Notifica Irreperibili: La Cassazione Sottolinea l’Importanza del Giusto Processo
Nel corso di un procedimento giudiziario, la comunicazione formale degli atti alle parti è un pilastro fondamentale. Ma cosa accade se una delle parti diventa irreperibile? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sull’importanza della procedura di notifica irreperibili per la salvaguardia del diritto di difesa. Il caso in esame dimostra come il sistema giudiziario debba garantire l’integrità del contraddittorio anche di fronte a ostacoli procedurali complessi.
I Fatti di Causa
La vicenda trae origine da un ricorso pendente dinanzi alla Corte di Cassazione. Un evento imprevisto, il decesso del legale del ricorrente, ha imposto alla Corte di rinviare la trattazione del caso. Lo scopo del rinvio era nobile e necessario: consentire alla parte, rimasta senza difensore, di nominarne uno nuovo. Questo passaggio è cruciale per garantire il diritto di difesa, un principio inviolabile del nostro ordinamento.
Tuttavia, è sorto un secondo problema: la notifica di tale ordinanza di rinvio al ricorrente non è andata a buon fine. Gli atti processuali riportavano unicamente un “verbale di vane ricerche” presso l’ultimo domicilio conosciuto della parte. In sostanza, il ricorrente era diventato irreperibile, rendendo impossibile la comunicazione diretta. La situazione era ulteriormente complicata da un preesistente conflitto di interessi tra la parte e il suo defunto avvocato, il quale aveva sporto denuncia per una presunta falsificazione della firma sulla procura.
La Decisione della Corte di Cassazione
Di fronte all’impossibilità di notificare l’ordinanza, la Corte non ha potuto procedere oltre. Ha emesso una nuova ordinanza, di natura interlocutoria, con la quale ha stabilito che la notifica dovesse essere rinnovata. Questa volta, però, ha specificato la procedura da seguire: quella prevista dall’articolo 143 del Codice di Procedura Civile, specificamente concepita per la notifica irreperibili. Di conseguenza, la causa è stata nuovamente rinviata a nuovo ruolo, in attesa che la procedura di notifica si perfezionasse correttamente.
Le Motivazioni: la Tutela del Diritto di Difesa e la corretta Notifica Irreperibili
La motivazione alla base della decisione della Suprema Corte è cristallina: la tutela del diritto di difesa e l’integrità del contraddittorio sono principi che non possono essere sacrificati sull’altare della celerità processuale. Il decesso del difensore è un evento che incide direttamente sulla capacità della parte di difendersi adeguatamente. La Corte, pertanto, ha il dovere di assicurarsi che la parte sia messa nelle condizioni di esercitare i propri diritti, inclusa la nomina di un nuovo legale.
Quando la notifica tradizionale fallisce perché il destinatario non viene trovato, la legge non permette al processo di arenarsi né di procedere ignorando i diritti della parte assente. L’articolo 143 c.p.c. delinea un percorso formale che, pur non garantendo la conoscenza fisica dell’atto da parte del destinatario, ne presume la conoscenza legale, permettendo così al processo di proseguire nel rispetto delle garanzie procedurali. Ordinare il rinnovo della notifica secondo questa specifica modalità è stato l’unico modo per bilanciare l’esigenza di portare avanti il giudizio con la necessità di proteggere i diritti fondamentali del ricorrente.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura civile: la correttezza formale non è un mero cavillo, ma lo strumento attraverso cui si realizza la giustizia sostanziale. Per gli operatori del diritto, è un monito a seguire scrupolosamente le procedure di notifica, specialmente nei casi di notifica irreperibili. Per i cittadini, è la conferma che il sistema prevede meccanismi di protezione per garantire che nessuno venga giudicato senza aver avuto una piena e corretta possibilità di difendersi, anche quando le circostanze rendono difficile la comunicazione. La decisione sottolinea che il giusto processo richiede pazienza e rigore, elementi indispensabili per una giustizia equa.
Cosa succede se una parte in un processo civile diventa irreperibile?
Se i tentativi di notifica di un atto giudiziario falliscono e viene redatto un verbale di “vane ricerche”, il processo non si arresta. La Corte ordina il rinnovo della notifica utilizzando la procedura speciale prevista dall’art. 143 c.p.c. per le persone irreperibili, al fine di garantire la validità legale della comunicazione e la prosecuzione del giudizio.
Perché il decesso del difensore è un evento rilevante per il processo?
Il decesso del difensore incide negativamente sull’esercizio del diritto di difesa della parte. Il tribunale deve quindi garantire alla parte la possibilità di nominare un nuovo avvocato per assicurare l’integrità del contraddittorio, un principio cardine del giusto processo.
Qual è la funzione di un’ordinanza interlocutoria come questa?
Un’ordinanza interlocutoria non decide il merito della controversia, ma risolve una questione procedurale che si presenta durante il processo. In questo caso, l’ordinanza ha lo scopo di risolvere il problema della notifica fallita, assicurando che il processo possa continuare nel pieno rispetto delle regole e dei diritti delle parti.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 27072 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2 Num. 27072 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 18/10/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 30986/2019 R.G. proposto da:
COGNOME NOME, domiciliato ex lege in ROMA, INDIRIZZO presso la CANCELLERIA della CORTE di CASSAZIONE, rappresentato e difeso dall’AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
– ricorrente –
contro
COGNOME NOME, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, INDIRIZZO, INDIRIZZO, presso lo studio dell’AVV_NOTAIO NOME AVV_NOTAIO che la rappresenta e difende unitamente all’AVV_NOTAIO COGNOME NOME COGNOME;
– controricorrente –
nonché contro
COGNOME NOMENOME COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOMENOME COGNOME NOME, COGNOME NOME
avverso la sentenza della CORTE D’APPELLO di MILANO n. 3750/2018 depositata il 01/08/2018.
Udita la relazione svolta nell’udienza del 26/09/2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
Sentiti il Procuratore Generale in persona del cons. NOME COGNOME e il difensore di COGNOME NOME AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
RITENUTO CHE
con ordinanza n.9713 del 2024 questa Corte ha rinviato la trattazione del ricorso a seguito del decesso dell’AVV_NOTAIO con comunicazione alla parte personalmente dell’ordinanza di differimento, al fine di garantire a quest’ultima la possibilità di nominare un nuovo difensore, atteso che tale evento incide negativamente sull’esercizio del diritto di difesa e sull’integrità del contraddittorio, la cui inviolabilità, secondo i principi del giusto processo, va garantita anche nel giudizio di legittimità in termini non dissimili da quanto accade nelle fasi di merito (Sez. 3, Ordinanza interlocutoria n. 11300 del 28/04/2023, Rv. 667406 – 01). In tale occasione si è anche evidenziata la necessità di rinviare il ricorso alla pubblica udienza per la peculiarità della fattispecie visto l’evidente conflitto di interesse che si è determinato tra la parte e l’AVV_NOTAIO COGNOME che ha sporto denuncia per la falsificazione della sua firma in calce alla procura o per il suo utilizzo illegittimo contro la sua volontà.
RILEVATO CHE
non si è perfezionata la notifica al ricorrente della suddetta ordinanza n.9713 del 2024 in quanto risulta agli atti solo un verbale di vane ricerche nell’ultimo domicilio conosciuto;
in tal caso è necessario procedere con le forme di cui all’art. 143 c.p.c.
P.Q.M.
La Corte dispone rinnovarsi la notifica dell’ordinanza n. 9713 del 2024 ai sensi dell’art. 143 c.p.c. e rinvia a nuovo ruolo.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della 2^ Sezione