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Obbligo contributivo geometri: basta l’attività saltuaria

Un geometra, pur essendo iscritto all’albo, era stato esonerato dal pagamento dei contributi previdenziali dalla Corte d’Appello poiché la sua attività professionale non era continuativa. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, stabilendo che l’obbligo contributivo geometri verso la propria cassa di previdenza sussiste anche se l’attività professionale è svolta in modo solo occasionale o sporadico. La Corte ha confermato la legittimità dello statuto della cassa previdenziale che impone un contributo minimo a tutti gli iscritti, a prescindere dalla continuità dell’esercizio e dalla produzione di reddito.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Obbligo Contributivo Geometri: Per la Cassazione Basta l’Attività Saltuaria

L’obbligo contributivo geometri nei confronti della propria Cassa di previdenza è un tema di grande rilevanza per i professionisti del settore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale: per far scattare l’obbligo di versare il contributo minimo, non è necessaria un’attività professionale continuativa, ma è sufficiente che questa sia svolta anche in modo puramente occasionale. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale che rafforza l’autonomia regolamentare delle Casse professionali privatizzate.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’opposizione di un geometra a una cartella di pagamento emessa dalla Cassa di Previdenza e Assistenza dei Geometri (CIPAG). L’ente previdenziale richiedeva il versamento dei contributi minimi per il periodo 2009-2012, a seguito dell’iscrizione d’ufficio del professionista.

Il geometra sosteneva di non aver esercitato la professione in modo continuativo in quegli anni, pur essendo iscritto all’albo. La sua attività si era limitata a due soli atti riconducibili alla professione, mentre era titolare di un’impresa edile e consigliere di amministrazione di una società. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello di Milano avevano accolto la sua tesi, annullando la pretesa contributiva. Secondo i giudici di merito, l’assenza del requisito della continuità escludeva l’obbligo di iscrizione e, di conseguenza, di contribuzione.

La Decisione della Corte e l’obbligo contributivo geometri

La Cassa di Previdenza ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando un’errata interpretazione delle norme che regolano la previdenza di categoria. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, cassando la decisione dei giudici milanesi e rinviando la causa ad altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo esame.

Il principio di diritto affermato è netto: l’obbligo contributivo geometri per il versamento del contributo minimo sussiste per tutti gli iscritti all’albo che esercitano l’attività professionale, anche se in forma saltuaria od occasionale. La Corte ha così confermato la legittimità dello Statuto della Cassa, che impone tale obbligo a prescindere dalla continuità e dall’effettiva produzione di reddito.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha basato la propria decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale, ribadendo i seguenti punti chiave:

1. Autonomia Regolamentare delle Casse Privatizzate: Le casse di previdenza professionali privatizzate, come quella dei geometri, godono di un’ampia autonomia gestionale e regolamentare, conferita dal D.Lgs. 509/1994. Questo potere consente loro di stabilire i presupposti per l’obbligo contributivo, anche in modo diverso da quanto previsto da leggi generali precedenti, come la L. n. 773/82 che richiedeva la continuità.

2. Sufficienza dell’Attività Occasionale: Lo Statuto della Cassa può legittimamente prevedere che l’obbligo di iscrizione e di versamento del contributo minimo sorga per il solo fatto di essere iscritti all’albo e di svolgere, anche sporadicamente, atti tipici della professione. Il requisito della “continuità” viene quindi superato dalla normativa interna dell’ente.

3. Irrilevanza del Reddito e di Altre Forme Previdenziali: Ai fini del versamento del contributo minimo, è irrilevante che l’attività non abbia prodotto reddito o che il professionista sia iscritto a un’altra forma di previdenza obbligatoria (ad esempio, come lavoratore dipendente o artigiano).

La Corte ha quindi censurato la sentenza d’appello per non aver considerato che anche solo due atti professionali in un arco temporale di quattro anni sono sufficienti a configurare un esercizio occasionale della professione, attivando così l’obbligo contributivo. Inoltre, i giudici di merito avrebbero dovuto verificare se anche le cariche societarie e l’attività imprenditoriale del geometra comportassero lo svolgimento, seppur saltuario, di prestazioni riconducibili alla sua professione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di grande impatto per tutti i liberi professionisti iscritti ad albi e casse privatizzate. L’iscrizione all’albo professionale, unita allo svolgimento anche minimo di attività riconducibili alla professione, determina l’insorgenza dell’obbligo contributivo geometri per il versamento dei contributi minimi. I professionisti che intendono evitare tale obbligo non possono più fare leva sulla mancanza di continuità, ma devono dimostrare l’assenza totale e assoluta di esercizio dell’attività professionale. La decisione rafforza in modo significativo la posizione delle casse previdenziali, garantendo loro una base contributiva stabile e certa.

Un geometra iscritto all’albo è tenuto a versare i contributi alla Cassa di previdenza anche se lavora solo occasionalmente?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo di versare il contributo minimo sussiste anche se l’attività professionale viene svolta in modo sporadico o saltuario. La continuità non è un requisito necessario se lo statuto della Cassa non la prevede.

Lo statuto di una cassa di previdenza professionale può stabilire regole diverse da quelle previste dalla legge generale?
Sì. La Corte ha confermato che le casse di previdenza privatizzate godono di autonomia regolamentare. Possono quindi legittimamente stabilire, attraverso il proprio statuto, i presupposti per l’obbligo contributivo, anche derogando a normative generali precedenti.

Essere iscritti a un’altra gestione previdenziale (come l’INPS) esonera dal pagamento dei contributi alla cassa dei geometri?
No. L’ordinanza chiarisce che l’iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria è irrilevante ai fini dell’obbligo di versare il contributo minimo alla propria cassa professionale, qualora si svolga, anche in minima parte, l’attività per cui si è iscritti all’albo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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