli infortuni, costituisce un ‘indizio univoco’ di tale consapevolezza. Pertanto, il giudice di rinvio dovrà verificare quando, sulla base degli atti, tale consapevolezza possa ragionevolmente ritenersi acquisita dal lavoratore. La sentenza d’appello è stata cassata proprio perché aveva legato l’inizio della prescrizione a un evento (il pensionamento) senza indagare sulla reale conoscenza del lavoratore in quel momento.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale a forte tutela del lavoratore. Affermare che la prescrizione amianto decorre solo dalla consapevolezza effettiva impedisce che il diritto a un beneficio previdenziale venga perso a causa di una incolpevole ignoranza. La decisione impone ai giudici di merito un’analisi più approfondita e concreta, che vada oltre le semplici presunzioni, per individuare il momento esatto in cui il lavoratore è stato messo in condizione di poter far valere i propri diritti. Si tratta di un principio di giustizia sostanziale che bilancia le esigenze di certezza del diritto con la necessità di proteggere la parte più debole del rapporto previdenziale.

Il diritto alla maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto è soggetto a prescrizione?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che il diritto alla rivalutazione contributiva è un diritto autonomo rispetto a quello alla pensione ed è soggetto al termine di prescrizione ordinaria decennale.

Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per i benefici legati all’amianto?
Il termine di prescrizione decorre non dalla data dell’esposizione o del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la concreta consapevolezza di essere stato esposto all’amianto e dei diritti che ne conseguono.

Il momento del pensionamento è sufficiente per far partire la prescrizione?
No, secondo la Corte il pensionamento di per sé non è un elemento sufficiente per far decorrere la prescrizione. È necessario un accertamento di fatto da parte del giudice per stabilire quando il lavoratore abbia effettivamente acquisito la consapevolezza necessaria per esercitare il proprio diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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