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Pensione vecchiaia anticipata: sì al differimento

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24304/2024, ha stabilito che il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico, noto come ‘finestra mobile’, si applica anche alla pensione vecchiaia anticipata per i lavoratori con invalidità superiore all’80%. La Corte ha riformato la decisione di merito che escludeva tale categoria, basandosi sull’ampia formulazione della norma che include tutti i soggetti che maturano il diritto all’accesso alla pensione, anche in ‘altri casi’ rispetto a quelli standard.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Pensione Vecchiaia Anticipata: Il Differimento si Applica anche agli Invalidi

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione relativa alla decorrenza della pensione vecchiaia anticipata per i lavoratori con un’invalidità non inferiore all’80%. La decisione chiarisce che il meccanismo di differimento, comunemente noto come ‘finestra mobile’, introdotto dall’art. 12 del d.l. n. 78/2010, trova applicazione anche per questa specifica categoria di pensionati, ribaltando l’orientamento dei giudici di merito.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla richiesta di un lavoratore, a cui era stata riconosciuta un’invalidità superiore all’80%, di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata prevista dall’art. 1, comma 8, del D.Lgs. 503/1992. Sia in primo grado che in appello, i giudici avevano dato ragione al lavoratore, condannando l’Ente Previdenziale a corrispondere la prestazione senza applicare il differimento di un anno della sua decorrenza. Secondo le corti territoriali, tale meccanismo non era applicabile a questa forma di pensionamento. L’Ente Previdenziale, ritenendo errata tale interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica sul Differimento della Pensione

Il nucleo della controversia riguardava l’interpretazione dell’art. 12 del d.l. n. 78/2010. La norma ha introdotto un meccanismo di slittamento (differimento) della decorrenza delle pensioni per coloro che maturano i requisiti a partire dal 2011. La domanda era: questo differimento si applica solo alle pensioni di vecchiaia ordinarie o si estende anche a forme speciali come la pensione vecchiaia anticipata per invalidi?

I giudici di merito avevano optato per un’interpretazione restrittiva, escludendo gli invalidi dall’applicazione della norma. L’Ente Previdenziale, al contrario, sosteneva una violazione di legge, argomentando che la norma avesse una portata generale.

La Decisione della Corte sulla pensione vecchiaia anticipata

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Ente Previdenziale, affermando un principio di diritto chiaro: il regime dei differimenti previsto dall’art. 12 si applica anche agli invalidi in misura non inferiore all’ottanta per cento che accedono alla pensione vecchiaia anticipata. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello è stata cassata e la causa è stata rinviata allo stesso giudice, in diversa composizione, per una nuova decisione che tenga conto di tale principio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su un’attenta analisi del tenore letterale della norma. I giudici hanno evidenziato come il legislatore abbia volutamente utilizzato una formulazione ampia per definire l’ambito di applicazione del differimento. La legge, infatti, non si limita a menzionare i soggetti che maturano il diritto a sessantacinque anni (uomini) e a sessanta anni (donne), ma include espressamente anche tutti coloro che ‘negli altri casi’ maturano il diritto all’accesso al pensionamento di vecchiaia ‘alle età previste dagli specifici ordinamenti’.

Questa espressione, secondo la Cassazione, è inequivocabile e comprende necessariamente anche la fattispecie della pensione anticipata per invalidità, che rappresenta appunto uno di quegli ‘altri casi’ previsti da un ordinamento specifico. Pertanto, escludere questa categoria di lavoratori dall’applicazione del differimento costituirebbe una violazione della chiara volontà del legislatore.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso sull’interpretazione delle norme in materia pensionistica. Le implicazioni pratiche sono significative: i lavoratori con un’invalidità pari o superiore all’80% che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata devono tenere conto che la decorrenza effettiva del loro trattamento subirà lo slittamento temporale previsto dalla legge. La decisione riafferma il principio secondo cui le norme che introducono misure di contenimento della spesa pubblica, come le ‘finestre mobili’, devono essere interpretate secondo il loro tenore letterale e la loro portata generale, salvo espresse eccezioni che, in questo caso, non erano previste.

Il differimento della decorrenza della pensione si applica anche alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidi?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il regime dei differimenti della decorrenza della pensione si applica anche alla pensione di vecchiaia anticipata prevista per i lavoratori con un’invalidità non inferiore all’ottanta per cento.

Qual è la motivazione principale della Corte per estendere il differimento?
La motivazione si basa sul chiaro tenore testuale della norma (art. 12, d.l. n. 78/2010), che individua in modo ampio l’ambito di applicazione dello slittamento, includendo non solo le pensioni standard ma anche tutti i soggetti che ‘negli altri casi’ maturano il diritto all’accesso al pensionamento di vecchiaia.

Cosa succede alla causa dopo la decisione della Cassazione?
La sentenza della Corte d’Appello è stata annullata (‘cassata’) e la causa è stata rinviata alla stessa Corte d’Appello, ma in diversa composizione. Questa dovrà decidere nuovamente la questione, attenendosi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione, e provvedere anche sulle spese del giudizio di cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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