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Patrocinio a spese dello Stato: pagamento all’Erario

Una parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato ha ottenuto la correzione di un decreto della Cassazione che ordinava erroneamente alla controparte di pagare le spese legali direttamente a lei. La Corte, riconoscendo l’errore materiale, ha stabilito che, in conformità con la legge, il pagamento deve essere eseguito a favore dello Stato (Erario).

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Patrocinio a spese dello Stato: a chi vanno pagate le spese legali?

L’istituto del patrocinio a spese dello Stato rappresenta un pilastro fondamentale del nostro ordinamento, garantendo a tutti il diritto alla difesa. Ma cosa succede quando la parte ammessa a questo beneficio vince la causa? A chi deve pagare le spese la parte soccombente? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale, correggendo un errore materiale e ribadendo un principio fondamentale: il pagamento va eseguito a favore dello Stato.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce da un procedimento in Cassazione dichiarato estinto. Nel decreto di estinzione, la Corte aveva condannato la parte ricorrente al pagamento delle spese processuali direttamente a favore della parte controricorrente. Tuttavia, quest’ultima era stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato.

Accortasi dell’errore, la controricorrente ha presentato un’istanza per la correzione del decreto, chiedendo che venisse specificato che il pagamento delle spese dovesse essere eseguito a favore dello Stato, come previsto dalla legge.

La richiesta di correzione dell’errore materiale

La richiesta si basava su una norma specifica, l’art. 133 del d.P.R. n. 115 del 2002 (Testo Unico sulle spese di giustizia). Questa disposizione stabilisce chiaramente che il provvedimento di condanna alle spese a carico della parte soccombente non ammessa al beneficio deve disporre il pagamento a favore dello Stato, e non della parte vincitrice ammessa al patrocinio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso per la correzione, riconoscendo la fondatezza della richiesta. I giudici hanno ammesso che, per una mera svista, nel precedente decreto era stata disposta la liquidazione delle spese direttamente in favore della parte controricorrente, anziché a favore dell’Erario.

Di conseguenza, la Corte ha ordinato la correzione del dispositivo del decreto di estinzione, aggiungendo la dicitura: “con pagamento in favore dell’Erario, essendo stata la controricorrente ammessa al patrocinio a spese dello Stato”.

Le motivazioni

La Corte ha ribadito un principio consolidato, già affermato in precedenti pronunce. L’art. 133 del Testo Unico sulle spese di giustizia è inequivocabile: quando la parte vincitrice è ammessa al patrocinio a spese dello Stato, la parte soccombente deve rimborsare le spese non al vincitore, ma allo Stato, che ha anticipato i costi della difesa. I giudici hanno sottolineato come questa norma sia coerente con l’intero impianto del Testo Unico, che prevede una disposizione analoga anche nel processo penale per la parte civile ammessa al beneficio.

Trattandosi di un provvedimento accessorio alla liquidazione delle spese, l’errore era correggibile secondo la procedura prevista per gli errori materiali, anche d’ufficio. La decisione, pertanto, non modifica la sostanza del giudizio ma si limita a ripristinare la corretta applicazione della legge.

Conclusioni

Questa ordinanza è un importante promemoria sul funzionamento del patrocinio a spese dello Stato. La decisione chiarisce che il pagamento delle spese legali da parte del soccombente deve sempre essere indirizzato allo Stato (Erario) quando la parte vittoriosa beneficia del gratuito patrocinio. Questo meccanismo assicura che lo Stato recuperi le somme anticipate per garantire il diritto di difesa, mantenendo l’integrità e la sostenibilità dell’istituto. Per le parti e i loro difensori, è fondamentale prestare attenzione a questo dettaglio nei dispositivi delle sentenze per evitare errori e la necessità di procedure di correzione.

Se una parte vince una causa ed è ammessa al patrocinio a spese dello Stato, chi deve pagare le spese legali?
La parte che ha perso la causa (soccombente) deve pagare le spese legali direttamente allo Stato (Erario) e non alla parte vincitrice.

Cosa succede se un giudice ordina erroneamente il pagamento delle spese direttamente alla parte con patrocinio a spese dello Stato?
Si tratta di un errore materiale che può essere corretto. La parte interessata può presentare un’istanza di correzione, come avvenuto nel caso di specie, affinché il provvedimento venga modificato e allineato alla normativa vigente.

La regola del pagamento allo Stato si applica solo nei processi civili?
No. La Corte ha evidenziato che la norma è coerente con l’intero sistema, citando l’art. 110 dello stesso Testo Unico, che prevede una regola identica anche nel caso in cui una parte civile ammessa al patrocinio si costituisca in un processo penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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