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Pensione vecchiaia anticipata: il differimento si applica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24298/2024, ha stabilito che il differimento di un anno per l’accesso alla pensione si applica anche alla pensione vecchiaia anticipata per invalidi con una percentuale superiore all’80%. L’Ente previdenziale aveva impugnato la decisione della Corte d’Appello che escludeva tale differimento. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, affermando che il testo della legge del 2010 ha una portata ampia e include tutti i casi di accesso al pensionamento, senza eccezioni per gli invalidi. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova decisione conforme a questo principio.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Pensione Vecchiaia Anticipata: Il Differimento si Applica anche agli Invalidi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza nel diritto previdenziale, chiarendo l’applicazione del meccanismo di differimento alla pensione vecchiaia anticipata per i lavoratori invalidi. Con la decisione in esame, i giudici supremi hanno stabilito che anche i soggetti con un’invalidità superiore all’80% sono soggetti allo slittamento di un anno nell’accesso al trattamento pensionistico, uniformando così la disciplina.

I Fatti del Contenzioso

Il caso nasce dalla richiesta di un lavoratore, a cui era stata riconosciuta un’invalidità civile in misura superiore all’80%, di ottenere la pensione di vecchiaia anticipata prevista dall’art. 1, comma 8, del d.lgs. 503/1992. Sia in primo grado che in appello, i giudici di merito avevano accolto la sua domanda, condannando l’ente previdenziale a corrispondere la pensione senza applicare il differimento di un anno introdotto dall’art. 12 del d.l. 78/2010. Secondo i giudici di merito, tale meccanismo, noto come “finestra mobile”, non doveva applicarsi a questa specifica categoria di pensionati.

Contro la sentenza della Corte d’Appello, l’ente previdenziale ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo la violazione e la falsa applicazione della norma sul differimento, ritenendola applicabile a tutte le forme di pensionamento di vecchiaia.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla pensione vecchiaia anticipata

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, ribaltando le decisioni dei gradi inferiori. Ha affermato che il regime dei differimenti previsto dalla legge del 2010 si applica anche alla pensione vecchiaia anticipata per gli invalidi in misura non inferiore all’ottanta per cento. Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata cassata e la causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione che dovrà attenersi a questo principio di diritto.

Le Motivazioni: L’Interpretazione Estensiva della Norma

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione letterale e sistematica dell’art. 12 del d.l. 78/2010. La Corte ha sottolineato che il “chiaro tenore testuale della norma” non lascia spazio a dubbi. Il legislatore ha inteso individuare un ambito soggettivo di applicazione molto ampio per lo slittamento di un anno dell’accesso alla pensione. La norma non si limita a menzionare i soggetti che maturano il diritto alla pensione al raggiungimento dei 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, ma si estende esplicitamente anche a “tutti i soggetti che ‘negli altri casi’ maturano il diritto all’accesso al pensionamento di vecchiaia ‘alle età previste dagli specifici ordinamenti'”.

Secondo la Cassazione, questa formulazione onnicomprensiva dimostra la volontà del legislatore di includere tutte le forme di pensionamento di vecchiaia, comprese quelle speciali come la pensione vecchiaia anticipata per invalidità. L’obiettivo era quello di applicare in modo generalizzato le nuove tempistiche di accesso alla pensione, senza creare eccezioni non esplicitamente previste.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale già espresso in precedenti pronunce. L’implicazione pratica è chiara: i lavoratori che accedono alla pensione di vecchiaia anticipata in ragione di una grave invalidità devono mettere in conto un periodo di attesa di un anno tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza effettiva del trattamento pensionistico. Questa decisione fornisce un criterio interpretativo uniforme per l’ente previdenziale e per i cittadini, eliminando l’incertezza giuridica che aveva caratterizzato la questione nei tribunali di merito. Per i futuri richiedenti, è quindi fondamentale considerare questo differimento nella pianificazione del proprio percorso pensionistico.

Il differimento di un anno per l’accesso alla pensione si applica anche alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidi con oltre l’80% di invalidità?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il regime dei differimenti previsto dall’art. 12 del d.l. n. 78/2010 si applica anche a questa specifica categoria di pensionati.

Qual è la principale ragione giuridica dietro questa decisione?
La ragione risiede nel “chiaro tenore testuale della norma”, che individua in modo ampio l’ambito soggettivo di applicazione, estendendolo non solo ai pensionati che raggiungono i requisiti di età standard, ma anche a tutti i soggetti che “negli altri casi” maturano il diritto all’accesso alla pensione in base a specifici ordinamenti.

Cosa succede alla causa dopo la decisione della Cassazione?
La sentenza della Corte d’appello è stata cassata e la causa è stata rinviata alla stessa Corte, in diversa composizione, che dovrà decidere nuovamente la questione attenendosi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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