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Premio speciale INAIL: la regola speciale prevale

Una cooperativa di facchini ha contestato la richiesta dell’INAIL di calcolare i premi assicurativi sulla base delle retribuzioni effettive, anziché secondo il sistema forfettario del ‘premio speciale INAIL’ storicamente applicato. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla cooperativa, affermando che la normativa speciale che istituisce questo premio non viene superata da leggi generali successive in materia di retribuzione imponibile. La Corte ha chiarito che il sistema speciale può essere modificato solo da un apposito decreto ministeriale, confermando il principio ‘lex specialis derogat legi generali’.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Premio Speciale INAIL per Cooperative: La Cassazione Conferma la Prevalenza della Norma Speciale

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 32569/2024, ha fornito un chiarimento fondamentale sul calcolo del premio speciale INAIL per le cooperative di facchinaggio. La decisione riafferma un principio cardine del nostro ordinamento: la legge speciale prevale su quella generale. Questo intervento risolve un contenzioso tra una società cooperativa e l’Istituto assicuratore, definendo i confini applicativi delle diverse normative contributive.

I Fatti del Contenzioso

Una società cooperativa, operante nel settore del facchinaggio, si è vista richiedere dall’INAIL un’integrazione dei premi assicurativi per gli anni dal 2007 al 2011. Storicamente, la cooperativa aveva sempre versato i contributi secondo il regime del ‘premio speciale unitario’, come previsto dall’art. 42 del T.U. 1124/1965. Questo sistema prevede un calcolo forfettario, basato sul numero di soci lavoratori e su quote fisse predeterminate, aggiornate periodicamente.

L’INAIL, tuttavia, sosteneva che, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 423/2001, la base di calcolo dovesse essere la retribuzione effettivamente corrisposta ai soci lavoratori. La cooperativa, per evitare sanzioni e mantenere la regolarità contributiva (DURC), aveva pagato quanto richiesto, ma aveva contestualmente avviato un’azione legale per ottenere la restituzione delle somme versate in eccesso.

Mentre i giudici di merito avevano dato ragione all’INAIL, la cooperativa ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e il calcolo del premio speciale INAIL

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della cooperativa, cassando la sentenza d’appello. Il cuore della decisione risiede nella corretta interpretazione del rapporto tra la normativa generale sui contributi e quella speciale che disciplina il premio per determinate categorie.

La Corte ha stabilito che la disciplina del premio speciale unitario (art. 42 T.U. 1124/1965) costituisce una lex specialis, creata appositamente per settori in cui la determinazione della base imponibile effettiva risulta complessa. Questa norma, pertanto, non è stata implicitamente abrogata o modificata dal D.Lgs. 423/2001, che ha introdotto principi generali sulla retribuzione imponibile.

Il Principio “Lex Specialis Derogat Generali”

Il fondamento giuridico della decisione è il brocardo latino lex posterior generalis non derogat priori speciali. Questo principio stabilisce che una legge successiva di carattere generale non prevale su una legge precedente che regola una materia specifica. Per modificare o abrogare la disciplina speciale del premio speciale INAIL, sarebbe stata necessaria una norma di pari grado e specificità, o un apposito decreto ministeriale come previsto dallo stesso art. 42.

Le Motivazioni della Sentenza

La Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando che i due sistemi normativi operano su piani diversi. L’art. 41 del T.U. 1124/1965 disciplina il premio ordinario, calcolato sulla base delle retribuzioni. L’art. 42, invece, introduce un sistema alternativo e speciale per lavorazioni particolari. L’innovazione normativa del 2001 ha inciso sul sistema ordinario (art. 41), ma non ha toccato quello speciale (art. 42), il cui presupposto (la difficoltà di determinazione del premio) è rimasto invariato.

I giudici hanno chiarito che l’errore della Corte d’Appello è stato quello di “ibridare” i due regimi, applicando un elemento del sistema ordinario (la retribuzione imponibile) a quello speciale. Questa operazione è stata ritenuta giuridicamente scorretta, in quanto i due sistemi sono autonomi e non possono essere fusi arbitrariamente. La disciplina del premio speciale, pertanto, rimane in vigore nella sua forma originale, modificabile solo attraverso i canali previsti dalla stessa legge speciale.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un punto fermo per tutte le cooperative e le imprese soggette al regime del premio speciale unitario. Viene confermato che questo sistema di calcolo forfettario è pienamente legittimo e non può essere alterato dall’applicazione di normative generali successive. Le imprese che si trovano in situazioni analoghe possono ora fare affidamento su questo autorevole precedente per difendere la corretta applicazione del regime contributivo speciale. La decisione ribadisce l’importanza della specialità normativa e della certezza del diritto nei rapporti tra imprese ed enti previdenziali.

Una nuova legge generale sui contributi può modificare il sistema del premio speciale INAIL?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una legge generale successiva non abroga implicitamente una legge speciale precedente. Il sistema del premio speciale unitario, essendo una lex specialis, continua ad applicarsi finché non viene modificato da un apposito atto normativo, come un decreto ministeriale.

Perché esiste un premio speciale INAIL calcolato in modo forfettario?
Esiste per quelle categorie lavorative, come i facchini in cooperativa, dove la determinazione della retribuzione effettiva presenta difficoltà a causa della natura o delle modalità di svolgimento del lavoro. Il sistema forfettario garantisce una più facile e certa riscossione dei contributi, tutelando al contempo i lavoratori.

Quale errore ha commesso la Corte d’Appello secondo la Cassazione?
L’errore è stato quello di “ibridare” le due discipline, applicando il criterio della retribuzione imponibile (proprio della normativa generale) al calcolo del premio speciale. La Cassazione ha stabilito che i due sistemi sono distinti, autonomi e non possono essere fusi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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