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Opera fotografica: quando lo scatto è un’opera d’arte?

Un fotografo ha citato in giudizio un’emittente televisiva nazionale per l’utilizzo non autorizzato di una sua fotografia ritraente due noti magistrati, sostenendo che si trattasse di un’opera fotografica protetta dal diritto d’autore. Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno respinto la richiesta, classificando l’immagine come ‘semplice fotografia’ priva del necessario apporto creativo. La Corte di Cassazione ha confermato questa linea, stabilendo che l’eccezionalità del soggetto ritratto non è sufficiente a garantire la tutela autorale. Il fattore decisivo è l’impronta creativa e personale del fotografo, ritenuta assente nel caso specifico.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Opera Fotografica: Quando uno Scatto Diventa un’Opera d’Arte? La Decisione della Cassazione

Nel mondo della fotografia, la linea di confine tra una semplice documentazione della realtà e un’autentica espressione artistica è spesso sottile ma giuridicamente cruciale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i principi per distinguere una opera fotografica, pienamente tutelata dal diritto d’autore, da una ‘semplice fotografia’, che gode di una protezione inferiore. Il caso riguardava l’utilizzo di una celebre foto ritraente due magistrati simbolo della lotta alla mafia.

I Fatti del Caso: una Foto Storica e la Richiesta di Tutela

Un fotografo professionista aveva citato in giudizio una nota emittente televisiva nazionale per aver utilizzato, nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione e su canali web, una sua fotografia scattata nel 1992 durante un convegno. L’immagine, di indubbio valore storico, ritraeva due famosi magistrati. Il fotografo sosteneva che lo scatto costituisse un’opera fotografica ai sensi della legge sul diritto d’autore (L. n. 633/1941) e chiedeva quindi il risarcimento dei danni per l’utilizzo non autorizzato.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano rigettato la sua domanda, ritenendo che la foto non possedesse i caratteri di creatività necessari per essere qualificata come opera dell’ingegno, ma rientrasse piuttosto nella categoria delle ‘semplici fotografie’.

La Distinzione Chiave: Opera Fotografica e Semplice Fotografia

La legge italiana sul diritto d’autore distingue due livelli di protezione per le fotografie:

1. Opere Fotografiche (Art. 2, n. 7, L.d.A.): Sono incluse tra le opere dell’ingegno e godono della piena tutela del diritto d’autore. Per rientrare in questa categoria, la foto deve avere un carattere creativo, ovvero deve riflettere la personalità e la visione dell’autore.
2. Semplici Fotografie (Art. 87 ss., L.d.A.): Sono immagini di persone o aspetti della vita reale ottenute con un processo fotografico. Godono di diritti connessi, di durata e portata inferiori, come il diritto a un equo compenso in caso di utilizzo.

La Corte d’Appello aveva concluso che la foto in questione fosse una ‘semplice fotografia’, in quanto mera documentazione di un evento, seppur di grande importanza.

Il Cuore della Controversia: la Creatività come Requisito per l’Opera Fotografica

Il ricorrente, nel suo ricorso in Cassazione, ha lamentato che i giudici di merito avessero applicato un concetto errato di creatività, confondendolo con il valore artistico. La Corte Suprema ha colto l’occasione per chiarire nuovamente questo punto fondamentale. La creatività che conferisce protezione a un’opera fotografica non è sinonimo di valore artistico o bellezza estetica. Consiste, piuttosto, nell’impronta personale dell’autore, che si manifesta attraverso scelte tecniche ed espressive come:

* L’inquadratura e la prospettiva;
* La gestione della luce e delle ombre;
* La scelta del momento esatto dello scatto;
* La composizione dell’immagine e la disposizione del soggetto;
* Eventuali interventi in post-produzione.

In sostanza, l’opera è creativa quando è possibile riconoscere una ‘forma particolare’ che la distingue da una mera e passiva riproduzione della realtà.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. Secondo gli Ermellini, i giudici di merito hanno correttamente applicato i principi giuridici, concludendo che nella fotografia in esame non era ‘percepibile l’impronta creativa personale del suo autore’.

La decisione si basa sui seguenti punti:

* Assenza di apporto creativo: La motivazione della sentenza impugnata non si fondava sull’assenza di valore artistico, ma sull’assenza di un concreto apporto creativo. La foto documentava un evento senza elementi che la distinguessero da altre possibili riproduzioni che avrebbero potuto essere realizzate nello stesso contesto.
* Irrilevanza dell’eccezionalità del soggetto: La peculiarità della foto non derivava dal suo carattere creativo, ma dall’ ‘eccezionalità del soggetto’, ovvero i due magistrati. Tuttavia, la notorietà o l’importanza dei soggetti ritratti non può, da sola, elevare una fotografia al rango di opera dell’ingegno.
* Mancanza di singolarità nella forma: La Corte ha ritenuto che l’immagine non presentasse una ‘singolarità della forma’ richiesta per il riconoscimento della creatività, mancando di quelle caratteristiche specifiche che la potessero distinguere da altre possibili riproduzioni fotografiche dell’evento.

Le Conclusioni: Implicazioni per Fotografi e Utilizzatori

Questa ordinanza ribadisce un principio consolidato: per ottenere la piena tutela del diritto d’autore, una fotografia deve essere più di una semplice, seppur tecnicamente perfetta, documentazione della realtà. Deve trasmettere la visione personale e le scelte creative del fotografo. L’importanza storica o emotiva del soggetto è un elemento distinto e non sufficiente a conferire tutela autorale. Per i fotografi, ciò significa che per proteggere i propri lavori come opere dell’ingegno è fondamentale che emerga chiaramente il loro tocco personale. Per chi utilizza le immagini, è un monito a valutare attentamente la natura della fotografia prima di un suo eventuale utilizzo, per non incorrere in violazioni dei diritti dell’autore o dei diritti connessi.

Quando una fotografia è considerata un’opera fotografica protetta dal diritto d’autore?
Una fotografia è considerata un’opera fotografica protetta quando rappresenta una scelta creativa del fotografo e possiede un contenuto espressivo con tratti individuali marcati, riflettendo la visione personale dell’autore. Non è sufficiente il valore artistico o l’eccezionalità del soggetto.

Qual è la differenza tra ‘opera fotografica’ e ‘semplice fotografia’ secondo la Corte?
La differenza risiede nella capacità creativa dell’autore. Un’opera fotografica ha un’impronta personale, frutto di scelte su soggetto, realizzazione e rielaborazione. Una ‘semplice fotografia’, invece, si limita a riprodurre fedelmente la realtà esterna senza un significativo apporto creativo personale, anche se di alta qualità tecnica.

L’importanza storica o l’eccezionalità del soggetto ritratto sono sufficienti a qualificare una foto come opera creativa?
No. La Corte ha stabilito che l’eccezionalità del soggetto (in questo caso, due magistrati simbolo della lotta alla mafia) non è di per sé sufficiente a conferire carattere creativo alla fotografia. La creatività deve essere percepibile nell’impronta personale dell’autore e nella singolarità della forma, non nel valore intrinseco del contenuto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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