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Premio speciale unitario: la Cassazione chiarisce i criteri

Una cooperativa di facchinaggio ha contestato la richiesta di INAIL di calcolare i premi assicurativi sulla base della retribuzione effettiva anziché secondo il regime del premio speciale unitario. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la normativa speciale (art. 42 T.U. 1124/1965) non è stata abrogata dalla successiva legge generale (d.lgs. 423/2001), in applicazione del principio lex specialis derogat legi generali. Pertanto, il calcolo deve continuare a basarsi sul sistema speciale e non su un criterio ibrido.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Premio Speciale Unitario: La Cassazione Conferma la Norma Speciale

Con la sentenza n. 23394 del 2024, la Corte di Cassazione è intervenuta su una questione cruciale per molte cooperative operanti in settori con retribuzioni variabili: il calcolo del premio speciale unitario dovuto all’INAIL. La pronuncia chiarisce il rapporto tra norme generali e speciali in materia contributiva, offrendo un importante principio di diritto a tutela delle imprese soggette a regimi specifici. Il caso vedeva contrapposte una cooperativa di facchinaggio e l’istituto assicuratore, in una disputa sul corretto metodo di calcolo dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

I Fatti del Caso: La Controversia sul Calcolo dei Premi INAIL

Una cooperativa di facchini si era vista richiedere dall’INAIL un’integrazione dei premi assicurativi versati per gli anni dal 2007 al 2011, per una somma di oltre 148.000 euro. Secondo l’istituto, a partire dal 2007, il calcolo dei premi non doveva più basarsi sul sistema forfettario del premio speciale unitario, previsto dall’art. 42 del T.U. 1124/1965, ma sulla retribuzione effettivamente corrisposta ai soci lavoratori, in applicazione del D.Lgs. 423/2001.

La cooperativa, che aveva sempre applicato il regime speciale, si opponeva a tale interpretazione, sostenendo che la nuova normativa non avesse abrogato quella speciale, creata appositamente per le categorie di lavoratori con redditi precari e di difficile accertamento. La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, aveva dato ragione all’INAIL, ritenendo che la nuova disciplina sulla retribuzione imponibile avesse modificato anche le modalità di calcolo del premio speciale.

L’Errore della Corte Territoriale: un Sistema Ibrido Inammissibile

La Corte di Cassazione ha censurato la decisione dei giudici di merito, definendola un’errata “ibridazione” di due sistemi di calcolo distinti e alternativi. Il sistema ordinario, disciplinato dall’art. 41 del T.U., si basa sulla retribuzione effettiva o convenzionale. Il sistema del premio speciale unitario, previsto dall’art. 42, è invece un regime derogatorio, concepito per quelle lavorazioni in cui “esistano, in dipendenza della loro natura o della modalità di svolgimento o di altre circostanze, difficoltà per la determinazione del premio di assicurazione” con il metodo ordinario.

L’errore della Corte d’Appello è stato quello di applicare un elemento del sistema ordinario (la retribuzione imponibile del D.Lgs. 423/2001) al calcolo del premio speciale, snaturandone la funzione e la struttura.

Le Motivazioni della Cassazione sul Premio Speciale Unitario

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su un principio cardine dell’ordinamento giuridico: lex posterior generalis non derogat priori speciali. Una legge successiva di carattere generale, come il D.Lgs. 423/2001, non abroga una legge precedente che disciplina una materia specifica, come l’art. 42 del T.U. sugli infortuni.

I giudici hanno chiarito che l’innovazione normativa del 2001, che ha ancorato la base imponibile per i contributi alla retribuzione effettiva, ha inciso sul sistema di calcolo ordinario (art. 41), ma non ha toccato il presupposto del sistema speciale (art. 42), ovvero la difficoltà di determinare tale retribuzione. Finché permangono tali difficoltà, il regime speciale resta in vigore.

La Corte ha ribadito che la disciplina del premio speciale unitario è contenuta in una norma (l’art. 42) che demanda la sua attuazione a decreti ministeriali. Di conseguenza, solo un apposito decreto ministeriale, adottato su delibera dell’istituto assicuratore, potrebbe modificarne le modalità di calcolo, e non una legge generale che non menziona esplicitamente tale regime.

Conclusioni: Le Implicazioni della Sentenza

La sentenza rappresenta un punto fermo per tutte le cooperative e le imprese che operano sotto il regime del premio speciale. Le conclusioni della Corte offrono importanti garanzie:

1. Certezza del Diritto: Viene confermato che i regimi speciali non possono essere tacitamente abrogati o modificati da normative generali successive, a meno che non vi sia un’incompatibilità esplicita o una chiara volontà del legislatore.
2. Tutela delle Specificità Settoriali: La decisione riconosce e tutela la ratio dei premi speciali, nati per rispondere alle esigenze di settori lavorativi caratterizzati da precarietà e variabilità dei redditi, dove un calcolo basato sulla retribuzione effettiva sarebbe complesso e oneroso.
3. Limiti all’Interpretazione Estensiva: L’INAIL non può applicare in via interpretativa un sistema di calcolo ibrido, mescolando elementi di regimi diversi. Il premio speciale unitario resta un sistema autonomo e compiuto, modificabile solo attraverso le procedure previste dalla sua norma istitutiva.

In definitiva, la Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello, che dovrà attenersi al principio secondo cui il premio dovuto dalla cooperativa deve essere calcolato esclusivamente secondo le regole del regime speciale previsto dall’art. 42 del T.U. 1124/1965.

Una legge generale successiva può modificare il sistema di calcolo del premio speciale unitario?
No. Secondo la Corte di Cassazione, in base al principio lex posterior generalis non derogat priori speciali, una legge successiva di carattere generale non abroga né modifica una normativa speciale precedente, a meno che non lo preveda espressamente. Il premio speciale unitario può essere modificato solo da un apposito decreto ministeriale.

Per quale motivo esiste un premio speciale unitario per alcune categorie di lavoratori come i facchini?
Esiste per quelle lavorazioni in cui, a causa della loro natura o modalità di svolgimento (es. redditi variabili e precari), risulta difficile determinare il premio assicurativo basandosi sulla retribuzione effettiva. Il sistema speciale prevede quindi un calcolo forfettario per semplificare l’obbligo contributivo.

Il calcolo del premio assicurativo INAIL per le cooperative di facchini deve basarsi sulla retribuzione effettiva dei soci?
No. La sentenza stabilisce che il calcolo deve continuare a seguire le regole del premio speciale unitario (art. 42 T.U. 1124/1965), che si basa su importi fissi, e non sulla retribuzione effettiva prevista dal regime ordinario (art. 41 T.U.) come modificato dal D.Lgs. 423/2001.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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