LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Patto di Prova: licenziamento e onere della prova

Una lavoratrice ha citato in giudizio l’azienda per differenze retributive e per l’illegittimità del licenziamento avvenuto durante il patto di prova. Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda per il pagamento delle somme dovute, ma ha respinto l’impugnazione del licenziamento, ritenendolo un valido recesso durante il patto di prova. La sentenza chiarisce l’onere della prova a carico del datore di lavoro per i pagamenti e la non retroattività delle nuove norme sulla durata del patto di prova.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Patto di Prova: Legittimo il Licenziamento Anche Senza Motivazione? Il Caso Analizzato dal Tribunale di Milano

Il patto di prova rappresenta una fase delicata e fondamentale all’inizio di ogni rapporto di lavoro. Ma cosa succede se il datore di lavoro decide di interrompere il rapporto proprio durante questo periodo? Una recente sentenza del Tribunale di Milano offre importanti chiarimenti sulla legittimità del licenziamento durante la prova e sull’onere della prova per le retribuzioni non pagate. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso

Una lavoratrice, assunta con un contratto a tempo determinato di un anno che prevedeva un patto di prova di tre mesi, ha impugnato il licenziamento ricevuto dopo circa due mesi e mezzo dall’inizio del rapporto. La comunicazione di recesso menzionava un generico ‘motivo oggettivo’. La dipendente ha contestato la legittimità del licenziamento, chiedendo un risarcimento del danno, e ha inoltre rivendicato il pagamento di differenze retributive non corrisposte per un totale di circa 867 euro.

Dal canto suo, l’azienda datrice di lavoro ha sostenuto la piena legittimità del recesso, inquadrandolo come avvenuto in costanza di periodo di prova, e ha contestato le pretese economiche. Inoltre, ha avanzato una richiesta di condanna della lavoratrice per lite temeraria, accusandola di aver agito in giudizio con malafede.

La Decisione del Tribunale sul Patto di Prova

Il Giudice del Lavoro ha accolto solo parzialmente il ricorso della lavoratrice. Da un lato, ha condannato l’azienda al pagamento delle differenze retributive richieste, pari a 867,13 euro. Dall’altro, ha respinto completamente la domanda relativa all’illegittimità del licenziamento, confermando la validità del recesso datoriale.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione del Tribunale si fonda su due principi giuridici distinti, applicati alle diverse domande della lavoratrice.

L’Onere della Prova per le Retribuzioni

Per quanto riguarda la richiesta di pagamento, il giudice ha applicato il principio consolidato sull’onere della prova. In materia di obbligazioni, spetta al creditore (la lavoratrice) dimostrare l’esistenza del suo diritto (il rapporto di lavoro), mentre spetta al debitore (il datore di lavoro) provare di aver adempiuto correttamente, ovvero di aver pagato l’intera retribuzione dovuta. Nel caso di specie, l’azienda non ha fornito una prova sufficiente di aver saldato integralmente quanto spettante alla dipendente. La contestazione generica dei calcoli non è stata ritenuta sufficiente, portando alla condanna.

La Legittimità del Licenziamento durante il Patto di Prova

La questione centrale riguardava la natura del licenziamento. Sebbene la comunicazione facesse riferimento a un ‘motivo oggettivo’, il giudice ha riqualificato l’atto come un recesso ad nutum durante il periodo di prova. Il recesso durante il patto di prova è caratterizzato da una ampia libertà per entrambe le parti, che possono interrompere il rapporto senza obbligo di motivazione. Il fatto che il licenziamento sia avvenuto entro il termine di tre mesi previsto dal contratto è stato decisivo.

La lavoratrice aveva sostenuto che la durata del patto di prova fosse sproporzionata e contraria alla legge (art. 7 d.lgs. 104/2002). Il Tribunale, tuttavia, ha chiarito che una nuova legge, che introduce parametri più stringenti sulla durata della prova (L. 203/2024), non poteva essere applicata retroattivamente a un contratto stipulato prima della sua entrata in vigore. La previsione contrattuale di tre mesi di prova per un contratto annuale non è stata ritenuta manifestamente sproporzionata, rendendo il recesso legittimo.

Infine, la richiesta di condanna per lite temeraria avanzata dall’azienda è stata respinta, poiché l’accoglimento parziale del ricorso della lavoratrice (per le somme non pagate) escludeva la malafede o la colpa grave nel promuovere la causa.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce due concetti fondamentali nel diritto del lavoro:
1. Onere della Prova: Il datore di lavoro deve sempre essere in grado di documentare e provare in modo specifico di aver pagato tutte le spettanze ai propri dipendenti. Contestazioni generiche non bastano a superare le richieste del lavoratore.
2. Libertà di Recesso nel Patto di Prova: Durante il periodo di prova, salvo che non sia diversamente stabilito, il datore di lavoro può licenziare il lavoratore senza dover fornire una specifica giustificazione. La valutazione sulla proporzionalità della durata del patto di prova deve essere fatta sulla base delle leggi vigenti al momento della stipula del contratto.

Quando è legittimo un licenziamento durante il patto di prova?
Secondo la sentenza, il licenziamento durante il patto di prova è legittimo e non richiede una specifica motivazione, purché avvenga entro il periodo di tempo stabilito nel contratto. Il giudice può riqualificare come recesso in prova un licenziamento anche se formalmente motivato in altro modo (es. ‘motivo oggettivo’).

Chi deve provare il pagamento delle retribuzioni in una causa di lavoro?
L’onere di provare l’avvenuto e corretto pagamento di tutte le retribuzioni spetta al datore di lavoro. Al lavoratore è sufficiente allegare l’esistenza del rapporto di lavoro e il mancato pagamento. Una contestazione generica dei conteggi da parte del datore non è sufficiente a liberarlo da tale onere.

Una nuova legge sui limiti di durata del patto di prova si applica ai contratti già firmati?
No. La sentenza chiarisce che una nuova legge che introduce limiti più stringenti sulla durata del patto di prova non può essere applicata retroattivamente ai contratti stipulati prima della sua entrata in vigore. Vale il principio secondo cui la valutazione di legittimità si basa sulla normativa vigente al momento della stipula del contratto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati